Cos'è quest'idea della provincia di Trapani "Patrimonio Unesco"
La provincia di Trapani patrimonio dell’umanità Unesco. E’ l’idea lanciata nelle scorse settimane nel corso di un convegno organizzato dalla Camera di Commercio.
“Aspettando il solstizio d’inverno”, questo il titolo della prima convention sul turismo trasversale organizzato dall’ente camerale di Trapani e dalla Logos, con la collaborazione di Unioncamere Sicilia, cogliendo l’aspirazione dei territori riuniranno tutti gli stakeholders per esplorare insieme la possibilità di una strategia unitaria finalizzata a individuare il percorso migliore per eventualmente candidare l’intera provincia di Trapani al riconoscimento Unesco. La Camera di Commercio di Trapani, pensando agli strumenti più idonei a valorizzare i propri territori in funzione dell’allungamento della stagione turistica, sta valutando di affidare la redazione di uno studio di fattibilità con cui analizzare i diversi percorsi di candidatura e decidere successivamente quale intraprendere, in accordo con le amministrazioni pubbliche, le imprese e gli operatori che aderiranno all’iniziativa.
Non è la prima volta che, nel territorio, si prova a presentare la candidatura per il riconoscimento Unesco. Nel corso degli anni in tanti ci hanno provato, solo l’ alberello e l’agricoltura eroica di Pantelleria è riuscita ad ottenere il riconoscimento di bene immateriale Unesco.
Ma cosa significa “Patrimonio Unesco”? Può un territorio, così vasto, candidarsi a Patrimonio Unesco e come ci si candida?
COS’è IL RICONOSCIMENTO UNESCO L’Unesco è l'agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura. L’UNESCO è conosciuta principalmente per l’individuazione e il riconoscimento del patrimonio comune dell’umanità, sia di monumenti e resti archeologici sia di siti ambientali e naturalistici, ma anche di forme espressive non materiali, come le culture orali o le tradizioni.
L’Italia può vantare 58 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dall’UNESCO: monumenti, centri storici, parchi archeologici e naturali, luoghi ai quali viene riconosciuto di essere uniche, eccezionali testimonianze del percorso dell’essere umano sulla Terra.
Per patrimonio culturale si intendono:
monumenti: opere architettoniche, sculture e dipinti monumentali, elementi o strutture di natura archeologica, iscrizioni, abitazioni rupestri, di eccezionale valore universale sul piano storico e scientifico;
i complessi che, per la loro architettura, omogeneità o posizione nel paesaggio, sono di eccezionale valore universale sul piano storico e scientifico;
siti: opere umane, aree che includono siti archeologici di eccezionale valore universale sul piano estetico, storico, etnografico o antropologico.
Il “patrimonio naturale”:
elementi naturali consistenti in formazioni fisiche e biologiche, o gruppi di esse, di eccezionale valore universale sul piano estetico o scientifico;
formazioni geologiche e fisiografiche ed aree ben delineate che costituiscono habitat di specie minacciate di animali e piante, di eccezionale valore universale sul piano scientifico o conservazioni stico;
siti naturali o aree perfettamente delineate di eccezionale valore universale sul piano scientifico, della conservazione e della bellezza naturale.
Non solo siti naturali e beni culturali, ma anche beni immateriali possono essere inseriti nella lista Unesco. Il 17 ottobre 2003 la Conferenza Generale Unesco ha approvato la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, per la tutela della cultura tradizionale e del folclore del nostro Pianeta.
COME CI SI CANDIDA Il percorso non è semplice. Per entrare nella lista dei siti Unesco bisogna rispettare dei criteri molto stringenti, ovviamente. Ci sono criteri culturali e naturali. Condizione fondamentale affinché un sito candidato venga giudicato di eccezionale valore universale è il soddisfacimento di almeno uno dei dieci criteri del Patrimonio Mondiale elaborati dal World Heritage Committee. I siti naturali, i beni culturali e quelli immateriali devono rispettare criteri ben precisi e chi presenta le candidature deve motivare, in maniera convincente, perchè quel sito, bene o tradizione è unica e deve essere preservata.
CHI CI E’ RIUSCITO In Sicilia sono 7 i siti Unesco. L’ultimo è il percorso arabo-normanno di Palermo e le cattedrali di Cefalù e Monreale. In Sicilia il primo bene Unesco fu l’area archeologica di Agrigento. Siti unesco sono anche l’Etna, le isole Eolie, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, le città tardo barocche del Val di Noto, Siracusa e la necropoli di Pantalica. Tra i beni immateriali c’è l’opera dei pupi, la pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria
CHI NO Da anni in provincia di Trapani si tenta di candidare e far inserire nella lista Unesco beni naturali e culturali. Ciclicamente, ad esempio, si prova la candidatura delle isole dello Stagnone e di Mozia. Tentativo poi naufragato proprio per le condizioni in cui si trova lo stagnone. Perchè, ed è un aspetto fondamentale, il bene o il sito deve essere in ottime condizioni, con la stessa comunità che deve dimostrare di tenere a quel luogo e quindi di meritare il riconoscimento. Si è provato a candidare anche le saline di Trapani e Paceco, anche qui, senza risultato.
Difficile quindi che possa essere presa in considerazione la candidatura della provincia di Trapani. Anche perchè, bisogna essere onesti, in provincia di Trapani ci sono anche molti luoghi non proprio belli. E poi l'elenco del World Heritage non comprende intere province, ma luoghi. Il percorso palermitano è un esempio.
Le candidature, poi, devono essere serie. Si deve andare avanti con progetti ben studiati, e con la consapevolezza che un luogo sia davvero patrimonio di tutti, e non si vada avanti con proclami, giusto per farsi pubblicità, e poi far cadere tutto nel nulla.
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