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03/01/2024 06:00:00

Marsala, il Centro per gli Uomini Maltrattati da ospitalità a chi ne ha bisogno

Proficua trasferta romana per il Centro per gli Uomini Maltrattati di Marsala. L'associazione, guidata dall'imprenditore Giuseppe Arangio, ha avuto un incontro di confronto e formazione con l'Associazione Nazionale Padri Separati. 

Da lì sono nate alcune idee, che verranno messe in pratica già in queste prime settimane del 2024. "La prima - spiega il presidente Arangio - è quella di risolvere un'emergenza che hanno molti padri che si separano. Ed è quella dell'alloggio". Il Centro per gli Uomini Maltrattati, pertanto, entra nel network creato dall'associazione dei padri separati, per offire un servizio di foresteria gratuito a quanti ne avranno bisogno". 

"Offriremo alloggio ai papà separati - spiega Arangio - per rendere effettivo il loro diritto di visita dei figli, e grazie al network lo stesso servizio verrà offerto in tutta Italia dalle altre assocazioni".

In pratica, spesso capita che un genitore separato non può visitare il figlio, perchè magari si è trasferito con l'altro genitore in una città lontana. Con questo servizio, pertanto, l'associazione metterà a disposizione la sua rete di alloggi per ospitare le persone che necessitano di un appoggio per un paio di giorni, senza dover affrontare spese ulteriori". 

"Il servizio di foresteria - aggiunge Arangio - sarà gratuito ed è rivolto, sia chiaro, a persone di entrambi i sessi, perchè noi siamo contro ogni forma di discriminazione, e accogliamo tutte le persone con un disagio, non siamo affatto la "lobby dei maschi" come in malafede qualcuno ci dipinge sui social. Anzi, invitiamo anche tutte le altre associazioni, spesso più presenti virtualmente che nel mondo reale, ad attivarsi e a fare rete con noi".

Per accedere alle comunità di accoglienza per genitori  sarà sufficiente iscriversi al CUM e comunicare al network il luogo di destinazione e il periodo della fruizione del servizio. Qui la pagina social del Centro. 

LA STORIA DI VINCENZO. Sono tante le storie di ingiustizia e burocrazia vissute dai padri separati. Vincenzo, un lettore di Tp24 che vuole rimanere anonimo,  condivide la sua esperienza di lotta per i diritti parentali e contro le disparità economiche.

Vincenzo apre il suo cuore descrivendo le sfide "comuni a tanti papà". Dopo una separazione  si è scontrato con una burocrazia che sembra ignorare i diritti dei padri. Racconta di aver cercato di far valere i suoi diritti, ma invece di trovare sostegno, ha incontrato solo ostacoli.

"Stare 12 giorni al mese con mio figlio è considerata una vittoria. Paradossale per un padre", sottolinea Vincenzo. Riferisce di aver perso praticamente tutto durante la separazione, trovandosi costretto a vivere in povertà, mentre partecipa alle spese di mantenimento presso la casa della madre. 

Vincenzo ha depositato una richiesta di divorzio cercando l'affidamento paritario di suo figlio e il mantenimento diretto per entrambi i genitori. Tuttavia, il processo di divorzio sembra stagnare nonostante i comprovati disagi economici rappresentati.

Concludendo la sua testimonianza, Vincenzo esprime il desiderio che storie come la sua vengano raccontate nei media per sensibilizzare sull'ingiustizia e sulle situazioni assurde che molti padri affrontano durante separazioni e divorzi.