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18/12/2023 06:00:00

Il killer di mafia che torna a Trapani libero di comandare

 Estirpare la “cultura mafiosa” da un territorio. Sono parole che sentiamo spesso, quando si parla di mafia, quando ci sono operazioni contro i clan in provincia di Trapani, soprattutto se coinvolgono politici e “insospettabili”. Estirpare la cultura mafiosa, ma se si permette a killer dal “pedigree” mafioso di tornare nel territorio a "mafiare", a imporre la cultura mafiosa, diventa difficile.

E’ quello che è successo in provincia di Trapani. Dove si è permesso, non ad un gregario qualunque, ma ad un sicario, con una condanna all’ergastolo, di tornare nel territorio, a gestire attività economiche, a farsi “portare rispetto”. A imporre quella cultura mafiosa che con molta fatica si cerca di combattere. A tentare di prendere il controllo di cosa nostra.

E’ il caso di Pietro Armando Bonanno, un nome di un certo spessore per il territorio di Trapani. Un nome che è tornato alla ribalta nei giorni scorsi con l’indagine “Scialandro” che ha scoperchiato un sistema di interferenze illecite della criminalità organizzata con il Comune di Custonaci.

Tra gli arrestati c’è anche Pietro Bonanno, ed è lui il personaggio centrale di questa indagine. Non solo per i fatti che gli vengono contestati, ma perchè dimostra come ci sia qualcosa che non va nel sistema se si permette ad un mafioso di questo calibro di radicarsi nuovamente nel territorio e di essere influente. Anzi, di provare a diventare il nuovo capo.

 

 

STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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