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16/12/2023 06:00:00

   L’inchiesta sulla corruzione all’Asp di Trapani. Facciamo il punto

 E’ stata una settimana molto movimentata all’Asp di Trapani, scossa dal terremoto giudiziario dell’inchiesta “Aspide”.


La Guardia di Finanza ritiene di aver scoperto un collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi ed affidamenti di incarichi dirigenziali all’interno delle strutture sanitarie trapanesi attuato, in un contesto collusivo e secondo una logica clientelare, con la compiacenza di alcuni pubblici ufficiali.
Un’indagine nella quale sono emersi fatti gravi. Appalti, nomine e concorsi truccati, sesso in cambio del rilascio di una patante, c'è tutto questo nella nuova inchiesta sulla corruzione nella sanità trapanese. (Cliccando qui tutti gli articoli e gli approfondimenti)

 

 


Due pezzi da novanta dell’Asp sono finiti in carcere, si tratta dell’ex direttore sanitario Gioacchino Oddo e della dirigente Maria Pia Messina. Otto persone sono finite agli arresti domiciliari. Tra loro il consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giovanni Iacono Fullone, e soprattutto la presidente del consiglio comunale di Trapani, Annalisa Bianco. L’arresto di quest’ultima è diventato anche un caso politico a Trapani, inevitabilmente, trattandosi della seconda carica della città.
Indagato, senza misure cautelari, anche un altro consigliere comunale di Trapani, Gaspare Gianformaggio. L’inchiesta parte da lontano, dai tempi del Covid e dalla guida dell’Asp in mano a Fabio Damiani, arrestato nel 2020 nell’inchiesta “Sorella Sanità”.
Nei giorni scorsi si sono svolti gli interrogatori di garanzia per gli indagati. Intanto sono sei gli impiegati dell'ASP di Trapani, indagati nell'operazione Aspide, che sono stati sospesi dai vertici dell'azienda sanitaria. Il provvedimento è stato preso dal Commissario straordinario Vincenzo Spera.

Cerchiamo di ricostruire alcuni fatti, importanti, emersi dall'indagine.

I REGALI DEI POLITICI
Anna Lisa Bianco e Giovanni Iacono Fullone avrebbero fatto dei regali alla dirigente Maria Pia Messina per ringraziarla per i favori ricevuti.
In particolare Messina avrebbe fornito ad Annalisa bianco indicazioni utili sull’esame per il concorso per collaboratore amministrativo all’Asp. Le avrebbe detto gli argomenti d’esame in anticipo, sostanzialmente. La Bianco, successivamente, le ha regalato un paio di orecchini per “carineria”. A Iacono Fullone, invece, la Messina avrebbe rivelato informazioni che dovevano restare segrete circa una gara d’appalto sulla sanificazione dei locali dell’Asp. A lei e ad un’altra funzionaria, il consigliere mazarese ha regalato, in più puntate, gamberoni e altro pesce.

 


I CONCORSI CON L’AIUTO
Non c’è solo Anna Lisa Bianco tra i beneficiari delle “carinerie” della funzionaria Messina. Gli investigatori scrivono che - nella sua veste di Presidente della Commissione - Messina avrebbe “anticipato ad alcuni dei candidati gli argomenti e le tematiche delle domande che avrebbe loro formulato, o ancora evidenziato loro o a soggetti vicini ai candidati che li avevano "raccomandati" per l'assunzione - il testo da lei utilizzato per estrapolare le domande da porre in sede di prova orale, così comunque creando un evidente trattamento di favore e una grave violazione dei principi di correttezza e trasparenza della Pubblica amministrazione”.

LE NOMINE TRUCCATE
Gioacchino Oddo in qualità di direttore sanitario dell’Asp avrebbe favorito l’assunzione di Antonino Sparaco nell’incarico di direttore in sostituzione dell’Unità operativa Centro Salute globale. Secondo l’accusa, il direttore sanitario dell’Asp non avrebbe pubblicato il bando «in mancanza di profili oggettivi e soggettivi richiesti dall’ufficio risorse umane, favorendo la prosecuzione della direzione e la predisposizione della procedura concorsuale separata per agevolare la nomina». Inoltre Sparaco, «mediante timbratura del badge», avrebbe attestato false prestazioni lavorative fuori sede. I due si conoscevano molto bene, e Oddo avrebbe tentato di approfittare di questa amicizia per i suoi guai giudiziari. In particolare avrebbe chiesto a Sparaco di incontrare la sua compagna, giudice al Tribunale di Trapani, probabilmente con l’intenzione di avere notizie in merito all’indagine per le molestie sessuali ad una donna. Richiesta non assecondata da Sparaco.

