Quarta parte della nostra inchiesta su come, a Marsala, sia stato messo fuori gioco, uno dei più validi investigatori della Procura, Antonio Lubrano Lavardera, alla guida del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza.
Nella terza puntata (potete leggerla qui) abbiamo raccontato le inchieste e i provvedimenti disciplinari subiti. Sul nulla, nasce, in pratica, per Lubrano, un uragano. Oltre all’allontamento dalla sezione di pg della Procura, viene sospeso nelle qualifiche, gli viene ridotto lo stipendio, viene rimosso dagli incarichi, gli vengono annullati i premi per la produttività che aveva conseguito. Vede anche colleghi premiati per indagini che ha condotto personalmente lui. E, ovviamente, non sa più nulla delle indagini che aveva avviato, perchè ne è stato estromesso.
Anche a Trapani, nei pochi mesi in cui rimane (dopo che è stato trasferito, sempre per motivi disciplinari, da Marsala) Lubrano si dà da fare. Passano da lui indagini in materia fallimentare, e sembra poca cosa, ma anche in quel caso il lavoro viene tenuto in considerazione, in particolare per un’indagine su tre soggetti trapanesi, che vede anche l’emissione di altrettante misure cautelari nel luglio del 2019. Tutti gli investigatori partecipanti all'indagine - anche chi ha preso parte solo alla fase esecutiva - ricevono l’encomio, tranne Lubrano, che viene ignorato e isolato.
Per Lubrano, affrontare tutte queste umiliazioni, comporta, progressivamente la perdita della serenità. Notti insonni, psicofarmaci, continue visite al centro di salute mentale. Nel 2019 viene certificata la depressione: "Il quadro psicopatologico - scrive il medico - è caratterizzato da deflessione del tono dell'umore, apatia, astenia, difficoltà di concentrazione, tristezza”. La terapia psicofarmacologia si fa più intensa, e continua anche nelle successive visite durante il 2020.
In parallelo la Finanza avvia Lubrano al Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina per essere sottoposto a visita di idoneità. Viene confermato il distrurbo depressivo. Annota, nell’ultima visita lo psicologo della commissione medica: "Il soggetto riferisce di aver avuto preoccupazione e senso di umiliazione per problematiche giudiziarie che lo hanno visto coinvolto e dalle quali è stato assolto con formula piena. Riferisce inoltre brevi periodi di sonno, tristezza, delusione nei confronti dell'istituzione, demotivazione. Effettua terapia farmacologica da marzo 2017".
Con l’emergenza Covid le visite vengono sospese. Lubrano si trova, in tutti i sensi, in un limbo.
L’ultima visita medica è a Maggio del 2020, in una stanzetta dell’aeroporto di Trapani Birgi, in via del tutto eccezionale. Lì arriva il giudizio definitivo: “NON idoneo permanentemente al servizio militare incondizionato e d'istituto in modo assoluto e da collocare in congedo assoluto", dal 17 Giugno 2020.
Purtroppo, il congedo "forzato" e per certi versi "umiliante" per chi ha servito fedelmente per anni le istituzioni, non ha comportato il ritorno alla serenità, tutt'altro.
Lubrano continua a ricorrere alle cure del Centro di Salute Mentale di Marsala, fino a tutto il 2021, per la sua depressione, continua a prendere psicofarmaci. A Marzo 2022 scopre che anche la sua promozione a Luogotenente Cariche Speciali, poco prima di andare in congedo, è stata ritardata. Uno scherzo, l'ennesimo, per fargli un danno personale e patrimoniale. Appresa la notizia, per il malore che prova finisce al pronto soccorso. Il medico che lo visita gli riscontra tra le altre cose 120 battiti al minuto e una pressione massima di 200. Seguono altre visite al Centro di Salute Mentale, e da lì al centro anti- mobbing dell’Asp di Palermo.
Con l'aiuto degli specialisti del centro, medici e psicologi, Lubrano ricostruisce la sua carriera, tra indagini, arresti eccellenti, processi, esposti anonimi, minacce dei colleghi, processi costruiti sul nulla, procedimenti disciplinari avvilenti, fino all'isolamento crescente e al congedo.
Nella lunga relazione dei professionisti che lo seguno vengono messe in luce le diverse “azioni svalorizzanti il bagaglio umano e professionale del Lgt. Lubrano Lavadera” con “l’insaturazione di un clima conflittuale e penalizzante che lo ha visto essere oggetto di azioni delegittimanti e squalificanti”.
La commissione del gruppo mobbing trae queste conclusioni: “Il Lgt Lubrano Lavadera è diventato - con le sue azioni investigative che hanno visto, tra gli indagati, notabili e gente comune di Marsala, un viceministro a suo tempo in carica, agenti della Polizia di Stato, Carabinieri con vari gradi e funzioni, Finanzieri e, tra questi, anche Ufficiali e finanche il dirigente generale della Procura della Repubblica di Marsala - un finanziere “scomodo” poiché, essendo al Comando della sezione della GdF presso la Procura della Repubblica di Marsala, era tenuto a ragguagliare dell’operato delle indagini a lui delegate, solo alla Procura, così come lo stesso Procuratore, nel tentativo di “difenderlo” dalle “ingerenze” di alcuni Ufficiali, ha dovuto precisare con una direttiva specifica. Le lettere minatorie da lui ricevute e gli esposti anonimi contro di lui, inoltre, per il loro contenuto e per la consequenzialità temporale, risultano essere una sorta di “avvertimento” proprio per le indagini nei confronti dei militari, portate avanti da Lgt (...) Si inscrivono, infine, in questa logica vessatoria e persecutoria, i trasferimenti di servizio cui è stato sottoposto, i due procedimenti amministrativi che hanno comportato anche la sospensione della promozione al grado superiore e l’invio alla Commissione Medica del Centro Militare di Medicina Legale di Messina dove è stato dichiarato, il 17.06.2020, “non idoneo permanentemente al servizio militare incondizionato e d’istituto in modo assoluto e da collocare in congedo assoluto”.
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