Era difficile fare di peggio. La pista ciclabile che si sta realizzando in centro, a Marsala, è un concentrato di cattiva politica, fiacca amministrazione, un pasticcio clamoroso, ibrido di un progetto nato con tante incertezze, e che è stato ulteriormente peggiorato da quando l’attuale Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ha deciso di metterci mano.
Tuttavia, fuori dalle polemiche di ogni giorno, questa opera pubblica racconta molto della nostra comunità. E’ avvenuto lo stesso con il primo tratto della pista, quello di Contrada Spagnola. Su Tp24 abbiamo anche realizzato un bel reportage, sull’impatto e le divisioni causate da quel progetto. Ci abbiamo vinto anche un premio, per quell’inchiesta lì.
E adesso, anche questa seconda pista, urbana, racconta di noi.
Ecco perché.
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Innanzitutto, le polemiche aspre di queste settimane, non sono cosa nuova. Ormai sono un po’ una buttana vecchia, ne ho viste di cose. E quello che sta accadendo in città è la stessa cosa che avvenne nel 2001 quando il Sindaco di allora, Salvatore Lombardo, decise di mettere le strisce blu per il posteggio a pagamento delle auto. Ci furono proteste, petizioni, comitati, commercianti disperati che dicevano: come lavoreremo più in centro? E gli automobilisti che urlavano al furto. Lombardo si giocò la sua elezione alla Camera, quell’anno, anche sulle strisce blu (tra l’altro suo avversario, per il centrodestra marsalese da lì a breve travolto da scandali e inchieste giudiziarie, era quel Massimo Grillo che oggi è diventato, invece, il discepolo di Lombardo).
Stessa cosa accadde nel 2009 quando un altro Sindaco, Renzo Carini, avviò la raccolta differenziata. Aspre polemiche, proteste, cittadini che dicevano: ma dove li mettiamo i mastelli? ma per chi ci hanno presi? Alla redazione di Tp24 arrivava di tutto, da gente che sollevava il caso dei pannolini ("Come faccio a tenerli a casa, aspettando che passino per prenderli?"), fino a chi voleva denunciare il Comune per danno alla salute, perché non voleva toccare i mastelli sporchi con la mano (i civilissimi cassonetti, invece, si attivavano a pedale).
Oggi le strisce blu sono una comodità enorme per automobilisti e per negozi. Oggi, alla maggior parte di noi (fatta salva una sacca di resistenza ottusa e incivile) sembrerebbe strano NON differenziare i rifiuti. Però venti e quindici anni fa ci sembrava tutto impossibile.
Tra dieci anni ci sembrerà naturale percorrere una strada con una pista ciclabile accanto. Adesso, la odiamo. Questo avviene per due motivi. Uno, generale: tutto ciò che ci tocca da vicino, nelle sue conseguenze quotidiane, ci infastidisce. Uno, particolare: la nostra è una comunità arretrata, e lo è perché ha proprio una forte resistenza al cambiamento. Le polemiche di oggi sono le stesse di sempre, con l’unica differenza che una volta non c’erano i social, adesso invece tutto è stra - amplificato. Ma molte delle proteste di questi giorni, in realtà, parlano poco della pista, e parlano molto di noi. Del nostro anche essere fuori dal mondo. Il limite di velocità, al lungomare, è di 30 km/h. Non lo rispetta nessuno. Un lettore si è lamentato con noi, qualche giorno fa, perchè ha preso una multa con l'autovelox in Via Mazara (limite: 50 km/h) e ci ha scritto, testuale, che era una cosa ingiusta perché "erano le due di notte, la strada era deserta, ed io facevo i settanta all'ora". Abbiamo sempre questa idea che le regole valgano per gli altri. Mentre nella grandi città italiane si ragiona sull'introduzione del limite, ovunque, dei 30 all'ora, in centro, da noi si fa la guerra alla pista ciclabile.
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Poi, la pista ciclabile parla di noi anche sotto un altro aspetto. Sono andato a rivedermi i programmi elettorali dei candidati Sindaci degli ultimi venti anni a Marsala. Sono tutti uguali, più o meno. In tutti si parla di città “verde”, “sostenibile”. In tutti il Sindaco candidato promette la realizzazione di piste ciclabili. Compresi gli ultimi due Sindaci eletti. Sono stati votati anche per questo, immagino. Perchè a me piace pensare che quando una vota, lo fa a ragion veduta, avendo letto e valutato i programmi (si, lo so, ed esistono anche gli unicorni ...). Ma, insomma, a tutti quelli che si lamentano, in queste settimane, verrebbe da dire, ma perché non avete votato e un candidato Sindaco che diceva: “Meno piste ciclabili e più auto” ? Qualcosa tipo, sempre a Marsala, il “Partito dell’automobilista” della buonanima di Stalteri (erano i ruggenti anni ‘90). Ma lui era coerente, almeno.
A Marsala si parla di piste ciclabili da anni. Mentre scrivo, ho sotto gli occhi una relazione del Prg del 2014 che prevede "la creazione di piste ciclabili per la mobilità dolce". Insomma, avete voluto la bicicletta? Pedalate. Oppure imparate una volta per tutte a non votare per il consigliere amico / parente / che vi ha risolto un problema al Comune. Ma magari gli chiedete: cosa vuoi fare per la città? E come?
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Infine, c’è un ultima cosa da dire. Questa pista ciclabile racconta di noi, e racconta soprattutto di chi ci amministra. Il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, qualche giorno fa ha detto a noi giornalisti: “Non è vero che non ho una visione”, elencando una serie di lavori che verranno realizzati a Marsala. Ma è proprio questo il punto: una serie di lavori non è una visione. Non c’è un’idea di città. Qui c’è solo un modo di amministrare che è: acchiappo quello che posso tra Pnrr e fondi comunitari e qualcosa accadrà. Solo questa visione miope giustifica la scandalosa idea di realizzare, ad esempio, un ippodromo con i soldi del Pnrr a Marsala, in Contrada Scacciaiazzo, fuori dal mondo.
Questa pista ciclabile ci è indigesta perché è calata dall’alto, senza un contesto. Il Sindaco precedente un’idea almeno ce l’aveva: pista ciclabile, chiusura del centro al traffico, bus navetta gratuiti, grandi aree pedonali. C’è un piano della mobilità urbana che lo prevede. L’attuale Sindaco, Grillo, tra le prime cose che ha fatto ha cancellato le corsie per i bus appena realizzate in centro. Ha abbandonato i progetti sulle fermate e le pensiline, ha ridotto in stato comatoso il trasporto pubblico. E’ chiaro che se poi, in queste condizioni, pianti una pista ciclabile pasticciata in centro la gente si ribella. Perché noi non abbiamo idea di cosa accade, e anche quando glielo chiediamo al Sindaco Grillo lui - ormai è stato provato più volte - non è in grado di rispondere con precisione e competenza. Sbaglia, dice cose inesatte. Ma il senso è sempre questo, cari marsalesi: è la bicicletta che la città ha voluto. E adesso, pedalate.
Giacomo Di Girolamo