Il tribunale del Riesame di Palermo decide per i domiciliari per l’ex direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Gioacchino Oddo e per la dirigente dell'Asp, Maria Pia Messina. I due erano gli unici finiti in carcere tra i tredici indagati dell'operazione Aspide della Guardia di Finanza sulla corruzione nella sanità trapanese. A Oddo e Messina si contesta il reato di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e non solo. Per Messina anche l’ipotesi di reato in falso ideologico. Ad Oddo, invece, viene contestata l’induzione indebita.
I giudici del Riesame hanno deciso anche per l'ingegnere marsalese, Antonella Federico, che torna in libertà (
ne abbiamo parlato qui). Secondo l'accusain concorso con la funzionaria dell'Asp Giuseppa Messina e con l'allora manager Damiani, avrebbe pilotato una procedura negoziata (senza pubblicazione del bando di gara) per la fornitura di attrezzature sanitarie per fronteggiare l'emergenza Covid (ad esempio, i famosi ventilatori polmonari).
Ed tornato in libertà anche l’imprenditore Giovanni Fullone Iacono, indagato per il reato di corruzione e che ha subito la sospensione dalla carica di consigliere comunale ricoperta a Mazara del Vallo.
Non ha più il divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice l’ex vice direttore sanitario dell’Asp e primario ospedaliero, Carlo Gianformaggio e il funzionario Asp Nicola Ganci, indagati per favoreggiamento. Sono accusati di aver “spifferato” dell’indagine in corso e che vi erano delle intercettazioni. Tra gli indagati c’è anche il consigliere comunale di Trapani, Gaspare Gianformaggio, figlio di Carlo, il gip non ha applicato nessuna misura cautelare.
Nessuna decisione e restano ancora ai domiciliari l’ex manager dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, il dirigente coordinatore sanitario Antonio Sparaco e Anna Lisa Bianco, dipendente Asp, e attuale presidente del Consiglio comunale di Trapani, sospesa dal prefetto. Per loro il riesame deciderà dopo le festività natalizie.