La gara "truccata" e i favori. Così parlava Safina
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Si terrà oggi, davanti al Gip del Tribunale di Trapani, l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Dario Safina, il deputato regionale trapanese, arrestato ai domiciliari con l’accusa di corruzione, rivelazione di notizie d’ufficio e turbativa d’asta.
L’avvocato trapanese, ex assessore ai lavori pubblici della Giunta Tranchida, avrebbe dato delle dritte su bandi di gara al manager Cristian Valerio, referente di una società di Messina che si occupa di servizi energetici. In cambio, la City Green Light (questo il nome della società) avrebbe fatto dei lavori, dalle luminarie a alla videosorveglianza in città. Il tutto - scrive il gip nell’ordinanza - per avere un “tornaconto politico ed elettorale”.
I fatti si riferiscono al periodo in cui Safina è assessore a Trapani. Safina avrebbe avuto un rapporto più che cordiale con il manager. Si sentivano spesso al telefono, e in quelle telefonate si aggiornavano costantemente su un bando che interessava la City Green. Il bando di gara era quello del “project financing”, dal valore di oltre 16 milioni di euro, di cui la stessa società era stata promotrice.
Società che avrebbe garantito 50 mila euro per alcune non meglio identificate “iniziative comunali”. In più vengono fuori le sponsorizzazioni da 10 mila e 20 mila euro per le luminarie natalizie.
Perchè gli arresti domiciliari?
Per il gip che ha firmato l’ordinanza, Samuele Corso, il deputato regionale “continua a rappresentare il punto di riferimento per la City Green Light nei rapporti con il comune di Trapani, nonostante non ricopra più alcun incarico nell’amministrazione, tenuto conto della sua ampia disponibilità a spendersi” per la società “contando e intervenendo sui dirigenti ed esponenti comunali”. Safina viene messo ai domiciliari perchè avrebbe potuto reiterare i reati di cui è accusato, sostanzialmente.
Per gli investigatori, infatti, Safina avrebbe interferito “nelle attività degli organi amministrativi comunali” nei casi, ad esempio, “delle istallazioni delle colonnine di ricarica delle auto”, “allo smart parking” o con il progetto “reti private”. E avrebbe interferito anche nella donazione di 100 bandierine tricolore che la società ha fatto al comune di Trapani.
Le conversazioni
Al centro dell’indagine che inguaia il deputato regionale c’è il bando per il project financing per la manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione. Secondo gli investigatori la procedura sarebbe stata turbata dall’intervento del politico che avrebbe informato l’imprenditore sui tempi di pubblicazione, sui contenuti e sull’importo base del bando. Così il manager avrebbe battuto la concorrenza. In questo ambito c’è anche la presunta promessa dell’affidamento sempre alla stessa impresa, “al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica”, dei lavori di rifacimento dell’illuminazione degli impianti sportivi “Campo Aula” e “Campo Coni”.
Safina e Valerio avevano rapporti molto stretti, emerge dalle conversazioni. “Dariuzzo, ti dovevo parlare…”, dice il manager Valerio, il 9 febbraio 2021. “Ehi Cristian mio, mi dovevi parlare? Eh… si, intanto domani mi danno l’estratto dell’avviso”. Per gli inquirenti i due stanno conversando sul “project financing” e il manager può conoscere, con l’estratto, prima di tutti i concorrenti “l’importo base stabilito nell’avviso”. “Ah, perfetto… si, mi era utile se riuscivi a mancarci queste due righe…”, dice il manager. “Puoi stare tranquillo, ti mando pure una copia dell’estratto, così voi fate vedere che noi stiamo procedendo”, risponde l’assessore. “Si, così abbiamo anche un minino di tempistica, capito?”, aggiunge Valerio. Dopo alcuni giorni Safina chiama il manager. Gli chiede alcuni favori. Il manager pone una condizione “che esce il bando entro il 30 marzo come mi hai promesso”. “Ah… non ti preoccupare, quello pronti saremo…”, risponde Safina.
“Me li devi capitare quattro telecamere? Di quelle che vanno collegate, quattro me ne servono, ho due fontane che ho restaurato bellissime e devo mettere le telecamere, e non ho i soldi. Ottocento euro l’una costano… dai me li monti tu, che devi fare?”, chiede Safina. Il manager acconsente ma fa sapere che i tempi potrebbero essere lunghi. “Allora aspetta mi sono venduto troppo presto”, risponde sorridendo il politico. Safina avrebbe ottenuto dalla società diversi favori, quindi, non personali, ma di pubblica utilità, però per gli inquirenti in maniera illecità. Come le luminarie. “Minchia, ventimila euro ci ha dato City Green, però non lo diciamo, nel senso, no, non lo diciamo è agli atti, siccome non è previsto…”. E aggiunge: “Quest’anno io sono riuscito a convincerli a portarlo da dieci a ventimila euro”.
Ad una richiesta se fosse possibile illuminare un restauro nella chiesa Santa Maria del Gesù, Safina rispondeva: “Fai due foto che gli scrocco questa cosa a City Green Light”. Anche se “sta settimana già ho scroccato piazza Catito vediamo”.
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