 

SESSO PER UNA PATENTE
Gioacchino Oddo è stato arrestato ed è finito in carcere anche perchè, nella qualità di Direttore Sanitario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, avrebbe abusato del suo ruolo, cercano di indurre una donna ad intrattenere con lui una serie di rapporti sessuali, in cambio del suo interessamento per il rinnovo della patente di guida speciale in favore della donna, velocizzando la pratica e le visite mediche. Il tutto da Gennaio ad Aprile del 2021. Per la donna, classe 1969, è scattato l'obbligo di dimora. (Qui i particolari della vicenda)

GLI APPALTI
Non solo gli appalti affidati alla ditta di Iacono Fullone, ricambiati con i gamberoni. Uno degli appalti attenzionati dalla Finanza è quello sulle forniture per dotare di ventilatori polmonari 35 posti di terapia intensiva e 135 ordinari durante l’emergenza Covid negli ospedali di Trapani, Castelvetrano e Marsala. La commessa era stata assegnata alla Althea srl di Roma.
E’ l’epoca dell’emergenza, è l’epoca delle procedure “snelle”, si decide così di bypassare l’evidenza pubblica e affidare la commessa da 1,35 milioni di euro alla Althea. Ma per i finanzieri c’è qualcosa che non quadra. In particolare che Antonella Federico, nella duplice veste di dipendente della Althea e responsabile di una più grande commessa assegnata dall’Asp di Catania, si sarebbe messa d’accordo con Fabio Damiani e la funzionaria Giuseppa Messina, nominata provveditore dell’Azienda sanitaria. Althea avrebbe fornito apparecchiature non conformi con una falsa attestazione presentata da Federico. La stessa Federico, su indicazione di Damiani, avrebbe definito il capitolato della gara poi vinta dalla sua azienda. Insomma la Federico era controllore e controllato, e avrebbe fornito degli strumenti diversi, non “top di gamma”, altro materiale ordinato non venne consegnato. C’è da dire che Gioacchino Oddo e la Messina revocarono la gara in autotutela.


IL COVID NASCOSTO
Tra i fatti emersi c’è anche quello del Covid non dichiarato.
Maria Pia Messina e il compagno Alberto Adragna, di professione odontoiatra, avrebbero violato la normativa sul tracciamento e l’isolamento Covid. Cioè avrebbero fatto carte false pur di non svelare la loro positività “probabilmente alla variante Delta” del virus nell’agosto 2021. L’obiettivo era evitare la chiusura dello studio dentistico come previsto dalla normativa. Ci sarebbero riusciti grazie all’aiuto di Alberto Gisone, titolare di un laboratorio di analisi cliniche.

LE REAZIONI
In questi giorni sono state molte le reazioni di sdegno davanti alle notizie che sono circolate sulla corruzione all’Asp di Trapani. Bisogna, ovviamente, dire che siamo in fase di indagine e per tutti gli indagati vale la presunzione di innocenza. Ma alcuni fatti e abitudini sono indicativi di un modo di fare borderline all’interno degli uffici pubblici. Negli stessi uffici in questi anni si sapeva che qualcosa si muoveva negli ambienti investigativi, che c'erano delle indagini in corso, come è stato rilevato dagli inquirenti.


L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è del sindacato degli infermieri, il Nursind, che parla di “macchina amministrativa compromessa” e chiede che la Regione intervenga sostituendo il commissario straordinario (bisogna dire che i fatti emersi dall’indagine non si riferiscono al periodo di gestione dell’attuale commissario Vincenzo Spera).


“La macchina amministrativa dell’Asp di Trapani, alla luce dell’inchiesta giudiziaria, risulterebbe, a nostro parere, fortemente compromessa e potrebbe comportare evidenti rallentamenti e ulteriori criticità sull’attività sanitaria e soprattutto sui processi in corso, a comunicare dalla gestione del Pnrr. Per questo motivo chiediamo un intervento urgente della Regione con un atto ispettivo e un supporto nella gestione amministrativa e l’invio di un nuovo commissario straordinario in attesa delle nomine dei nuovi direttori generali”. Chiede in una nota inviata all’assessorato alla Salute il segretario regionale del sindacato Nursind-Cgs, Salvo Calamia, in seguito all’operazione Aspide. Il Nursind ricorda che è stato l'unico sindacato nei mesi scorsi ad avere sollevato alcune delle diverse criticità nella gestione della macchina amministrativa. A cominciare dalla “denuncia sulla mancata rotazione di un dirigente del settore Personale chiedendo il commissariamento agli organi assessoriali, proseguendo con presunte non conformità procedurali riguardanti nomine di dirigenti delle professioni infermieristiche e ostetriche. L’Asp - prosegue il sindacato - aveva risposto solo sul concorso per il solo dirigente ma in maniera non esaustiva. Adesso notiamo che tutti, politica e sindacati, prendono posizione e rimangono allibiti. In questi anni il Nursind di Trapani, per avere denunciato e criticato procedure sospette, è stato accusato e denigrato per il diritto di critica da tutti, azienda, politica e altri sindacati".



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