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21/12/2023 06:00:00

Rifiuti, come va la differenziata in Sicilia. I dati in provincia di Trapani, Mazara top

 Significativi i progressi che stanno avvenendo in Sicilia nella gestione del riciclo integrato dei rifiuti. È quanto risulta dalla pubblicazione del dossier Comuni ricicloni Sicilia 2023 di Legambiente, che riporta i dati 2022 della gestione della raccolta. Sono 80 i comuni rifiuti free (30 in più rispetto all’anno precedente) che hanno prodotto non più di 75 kg/ab anno di indifferenziati, sfuggendo in questo modo alle cicliche crisi dovute all’esaurimento delle discariche. È il comune di Longi, nel Messinese, che si afferma in vetta alla classifica con una produzione di 19,2 kg/abitante e oltre il 91% di raccolta differenziata. Ma in questa speciale classifica rientrano anche, per la prima volta, un comune sopra i 50.000 abitanti, come Mazara del Vallo, con 57 kg abitante e 87,3% di raccolta differenziata, e comuni di medie dimensioni come Monreale (55 kg/ab/a di RI e 72,5% di RD) e San Giuseppe Jato (22,8 Kg/ab di RI e 91,7% di RD).

Sono invece 274 i Comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata, 61 in più rispetto all’anno precedente, e che rappresentano il 70% dei comuni siciliani con oltre 2 milioni e 300 mila residenti. Marsala, quinta città siciliana con i suoi 80.000 abitanti, è al 78% di raccolta differenziata; Ragusa e Agrigento al 70,5%; Enna e Trapani superano il 65%. Complessivamente la raccolta differenziata in Sicilia nel 2022 si attesta al 53,34% (era il 48,7% nel 2021).

A pesare sul risultato complessivo concorrono sempre di più Catania e Palermo, che nel 2022 si attestano rispettivamente al 26% e al 16%. La città di Messina è quella che registra il miglior incremento percentuale, oltre 10 punti, da quando nel maggio 2021 ha esteso il porta a porta in tutta la città, e attestandosi a fine 2022 a un promettente 53,41%. “È iniziato il cammino inarrestabile verso l’economia circolare, che qualcuno cercherà di ostacolare con proposte stravaganti come i cassonetti intelligenti al posto del porta a porta o con inceneritori e discariche, ma la direzione è tracciata – dichiara Claudia Casa, responsabile economia circolare di Legambiente Sicilia -. Lo testimoniano i numerosi comuni siciliani, ormai oltre il 70%, comuni grandi e piccoli, costieri e montani, che hanno ottenuto il titolo di ‘Comuni Ricicloni’, con oltre il 65% di raccolta differenziata”.

CIMINNISI. «Le vie maestre per uscire dall’emergenza rifiuti sono la raccolta differenziata porta a porta e la riduzione a monte dei rifiuti attraverso politiche di sostegno dell’economia circolare. Invece l’unica strada scelta dal Governo Schifani, gli inceneritori, va nella direzione opposta. Si tratta di una politica vecchia e superata anche in quei Paesi europei che gli inceneritori li hanno costruiti, ma 30 anni fa, e che oggi li avviano verso la dismissione». Lo ha detto la deputata regionale del M5S e componente della Commissione Ambiente dell’Ars Cristina Ciminnisi a margine della cerimonia di premiazione dei Comuni Ricicloni. In provincia di Trapani l’obiettivo del 65% è stato raggiunto da 9 comuni. Sono invece 80 i comuni siciliani “Rifiuti Free”, cioè che in un anno hanno prodotto non più di 75 kg per abitante di rifiuti indifferenziati. «Che il porta a porta e la differenziazione dei rifiuti siano le migliori pratiche possibile ce lo dicono proprio i risultati dei Comuni Ricicloni. Per questa ragione – ricorda Ciminnisi - come M5S abbiamo fatto di tutto perché la premialità fosse inserita nella norma e perché fosse progressivamente innalzata in direzione delle indicazioni dell’UE. L’altra indicazione, che rende sempre più consapevoli i cittadini, viene dai comuni siciliani “Rifiuti Free”, in cui la corretta separazione dei materiali per qualità e quantità è affiancata dall’impegno a ridurne a monte la produzione di rifiuti. Questo implica informazioni ai cittadini su pratiche sostenibili e consapevoli riguardo alla gestione dei rifiuti e l'adozione di abitudini di consumo responsabili. Produrre meno rifiuti e differenziarli bene è la soluzione, non bruciarli».

