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03/02/2024 06:00:00

Sicilia. Dopo la "caccia alle streghe" prove di dialogo in maggioranza

 Prove di rimediato dialogo per la maggioranza regionale, non è però terminata la caccia ai franchi tiratori che hanno messo ko la salva ineleggibili. Si tratta di 9 deputati di maggioranza, si aggirano tra forzisti, cuffariani e leghisti.


La caccia alle streghe però sta producendo anche delle distanze politiche, Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega parla di voto trasversale: “Personalmente sono contrario al voto segreto, ma la votazione dell’altro giorno rappresenta proprio una delle rare fattispecie: ed è utile perché ciascun deputato possa votare secondo coscienza. C'è stato un voto trasversale e molti hanno ritenuto opportuno votare contro una norma che non hanno condiviso. Alcuni l'hanno anche definita una sfida alla magistratura. Immaginate il giudice che si vede recapitare una norma fatta ad hoc dal legislatore una settimana prima di emettere giudizio per cambiare le sorti del diretto interessato. Eviterei la caccia a regie occulte e complotti e guarderei oltre che al voto secondo coscienza, anche alle correnti interne a tutti i partiti di maggioranza e opposizione, ivi compresi Fratelli d’Italia”.


Dello stesso avviso Salvo Geraci, sempre Lega: "Quando l’esito del voto segreto mette sotto una maggioranza parlamentare non vale nulla iniziare una spasmodica caccia alle streghe, poiché proprio la segretezza del voto lascia liberi i deputati di esprimere la propria valutazione senza alcun condizionamento. Del resto, la norma proposta sull’ineleggibilità poteva davvero apparire un atto sfrontato nei confronti della giustizia civile che già si era espressa nel primo grado di giudizio, e nulla toglie che nel giudizio di appello possa ribaltare anche la decisione attuale. Inviterei tanti colleghi che si esercitano nella corsa ad individuare correnti e sub correnti nei partiti ad evitare di attardarsi in questa attività per non prestare il fianco alle opposizioni, tra le quali tanti deputati avranno evidentemente votato senza rispettare le indicazioni dei partiti di appartenenza”.


A prendere posizione è Nicola Catania, di Fratelli d’Italia, che viene indicato come destinatario dei benefici della norma: “Mi sorprende che ancora venga additato quale uno dei possibili beneficiari della norma così definita “salva-ineleggibili", sebbene si tratta di una norma che, se fosse stata approvata, non avrebbe procurato nessuna agevolazione personale. Per il mio procedimento d'Appello ho già presentato entro i termini di legge la memoria difensiva e quindi null’altro avrei potuto aggiungere”.


Attualmente gli onorevoli coinvolti in procedimenti pendenti sono 4: oltre Catania c’è Dario Daidone, Giuseppe Catania (FdI) e Davide Vasta (Sud chiama nord): “L’emendamento che il nostro capogruppo Giorgio Assenza ha presentato in aula riguarda l’interpretazione autentica di una legge del 2007 che reintroduce una norma della legge 29/1951, che,a sua volta, presenta dubbi di interpretazione anche alla luce di recenti sentenze tra loro contrastanti. La nostra, cioè quella del partito FdI, è stata una presa di posizione a garanzia del diritto dell’elettorato passivo costituzionalmente garantito – ha detto l’onorevole Catania – la discussione su questa norma era stata già avviata nell’autunno scorso attraverso le regolari procedure parlamentari fino alla votazione dell’aula, che se l’avesse votato favorevolmente, ripeto ancora una volta, non avrebbe aggiunto nulla alle argomentazioni difensive già depositate nella mia causa pendente”.