Tutti colpevoli, tutti innocenti e così fan tutti. È un'idea molto diffusa che pervade la società italiana in tutti i settori. Un evento che coinvolse lo sport nostrano, il calcio, che con umorismo si ritiene dal secondo dopoguerra mondiale, il vero oppio dei popoli, altro che religione e per ciò si chiede ammenda a Marx e riguarda calciopoli.
Il club che la giustizia sportiva e non solo essa, ritenne il principale responsabile fu la Juventus, che venne condannata e retrocessa in serie B, con penalità. Il comportamento censurato era l'ambiguo -perifrasi- rapporto con i designatore arbitrali, con responsabilità diverse furono punite anche Milan, Fiorentina, Lazio, poi Arezzo e Reggina. Infine per prescrizione non andarono a giudizio l'Inter e il Livorno, per la stessa violazione della Juve, più altre nove per un motivo diverso.
In ragione di questi avvenimenti l'idea dell'incipit fu invocata dalle squadre condannate. Tornando ai giorni nostri l'altro 'campo' in cui litigi e polemiche sono all'ordine del giorno è la politica. Il caso che sta tenendo banco e quello del deputato Pozzolo e della sua pistola che ha ferito un uomo durante i festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno. Tra gli invitati c'era Delmastro, sottosegretario alla giustizia, accompagnato dalla scorta, il ferito è il genero del caposcorta. Il ministro della Giustizia in Aula al Senato ha risposto a un'interrogazione presentata da Renzi, principalmente sulla condotta degli agenti la notte di Capodanno, "vorrei parlare da magistrato e non posso. E dovendo parlare da ministro non posso che inchinarmi di fronte al segreto istruttorio. Sono in corso indagini e sarebbe improprio e delittuoso se dovessi rivelare delle cose, che comunque non so. Va da sé che, nel momento in cui un domani dovessero emergere da parte della magistratura delle ricostruzioni adeguate e obiettive, sarei il primo a riferirle qui. Più di tanto non posso dire, perché noi ci inchiniamo di fronte all'autonomia e la tanto decantata indipendenza della magistratura".
E sull'assenza di protezione a Delmastro, quando si è recato in auto a depositare i resti ha detto: "parlo anche a titolo personale, quando si è oggetto di tutela è il responsabile della scorta che comanda la vita del tutelato, però vorrei che molti rappresentanti dei governi precedenti anche ex ministri della giustizia mi affermassero sul loro onore, mi basterebbe questo, che non hanno mai contravvenuto alle regole della tutela, non sono mai scappati seminando la scorta, io non l'ho mai fatto -ovviamente-, ma temo che questo sia accaduto in passato". Il tutti colpevoli, tutti innocenti e così fan tutti è servito.
Vittorio Alfieri