 

TRAPANI E L'ABBANDONO DEI RIFIUTI. Dallo scorso 10 ottobre chi abbandona rifiuti sulla strada, nei parchi o in altri luoghi pubblici rischia una sanzione penale e non più amministrativa. È entrata in vigore, infatti, la legge 137/2023 che ha modificato il Codice dell’ambiente, introducendo una pena pecuniaria da 1.000 a 10mila euro per i responsabili. La sanzione è raddoppiata se i rifiuti abbandonati sono quelli pericolosi, come batterie, farmaci o materiali infetti. A Trapani, grazie al lavoro svolto dalla Polizia Locale e dagli Ispettori Ambientali, stanno partendo le prime denunce. Numerose sono le operazioni, tanto nel centro storico quanto nei quartieri: di recente, quattro persone sono state denunciate per abbandono rifiuti per un totale di 10 mila euro di sanzioni grazie alle telecamere in dotazione alla Polizia Locale installate su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria. Altre attività sono in corso ed analoghi provvedimenti saranno resi noti a breve. La nuova norma si applica ai soggetti privati che non sono titolari di imprese o responsabili di enti. Per questi ultimi, infatti, resta in vigore la disposizione precedente che prevede l’arresto fino a due anni e/o l’ammenda fino a 26mila euro per l’abbandono di rifiuti. La legge introdotto anche altre importanti novità in materia ambientale, come la stretta sugli incendi boschivi, la confisca dei beni dei condannati per alcuni reati ambientali e gli aumenti di pena per i casi di inquinamento e disastro ambientale.  “Purtroppo l’abbandono di rifiuti è una piaga anche della nostra città – affermano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore ai Rifiuti Emanuele Barbara -, e il servizio di rimozione delle mini e micro discariche costa alla collettività quasi due milioni di euro l’anno, cifre che potremmo impegnare su una maggiore pulizia come servizio di spazzamento e scerbatura”.

IL CASO CALATAFIMI. Calatafimi Segesta unica città siciliana premiata da Legambiente Regione Sicilia con la menzione speciale per la realizzazione del Centro di Riuso.
Ll Sindaco Francesco Gruppuso ha ritirato il riconoscimento evidenziando quanto ha detto la stessa Legambiente nel dossier consegnato a tutti i comuni.
In effetti Calatafimi Segesta ha messo in campo una serie di buone pratiche, di esempi e scelte politiche virtuose al pari di città del nord come la Raccolta Differenziata di oltre 85% per il 2023 , il CCR in fase di prossima apertura, l'impianto di compostaggio in priorità di finanziamento regionale, EcoArt Festival 2023, comune Rifiuti Zero e caso studio Zero Waste Europe 2023, le macchine intelligenti di mangiaplastica, Raee e tessuti, ecc... Ha aggiunto da poco il Centro di Riuso. Il centro è nato da un progetto internazionale Italia/Tunisia insieme ai comuni di Balestrate e Favignana per rilanciare una nuova economia, rigenerando un ex macello in un'area di 240mq.
Oggi il centro è gestito da una cooperativa denominata FAMAP presidente Maria Pascale e accoglie in particolare i tessuti per il loro riutilizzo.
Al progetto René ha lavorato l'ufficio ecologia a gestione dell'architetto Francesco Scandariato a cui vanno tantissimi meriti per i risultati ottenuti insieme all'assessore all'ambiente Massimo Fundarò.
 

