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23/01/2024 06:00:00

Tutti vogliono "Scateno". De Luca flirta con il Pd e con Calenda

Cateno De Luca flirta con il Pd, una alleanza in vista delle europee, un matrimonio di interesse, così come spesso ha definito questi accordi De Luca, che nel frattempo è diventato il vero e unico leader di opposizione al governo regionale.

Non stupisce l’accordo con il PD, nemmeno quello con il M5S o altre sigle, c’è pure il PSI, ma quello che dovrebbe analiticamente essere evidenziato è che se il Partito Democratico ricorre alla candidatura di De Luca, per avere consenso, lo stato di salute dei dem è solo affidato alla speranza.


Del resto le campagne elettorali che fanno sui territori, per le amministrative, sono quasi sempre senza simbolo, in coscienza sanno che anzichè trainare il simbolo sarebbe un freno a mano. E difatti non ci sono e se ci sono sono camuffati. Da lì lo stato precario di salute dei dem, ma anche di tanti altri partiti che preferiscono nascondere ogni simbolo per avere maggiore attrattività. Una linea che non tutela la politica, che dovrebbe essere nobile arte, ma che tutela solo i candidati.


Così De Luca potrebbe trovare spazio nelle liste del Pd per la corsa alla europee, ma guarda già avanti ai prossimi appuntamenti: provinciali e regionali. Dunque una alleanza che regge e che cresce e che potrebbe pure guardare ad altre forze ancora.
E’ netto nelle sue considerazioni: “Sì, è vero ci stanno cercando ma alle prossime europee non possiamo andare con le destre visto che ci stiamo opponendo a loro sia a livello regionale che nazionale, perché stanno distruggendo il paese e la regione Siciliana con politiche scellerate. Rappresentano l’estremismo e l’incompetenza politica”.

 

 


Un dialogo aperto c’è pure con Azione di Carlo Calenda:
“Ci siamo visti ed Ettore Rosato, oltre ad essere stato il promotore del confronto, ha fatto da notaio del potenziale accordo. Abbiamo concordato di definire tutto entro il 31 gennaio e nel frattempo sono rimasto in religioso silenzio anche rispetto ad alcune "sfumature" che riguardano il rapporto tra Sud chiama Nord ed Azione”. Poi prosegue: “La comunità di Sud chiama Nord ha il consenso per eleggere un europarlamentare nel collegio delle Isole, così da completare la nostra deputazione a tutti i livelli istituzionali. Dunque abbiamo il dovere di provarci. Mentre lavoriamo insieme a Pd e M5S a livello regionale per una intesa comune, con il Pd c’è in corso una interlocuzione per ospitare un nostro candidato europeo nella loro lista. Non abbiamo fatto lo stesso discorso con gli amici dei 5 Stelle. Se dovesse arrivare da Giuseppe Conte un’apertura su tale ipotesi allora ne parleremo. Ripeto: noi stiamo lavorando per costruire un progetto serio e nazionale, e non c’è spazio per astio personale da parte di singoli territori, anche perché se abbiamo l’ambizione di governare dobbiamo fare delle scelte nette”.


Insomma tutti cercano "Scateno", ne riconosco il catalizzatore di consenso, il carisma. Il PD chiama Cateno alla guida della coalizione per le prossime europee, per le europee. Il PD chiama in assenza di forti leadership interne.
Cateno, in verità, è rimasto l’unico che fa politica e che parla di politica.