Egregi Signori,
scriviamo la presente in nome e per conto del Sig. Pietro Lococo, in riferimento all’articolo “Preoccupazione per i lavoratori dell'Avannotteria di Petrosino” apparso in data 10 dicembre 2023 sul sito del quotidiano online “TP24” gestito dalla RMC 101 s.r.l.
Detto articolo – che prende spunto da un’ordinanza applicativa di misura cautelare relativa ad una presunta irregolarità nell’assegnazione di appalti relativi a lavori finanziati da Fondi di origine europea – riporta, tra l’altro, i seguenti passaggi:
“La Uila di Trapani plaude alle indagini partite dalla procura di Marsala e all’operazione della Guardia di finanza di Trapani che hanno permesso di fermare una truffa sugli aiuti europei legata alla filiera ittica.”;
“La truffa riguarda i fondi previsti dal programma europeo per la pesca, in particolare la misura destinata agli investimenti in acquacoltura, per il progetto di un "Centro di produzione e ricerca" a Petrosino che riguarda il complesso produttivo ex "Ittica Mediterranea", in Contrada c.da Triglia Scaletta.”;
“Petrosino, ecco l'azienda coinvolta nella truffa sugli aiuti europei.”;
“Uno degli indagati è finito agli arresti domiciliari, altri due hanno l'obbligo di dimora nel comune dove risiedono.”;
“La AVANNOTTERIA SOCIETÀ AGRICOLA a r.l. (“AVANNOTTERIA”) con sede in Petrosino esercita l'attività di “acquacoltura in acqua di mare, salmastra o lagunare". Costituita nel 2015, è amministrata da (…) DIPAOLA Libero, dal 26.06.2019 fino ad oggi.”.
Gli stralci sopra riportati sono del tutto falsi, ingannevoli e dal contenuto fortemente diffamatorio.
Difatti, premesso che non è stato disposto alcun sequestro di impianti/aziende di proprietà del Sig. Lococo e pertanto non c’è ragione di temere per la sorte dei lavoratori ivi impiegati, si osserva:
- l’affermazione di cui al n. 4 è falsa. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per il Sig. Pietro Lococo. E’ poi soggetto a misura cautelare il solo l’amministratore della società appaltatrice e non il Sig. Di Paola.
- l’affermazione di cui al n. 5 è falsa. Difatti, il Sig. Libero Di Paola non era amministratore di “L’Avannotteria soc. agr. a r.l.” all’epoca dei fatti né lo è oggi.
Considerato quanto sopra, Vi diffidiamo formalmente a rettificare nell’immediato – e comunque entro 12 ore dalla ricezione della presente – l’articolo “Preoccupazione per i lavoratori dell'Avannotteria di Petrosino” apparso in data 10 dicembre 2023 sul quotidiano online “TP24” correggendo in virtù di quanto sin qui esposto i passaggi di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, rendendo così chiaro al lettore che si tratta di accuse ancora in fase di dimostrazione e che non vi è in corso alcun sequestro degli impianti del nostro assistito.
In mancanza, sarà tempestivamente depositato esposto/querela presso la Procura della Repubblica di Trapani. Con ogni riserva di introdurre procedimenti civili di urgenza.
Distinti saluti.
Avv. Marco De Rossi
Il legale del signor Lococo mischia fatti e contenuti, facendo confusione. Innanzitutto, se la replica è sulla nota di preoccupazione dei sindacati rispetto al futuro dell'Avannotteria di Petrosino, è a loro che vanno indirizzate le sue doglianze. Per il resto, confermiamo tutto quanto abbiamo scritto negli altri articoli, che traggono spunto dalle informazioni contenute negli atti di indagine. Il provvedimento che colpisce, tra gli altri, il signor LoCoco è proprio di "sequestro preventivo". Circa le altre precisazioni, ci atteniamo a quanto scritto nelle indagini. La Avannotteria è stata amministrata dai signori LOCOCO Pietro, dal 13.05.2015 al 01.02.2016; TINELLI Luca, dal 01.02.2016 al 26.06.2019; DIPAOLA Libero, dal 26.06.2019 all'attualità. Se sono intervenuti cambiamenti neila società, o se ci sono inesattezze negli atti di indagine, basterebbe farlo sapere, anzichè parlare di falsità. Non abbiamo la sfera di cristallo, facciamo i giornalisti. Aggiungiamo che sappiamo bene, e lo sanno i nostri lettori, che siamo in fase di indagine e che si tratta di ipotesi di accusa. Ma il legale di Lococo farebbe meglio, allora, a spiegare il punto di vista e le ragioni del suo assistito, anzichè attaccare qua e là. (gdg)