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19/12/2023 15:07:00

Udienza preliminare per Tumbarello, il medico di Messina Denaro 

 Si è tenuta oggi, dinanzi al Gup di Palermo, Elisabetta Stampacchia, la prima udienza del procedimento penale che vede imputato il  medico Alfonso Tumbarello, chiamato a rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa e di falso in atti pubblici.

A Tumbarello la procura di Palermo ha contestato di avere compilato e redatto numerosissimi falsi documentali a nome di "Bonafede Andrea" al fine di garantire al superlatitante Matteo Messina Denaro l'assistenza sanitaria e l'accesso ad un percorso terapeutico sotto falsa identità.

All'udienza hanno dichiarato di costituirsi parte civile nei confronti del Dott.Tumbarello, l'ordine dei medici della provincia di Trapani, difeso dall'Avv.Giuseppe Novara, l'associazione Caponnetto difesa dall'Avv.Alfredo Galasso, il comune di Campobello di Mazara (avv.Katya Ziletti) ed il comune di Castelvetrano (avv.Francesco Vasile).Unica associazione, fra quelle ancora attive in provincia di Trapani, l'associazione Antiracket e Antiusura Trapani, difesa dall'Avv.Giuseppe Novara.

Il Gup ha rinviato al prossimo 22 dicembre,data in cui scioglierà la riserva, decidendo sulle richieste di costituzione delle parti civili.

L'imputato è difeso dagli avvocati Sbacchi e Pantaleo.

Tumbarello era stato arrestato il 7 febbraio scorso con l'accusa di avere avuto un ruolo determinante nella latitanza del boss Matteo Messina Denaro. "Le cure assicurate personalmente da Tumbarello hanno garantito a Messina Denaro non solo le prestazioni sanitarie necessarie per le gravi patologie sofferte, ma soprattutto per quel che qui rileva, la riservatezza sulla sua reale identità, e dunque continuare a sottrarsi alle ricerche, restare a Campobello di Mazara, e gestire l'associazione mafiosa", è quanto aveva scritto il gip Montalto nell'ordinanza che febbraio, qualche settimana dopo la cattura del boss, aveva disposto l’arresto del medico.

Tumbarello si sarebbe quindi occupato delle prescrizioni per la cura del cancro di Messina Denaro, intestate però al prestanome dell'identità al boss, il geometra Andrea Bonafede, nato nel 1963 e omonimo di un cugino nato nel 1968 e anche lui coinvolto. Avrebbe visitato personalmente Matteo Messina Denaro per cui avrebbe saputo benissimo la verità: ovvero che il suo assistito era il boss mafioso latitante da quasi trenta anni.


Messina Denaro, lo ricordiamo, è stato arrestato lo scorso gennaio proprio mentre si trovava in una clinica di Palermo, dove si curava a causa della sua malattia.