Continua la corsa all'eolico in Sicilia. C'è rischio per Riserve ed animali?
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Continua inarrestabile anche in Sicilia la corsa all'eolico e eolico offshore. Sono già tre i progetti in mare approvati dal Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica: uno al largo di Marsala e due fra Brindisi e Lecce e al largo di Manfredonia in provincia di Foggia. Ma sono già oltre 70 i progetti presentati, nel mare di Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia.
Il parco al largo di Marsala e gli altri al Sud - Il progetto al largo di Marsala è stato presentato da GreenIt (joint venture fra Plenitude e Cdp Equity) e dal fondo Ci Iv gestito da Copenhagen Infrastructure Partners. Prevede 21 turbine da 12 megawatt ciascuna, per un totale di 250 Mw. L'europea Galileo e la barese Hope hanno ricevuto il via libera per un parco eolico da 525 Mw nel mare fra Brindisi e Lecce, con 35 pale da 15 Mw ciascuna. Al largo di Manfredonia, Seaenergy vuole installare 68 turbine da 15 Mw, per un totale di 1.020 Mw, su 85 km quadrati fra 10,5 e 16 km dalla costa.
I numeri dell'eolico offshore entro il 2030 e 2040 - I target europei prevedono 8,5 gigawatt di eolico offshore al 2030 in Italia e 18,5 al 2040. Sono richiesti investimenti per 25 miliardi di euro al 2030 e 55 miliardi al 2040, con la creazione di migliaia di posti di lavoro. Al settore servono grandi quantità di acciaio per le pale e le piattaforme, cantieri portuali per la costruzione, cavi sottomarini e impianti di accumulo. L'eolico offshore porterà anche alla mancata emissione di 13.000 tonnellate di Co2 all'anno al 2030 e di 28.000 tonnellate al 2040, col risparmio di 2,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio al 2030 e di 4.8 milioni di tonnellate al 2040. II Decreto legge energia del novembre scorso ha previsto due poli nel Mezzogiorno per la costruzione delle piattaforme galleggianti per le pale. Ma Aero ritiene che siano insufficienti, e ne chiede almeno 4. L'associazione, presieduta da Franco Mamone Capria, chiede anche al governo un quadro regolatorio chiaro, un piano pluriennale di incentivi (con il Decreto Fer 2 sulla rinnovabili) e procedure autorizzative più semplici e veloci.
Preoccupazione in Sicilia per l'impatto ambientale e la mappa della Lipu - In Sicilia, l'eolico suscita interesse e preoccupazioni per il suo impatto ambientale. Sebbene il futuro dell'Isola preveda una significativa accelerazione nella produzione di energia da fonti rinnovabili, circa dieci progetti pianificati nella zona centro-occidentale sollevano preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli esperti del settore. Questi progetti potrebbero influenzare il rapporto con l'ambiente circostante, dall'interazione con la fauna alla modifica del paesaggio. Recentemente, la Lipu ha rilasciato una mappa utile per la pianificazione dell'attività eolica, con particolare attenzione all'habitat degli uccelli, che le regioni e gli stakeholders possono utilizzare per garantire una gestione sostenibile dell'eolico, estendendo la sua applicazione a livello nazionale.
Territori a rischio in Sicilia - Sono una decina territori in Sicilia ritenuti a rischio per l'eccessiva presenza o una collocazione non adeguata di impianti eolici e offshore. Tra queste la zona dello Stretto, nonostante sia prevista la costruzione del Ponte di Messina, ma attualmente non ospita parchi eolici. Al contrario, nella parte meridionale dell'isola, dove gli impianti eolici sono già presenti e aumenteranno in futuro, si registra un elevato livello di pericolosità. In quest'area, la presenza dell'eolico coesiste con riserve naturali. Recentemente, un ingegnere del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale ha espresso dubbi su alcuni piani di sviluppo in queste zone, sottolineando che sebbene la produzione di energia pulita sia importante, alcuni investimenti risultano sovradimensionati e impattanti dal punto di vista paesaggistico e dell'inquinamento acustico.
Ecco dove la mappa traccia un maggiore rischio per gli uccelli - La mappa realizzata dalla Lipu evidenzia un elevato livello di rischio per gli uccelli in diverse aree della Sicilia, sia dove l'eolico è già presente che dove è in fase di sviluppo. Nella costa orientale, le zone a sensibilità elevata si estendono dalla provincia di Siracusa alla città stessa, con ulteriori aree sensibili a Catania e nelle zone pedemontane dell'Etna. Procedendo verso nord, si registrano livelli di attenzione massima nelle zone di Messina, compresa la città, e nei pressi del Parco dei Nebrodi e delle Madonie. Anche le zone di Palermo, Trapani e le Isole Egadi sono indicate come particolarmente sensibili. Inoltre, in alcune zone, come quelle tra Sciacca e Gela, si osserva un incrocio tra impianti eolici, aree protette e territori ad alta sensibilità per gli uccelli.
Necessaria pianificazione degli impianti - L'aumento dell'energia eolica in Sicilia e nuovo capitolo nell'eolico offshore accentua la necessità di una pianificazione accurata d egli impianti, basata su criteri scientifici. La Lipu sottolinea la mancanza di una procedura di pianificazione adeguata fino a oggi, con conseguenti danni significativi alle aree naturali e alla fauna, soprattutto agli uccelli. In Sicilia, la Lipu è attiva con due oasi a Isola delle Femmine (Palermo) e Bivona (Gela), insieme alla riserva naturale delle Saline di Priolo a Siracusa e al centro di recupero di fauna selvatica di Bosco Ficuzza a Palermo. La Regione Siciliana presidia il territorio con 72 riserve naturali, di cui due coincidono con le aree monitorate dalla Lipu: Isola delle Femmine e Saline di Priolo.
Parchi eolici, riserve e parchi naturalistici - Vicino alle Isole Egadi, una delle aree marine protette regionali, è prevista la realizzazione del mega parco eolico "Med Wind" di Renexia, e per questo c'è preoccupazioni tra gli esperti e la comunità locale. Lungo la costa Sud-Occidentale, da Sciacca alla Valle del Belìce, sono previsti circa dieci progetti di parchi offshore. L'ingegnere Mario Di Giovanna del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale ha sollevato dubbi sui piani, definendoli sovradimensionati e impattanti sul paesaggio. Il progetto "Portella", che prevede sette pale eoliche alte fino a 200 metri nei comuni di Montevago e Santa Margherita, sta suscitando preoccupazioni nella comunità locale. Un altro progetto chiamato "Del Giudice" prevede nove pale da 200 metri tra Sambuca di Sicilia e Menfi ad Agrigento e Contessa Entellina nel palermitano, e anche qui ci sono inquietudini riguardo alle conseguenze paesaggistiche e naturalistiche.
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