PACECO. Il Comune di Paceco si conferma “Paese Rifiuti Free” anche nel 2023, risultando in quarta posizione nella classifica dei comuni tra 5.000 e 15.000 abitanti, con una percentuale di raccolta differenziata pari a 84,5% e con una produzione annua di rifiuto secco indifferenziato di 50,9 chilogrammi per abitante. Lo comunicano il Sindaco, Aldo Grammatico, e l’assessore comunale all’Ecologia e Ambiente, Salvatore Scianna, che hanno ritirato il premio ieri ai Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo, in occasione della manifestazione “Comuni ricicloni Sicilia” di Legambiente. «Anche quest’anno il comune di Paceco ha partecipato alla cerimonia di premiazione dei “Comuni ricicloni”, iniziativa di Legambiente che riconosce ai comuni il raggiungimento degli obiettivi prefissati in direzione delle buone pratiche per il riciclo e la riduzione dei rifiuti. È un grande risultato per Paceco, considerando che, in provincia di Trapani, l’obiettivo minimo del 65% è stato raggiunto da nove comuni su 25; sono invece soltanto 80 i comuni siciliani “Rifiuti Free”, cioè che hanno prodotto in un anno non più di 75 chilogrammi di rifiuti indifferenziati per abitante». «Ancora una volta – sottolinea il primo cittadino – sono stati premiati la capacità e l’impegno dei pacecoti nel differenziare scrupolosamente i rifiuti, riducendo la quantità di Rsu prodotta nel territorio».

PETROSINO. Anche Petrosino ottiene il riconoscimento di "Comune Rifiuti Free" da Legambiente. Il prestigioso titolo è stato conferito a 87 comuni siciliani che si sono distinti per aver prodotto una quantità di rifiuti secco indifferenziato inferiore a 75 kg per cittadino all’anno. Petrosino, che ha ricevuto questo riconoscimento per la prima volta, si attesta infatti ad una quantità pari a 74.3 kg per abitante per anno. Petrosino inoltre ha un tasso di raccolta differenziata tra i più alti della provincia per la fascia di popolazione tra i 5000 e i 15000 abitanti con una percentuale nel 2022 di circa 82%. Nel corso del 2023, la percentuale di differenziata ha registrato un ulteriormente significativo aumento, raggiungendo circa l’87%. Migliora anche la performance sulla quantità di secco procapite che si abbassa ulteriormente con circa 71 kg dimostrando l’impegno costante dell’Amministrazione nel riciclo e nell'ottimizzazione delle risorse. "Ringrazio tutti i cittadini petrosileni per questi bei risultati. Non posso che essere felice di questi numeri che dimostrano la sensibilità e il senso di responsabilità della maggior parte dei petrosileni - dichiara il sindaco Anastasi - Mi fa poi particolarmente piacere rilevare che dei buoni risultati ottenuti negli anni scorsi, migliorano con la mia amministrazione raggiungendo livelli di vera eccellenza. Ma ancora c'è tanto lavoro da fare per rendere tutto questo davvero sostenibile. Nonostante questi risultati tante, troppe micro discariche abusive deturpano Il territorio e il costo del servizio e eccessivamente oneroso. Il mio impegno è di lavorare su entrambi questi versanti - sottolinea ancora il sindaco - Tolleranza zero per chi abbandona i rifiuti anche sfruttando le nuove norme che portano fino a 20.000 euro le multe per chi abbandona. Dall'altro lato lotta contro l'evasione. Tutti devono pagare la tari. Pagare meno per pagare tutti. Solo così gli eccellenti risultati raggiunti sulla raccolta differenziata potranno essere davvero sostenibili e potremo dirci una comunità responsabile e sensibile al rispetto dell'ambiente e del nostro territorio".

 

BUSETO. Riconoscimento anche Buseto Palizzolo,  confermando la sua posizione di primo comune rifiuti free nella provincia e dodicesimo a livello regionale, nella categoria dei comuni con una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti.
Il sindaco di Buseto Palizzolo ha esaltato l'importanza di questa vittoria e ha sottolineato il ruolo fondamentale dei cittadini nella promozione di pratiche sostenibili: "Il successo della nostra comunità nel campo della raccolta differenziata è un chiaro segno del nostro impegno collettivo per la salvaguardia dell'ambiente. Questo riconoscimento è un risultato di cui andare fieri e che ci spinge a fare ancora di più per il bene del nostro territorio."