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28/12/2023 06:00:00

Finanziaria, si torna all'Ars. Riecco le Province e aumentano i biglietti dei treni... 

 Torna a riunirsi oggi l’ARS, ci sono da approvare altri articoli ancora della Finanziaria.


Passato il Natale, tra brindisi e auguri, i siciliani iniziano a sentire il peso delle mancate riforme. Gennaio sarà un mese pesante, intanto il rincaro dei biglietti del treno fa sorridere molto amaro, si tratta di treni vecchi, che collegano le città siciliane con il doppio del tempo rispetto all’auto, che non hanno nulla di moderno e che spesso bloccano le città con i loro obsoleti passaggi a livello. L’aumento del 5% non ha ragione di esistere eppure ci sarà.


Discorsi di distrazione di massa sono tutti incentrati sulla riesumazione delle province, non c’è una data di chiamata alle urne ma si sa che si voterà direttamente con il voto diretto, quindi elezioni di primo livello per presidente e consiglieri.

I Liberi Consorzi torneranno a chiamarsi province, i consiglieri da eleggere saranno 24 e 6 gli assessori.
Per Catania e Messina, città metropolitane sopra il milione di abitanti, i consiglieri saranno 36 e gli assessori 9, per Messina ci saranno 30 consiglieri e 7 assessori.

Tornano dunque gli enti intermedi, ci sarà da comprendere come intendono derogare alla legge nazionale Delrio, ma sarà una occasione per la politica per aprire la campagna acquisti e per serrare le linee per le elezioni europee. Oggi e domani i deputati torneranno all’ARS, devono approvare altri 15 articoli, poi ci sarà il maxi emendamento e il voto finale l’8 gennaio.


Alcuni articoli sono stati già approvati come quello che prevede la proroga per la norma straccia bollo, permettendo ai cittadini di mettersi in regola con i pagamenti senza pagare interessi, poi ci sono le misure in favore dei borghi marinari o la misura per Agrigento capitale della cultura.
Le norme che possono finire nel maxi emendamento sono quelle per le emergenze in agricoltura, stabilizzazioni di precari, incentivi per i medici delle zone periferiche. 
Sia che si terminerà l’approvazione il 29 dicembre o si tornerà l’8 gennaio in ogni caso si eviterà l’esercizio provvisorio.
Il presidente Renato Schifani ha voluto ringraziare maggioranza e opposizione per il senso di responsabilità mostrato.

 



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