Quest'anno, quasi la metà della popolazione mondiale si recherà alle urne. Le prime elezioni si sono già tenute a Taiwan, o Formosa per gli occidentali, per eleggere il Presidente e il parlamento del paese. Tuttavia, va notato che l'isola è al centro di una disputa territoriale tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di Cina (Taiwan), che coinvolge il controllo complessivo del territorio cinese.
In marzo, sarà la volta della Russia, con il presidente Putin che si ricandida e la rielezione sembra quasi scontata. Tuttavia, tra Mosca e le sue vicinanze, la democrazia rimane un optional, come evidenziato da un Democracy Index redatto dall'Economist. In due terzi dei paesi chiamati alle urne, le condizioni di voto democratiche non saranno garantite, e tra questi figurano Bangladesh, Pakistan, Russia e Iran.
Nel Belpaese, in una perpetua campagna elettorale, si voterà in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. In quasi quattromila comuni, si terranno elezioni per il nuovo sindaco e il consiglio comunale. Successivamente, a giugno, i partiti italiani affronteranno il referendum delle elezioni europee, coinvolgendo oltre 350 milioni di persone, rendendolo il più grande esercizio democratico al mondo, che si ripete ogni cinque anni.
Altre nazioni di rilievo includono l'India, con 900 milioni di persone su una popolazione totale di 1,4 miliardi, e il Messico. Tuttavia, la regolarità delle elezioni in quest'ultimo paese è messa in dubbio a causa dell'influenza dei cartelli del narcotraffico, come descritto nel libro "Mais Rosso" dal sindaco di Favignana, Forgione e presentato a "Capo Boeo".
A fine anno, 160 milioni di statunitensi sceglieranno il loro leader, con ripercussioni globali inevitabili. Nel contesto locale, Marsala dovrà attendere il 2025 per vedere il nuovo abitante del quartiere spagnolo. Tuttavia, i posizionamenti sono già in corso, con il primo cittadino che cerca di ricompattare una maggioranza ormai divisa. Mentre il deputato regionale Pellegrino si è dichiarato disponibile, l'ex vicesindaco Ruggieri sembra meno entusiasta, anche se si era ipotizzato l'ingresso in giunta dell'unico consigliere rimasto fedele, Giacalone. La Lo Curto, dal canto suo, sembra categoricamente contraria.
Il futuro dirà come evolveranno le dinamiche politiche. Nonostante l'apparente disillusione delle persone verso il voto, le elezioni rimangono il baluardo della democrazia e dell'espressione della volontà popolare, con la consapevolezza realistica necessaria per tradurre l'idealismo in azione.
Vittorio Alfieri