Si salvano alcune scuole dal taglio previsto dal piano di dimensionamento dell'assessore regionale Mimmo Turano. Il vero dimensionamento scolastico, infatti, slitta di un anno: all'inizio, saranno meno, rispetto a quanto annunciato, le scuole che verranno «tagliate». È il risultato del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo nazionale consente alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare. Viene data anche la possibilità, entro il 5 gennaio 2024, di rivedere eventualmente anche i piani già approvati.
In totale, in Sicilia i tagli previsti nel primo anno saranno 75 e non più 93. In pratica, con questa riduzione, la provincia di Palermo perderà 17 autonomie, Trapani 8, Ragusa 6, Caltanissetta 5, Agrigento 7, Catania 14, Enna 3, Siracusa 8 e Messina 7. Ma l'anno seguente se ne aggiungeranno altre 23. Dal tavolo regionale che si è svolto ieri pomeriggio tra assessorato all’Istruzione, Usr e organizzazioni sindacali, in Sicilia vengono così graziate, solo per l'anno scolastico 2024/2025, 18 scuole, ovvero 15 istituti superiori e 3 istituti comprensivi.
I tagli incidono molto in provincia di Trapani, come abbiamo raccontato qualche giorno fa su Tp24, ed in particolare a Marsala, dove a fare le spese è il V Circolo, scuola dalla popolazione scolastica numerosa, che è un presidio di cultura e legalità nella difficile periferia di Strasatti, nel versante sud della città.
Il piano completo è disponibile a questo link.
“Un rimorso di coscienza che fa partorire alla montagna un topolino”. Questo secondo la Flc Cgil siciliana e palermitana il risultato momentaneo del provvedimento. La Flc Cgil ha ribadito la sua disapprovazione per tutta l’operazione al tavolo regionale che si è svolto tra assessorato all’Istruzione, Usr e organizzazioni sindacali.
“C'è il rinvio dei tagli solo per un anno, il 2024/2025, e senza che su queste scuole possano verificarsi trasferimenti o assunzioni di dirigenti o di direttori dei servizi, perché verranno date a reggenza con possibilità di esonero o semiesonero per il ‘docente vicario’”, dichiarano il segretario generale Flc Cgil Sicilia Adriano Rizzo e Fabio Cirino, segretario regionale con delega al dimensionamento scolastico e segretario generale Flc Cgil Palermo.
“Un provvedimento quindi temporaneo, frutto probabilmente – aggiungono Rizza e Cirino – dei problemi che si stanno determinando nelle regioni per l’attuazione pratica della norma. Ma anche inutile nella sostanza: nel triennio, infatti, sono confermati tutti i tagli delle autonomie già decisi”.
Tutto ciò, aggiungono i due segretari Flc, non servirà certamente a “indorare la pillola”.
“I cittadini in primis e tutti i lavoratori della scuola hanno ben capito che si tratta dell’ennesima operazione di risparmio sulla pelle della scuola italiana, che non potrà essere mascherata da nessuna pezza peggiore del buco – proseguono i segretari Flc Adriano Rizza e Fabio Cirino-. Resta ferma la nostra condanna e tutto il disappunto per un’operazione di tagli ai danni delle istituzioni scolastiche autonome che insieme ad altri provvedimenti, come quello sull’autonomia differenziata e la riforma degli istituti tecnici e della filiera tecnologica, causeranno l’impoverimento dell’istruzione e la disarticolazione della scuola della Costituzione”.
«Nell'arduo compito di contemperare da un lato la necessità di riduzione del numero complessivo di autonomie e dall'altro di rispettare i vincoli dimensionali definiti dalla norma regionale – afferma l'assessore Turano – le operazioni effettuate in sede di Conferenza regionale sono state tutte improntate a un principio di rigorosa tutela delle realtà territoriali più piccole, ubicate in aree montane o la cui permanenza nel territorio rappresenta un importante presidio di legalità. Abbiamo provveduto alla soppressione di tutte le scuole medie e di quasi tutte le direzioni didattiche, così come previsto dalla legge regionale 6 del 2000, mantenendo solo quelle particolarmente grandi delle città metropolitane di Palermo e Catania o quelle presenti in zone ad alto rischio di dispersione scolastica».
Nessuno stravolgimento nella vita concreta degli studenti, delle loro famiglie e del personale scolastico, quindi, secondo l'assessore: «Vorrei confermare che non chiuderà alcun plesso scolastico – precisa Turano - Le istituzioni soppresse giuridicamente saranno verticalizzate in istituti comprensivi, come previsto per legge, garantendo un'offerta formativa più ampia e ricca a beneficio di tutti gli studenti. Inoltre, laddove possibile, si è proceduto all'aggregazione di intere direzioni didattiche a istituti comprensivi preesistenti, con la conseguente confluenza naturale nell'istituto di nuova formazione del personale Ata e di tutti i docenti titolari, assicurando il rispetto della continuità didattica e la stabilità delle posizioni dei lavoratori».