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27/12/2023 07:05:00

Il 75% delle opere del Pnrr in Sicilia sono in ritardo 

 Si allarga il divario: il Nord ha messo a bando il 30% dei progetti e ne ha aggiudicati il 15%; Il Sud solo il 18 % e ne ha aggiudicati il 9% Sicilia maglia nera: 6 % di progetti aggiudicati.

La Sicilia non può permettersi di perdere i fondi strutturali europei, finora soltanto il 6 per cento dei progetti è stato aggiudicato, su una media nel Sud Italia del 9 per cento, che invece al Nord è del 15 per cento. Gran parte delle risorse disponibili è stata impegnata, ora è quindi necessario accelerare sul fronte della spesa certificata, dove invece si registrano ritardi enormi. Insomma, la “forbice” sembra vada allargandosi sempre di più, e questo va contro uno dei primi obiettivi del PNRR, ovvero sanare il divario tra le due “metà” del Paese.

La mancata messa a terra di questo fondamentale sostegno allo sviluppo dell’economia potrebbe avere un impatto significativo su vari settori, tra cui le infrastrutture, l’istruzione e l’occupazione: è quindi importante agire velocemente per garantire tutti i progetti che dovranno essere realizzati. Diventa prioritario il potenziamento della pubblica amministrazione a livello centrale e locale per focalizzare l’attenzione su obiettivi mirati, con un approccio concreto dove la qualità della spesa diventa fondamentale rispetto alla quantità.

Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda – organizzata da Legacoop Sicilia – su “PNRR. Politica di coesione e fondi strutturali, ultima chiamata” alla Camera di Commercio di Palermo. “E’ un treno che non possiamo perdere, purtroppo vediamo una dinamica che non ci rassicura – ha spiegato il presidente nazione di Legacoop, Simone Gamberini – gli interventi sono concentrati su grandi infrastrutture nel Nord, c’è un problema di competenze nelle Pubbliche amministrazioni. Bisogna agire, concretamente e velocemente”.

I numeri non sono rassicuranti, come ha spiegato Paco Cottone, coordinatore del settore Produzione e Servizi di Legacoop Sicilia. “Il 75 per cento delle procedure di gara sono in ritardo, su 200 miliardi assegnati all’Italia, solo il 14 per cento è stato speso. I trasferimenti avvengono dalle amministrazioni centrali ai soggetti attuatori, ma appena le risorse arrivano alle gare, si va a rilento”.

La pubblica amministrazione non possiede le professionalità specifiche, soltanto il 54 per cento degli impiegati è diplomato e il 22 per cento laureato, numeri molto al di sotto della media europea. I dipendenti pubblici sono mal formati, mal pagati e anche pochi, non ce la possono fare, mancano 66mila competenze specifiche.

“Alle istituzioni è mancato il turnover. In Sicilia si festeggia una tratta ferroviaria a 86 chilometri orari quando in Italia si è arrivati a 350. È un esempio per capire che il PNRR è fondamentale per le infrastrutture, al Ponte penseremo poi” conclude Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.