C'è un ex militare argentino che vive in Sicilia. Sarà processato
Furnari, una pittoresca località turistica sul mare in provincia di Messina, Qui in una villetta rosa abita Carlos Luis Malatto. Ex militare argentino di 74 anni, è stato rinviato a giudizio, in seguito a un'inchiesta aperta dalla procura di Roma nel 2022. E' accusato di crimini e torture. In particolare, di otto omicidi commessi a San Juan tra il ’76 e il ’77.
Carlos Luis Malatto, capo di una divisione dell'esercito argentino durante la dittatura di Jorge Videla negli anni Settanta e Ottanta, si rifugiò in Italia nel 2011 per sfuggire a un processo in Argentina. Il suo caso è stato portato all'attenzione pubblica da attivisti e politici, e l'inchiesta della procura di Roma ha finalmente portato a un rinvio a giudizio.
Malatto, nato a Buenos Aires nel 1949, in possesso della doppia cittadinanza italiana e argentina, risiede attualmente in Sicilia.
Il processo, in programma per il 22 aprile, affronterà le accuse di Malatto in relazione alla sua presunta partecipazione a violazioni dei diritti umani durante la dittatura argentina. Il regime di Videla è noto per la brutalità contro gli oppositori politici, e Malatto, rifugiatosi in Italia per la sua doppia nazionalità, ha affrontato richieste di estradizione dall'Argentina.
Il periodo del processo è significativo, poiché il 24 marzo in Argentina è il Giorno della memoria per la verità e la giustizia, commemorando le vittime della violenza politica del regime di Videla, che ha preso il potere proprio il 24 marzo 1976.
Il regime di Videla fu responsabile di violenze contro oppositori politici, sindacalisti e giornalisti, con migliaia di persone arrestate, torturate e molte di esse scomparse senza lasciare traccia, i cosiddetti desaparecidos. L'operazione Condor, messa in atto dalle dittature sudamericane con la collaborazione degli Stati Uniti, mirava a eliminare ogni forma di opposizione attraverso violenza, tortura e omicidi mirati.
I pm italiani hanno indagato su alcune persone morte ammazzate o scomparse. Tra loro anche Juan Carlo Cámpora, allora rettore dell'Università di San Juan, Alberto Carbajal, ex segretario locale del partito comunista, torturato e morto in cella e Marie Anne Erize, la modella e attivista argentina, con cittadinanza francese. Nei mesi scorsi all'attenzione dei magistrati sono finite centinaia di documenti dall'Argentina e un’integrazione di denuncia di 10mila pagine con cui si chiedeva di indagare su altri trenta casi avvenuti sempre a San Juan in Argentina dove le operazioni erano coordinate da Malatto. Delle 30 'nuove' vittime, 7 furono uccise e di 23 si sono perse le tracce.
Il processo a Malatto rappresenta un passo significativo nella ricerca di giustizia per le vittime del regime di Videla e delle pratiche dell'operazione Condor. Questo caso segue altri processi in Argentina che hanno coinvolto militari coinvolti nell'operazione Condor e le indagini in corso in Italia su casi simili, come il processo a Jorge Nestor Troccoli, un militare italiano-uruguaiano coinvolto nell'omicidio di tre cittadini italiani negli anni Settanta in Uruguay.
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