E’ un no unanime ai rifiuti nucleari e radioattivi nei siti di Trapani-Fulgatore e Calatafimi-Segesta, quello della città di Trapani, espresso nella seduta straordinaria del consiglio comunale a Palazzo Cavarretta. Alla fine però la maggioranza non ha mantenuto il numero legale e non è stato possibile approvare la mozione di contrarietà da inoltrare all’ARS.
“Abbiamo accolto, insieme a tutti i capigruppo, la richiesta del consigliere Baldo Cammareri di convocare questo consiglio comunale, che permetterà a tutti i soggetti politici, istituzionali e civici della nostra provincia, di intervenire su una questione così delicata - afferma il vicepresidente del consiglio comunale di Trapani, Andrea Genco -. In queste settimane ho più volte sentito il sindaco di Calatafimi-Segesta, Francesco Gruppuso, e la presidente del consiglio comunale, Patrizia Parisi, per indire questa iniziativa congiunta”.
C’è, infatti, anche Trapani nell’elenco dei Comuni idonei allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi di media e bassa intensità. L’elenco delle 51 locazioni site in 6 regioni è stato pubblicato un mese fa, il 13 dicembre 2023, sul sito del Ministero dell’ambiente e della Sicurezza.
Nella seduta straordinaria del consiglio comunale, tutti hanno espresso la loro contrarietà: il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il vice presidente del consiglio comunale Andrea Genco, il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso e altri consiglieri comunali, oltre ai deputati regionali Dario Safina del Pd e Cristina Ciminnisi dei 5 Stelle
L’Assemblea Regionale Siciliana si era già espressa nel 2018 sul no al deposito di scorie in Sicilia, approvando all’unanimità una mozione del Movimento 5 Stelle all’Ars a firma del deputato regionale Nuccio Di Paola, oggi vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“Nelle prossime ore – sottolinea la deputata trapanese Ciminnisi – depositerò una mozione per impegnare il governo Schifani a stoppare questo ennesimo disegno a danno dei siciliani. Le condizioni geografiche, le infrastrutture, il carattere insulare, nonché i siti di pregio agricolo e archeologico delle due aree del Trapanese rendono assolutamente improponibile la proposta del Cnai”.
Il Partito Democratico, inoltre, ha deciso di aderire alla campagna di raccolta firme on-line, lanciata tramite il sito change.org, dal comitato "Mai rifiuti radioattivi in provincia di Trapani".
Anna Restivo