Sono tantissime le reazioni alla vicenda che ha tenuto banco nel fine settimana: le dimissioni, a Marsala, di Giuliana Zerilli, dalla Commissione Pari Opportunità, dopo che è stata sfiduciata come presidente a seguito delle polemiche per un evento organizzato lo scorso 23 Novembre con la scrittrice Valentina Mira.
Qui un riassunto della vicenda.
Proprio Mira, in un video esprime solidarietà a Zerilli.
La vice sindaca Valentina Piraino, chiamata in causa più volte dagli interventi di queste ultime ore, in una nota di replica molto dura accusa Zerilli e il Pd di strumentalizzare politicamente la vicenda.
Qui la nota integrale di Piraino.
Nel dibattito è intervenuta anche l'ex parlamentare regionale Eleonora Lo Curto, che attacca frontalmente Sindaco e vice, che amministrano la città "senza alcuna visione della libertà".
Qui l'intervento di Lo Curto.
Da Trapani interviene la consigliera comunale Marzia Patti: "Non posso, non possiamo rimanere in silenzio innanzi a ciò che è successo nelle scorse ore a Marsala.
Strumentalizzare così l’azione della commissione per le pari opportunità, privarla della sua autonomia e, soprattutto, invitare la Presidente Giuliana Zerilli a dimettersi per aver applaudito (si, aver applaudito) alle testimonianze e dichiarazione di una vittima di violenza è inaccettabile. Un fatto gravissimo! All’indomani dell’ennesimo caso di femminicidio, dell’ennesima manifestazione contro la non violenza di genere, l’amministrazione Grillo mette il bavaglio ad una donna per il semplice fatto che questa ha espresso liberamente la propria opinione e la sua vicinanza ad una vittima di violenza durante una manifestazione pubblica. Simili atteggiamenti, dal sapore amaro, riportano alla mente un periodo storico buio, in cui alle donne era preclusa la possibilità di esprimere la propria opinione, in cui si pensava che una donna dovesse subire violenze, fisiche e psicologiche, per il sol fatto d’essere donna, in cui la democrazia e la libertà di pensiero erano chimere. Una politica ed un atteggiamento che, con fermezza, contrasteremo e contrasterò in ogni sede. Spiace constatare che la richiesta di dimissioni sia stata avanzata dall’assessora alle Pari Opportunità del comune di Marsala la quale, da donna delle istituzioni, con tale delega, dovrebbe comprendere più di altri chela diversità di pensiero, nella condivisione di obiettivi che guardano alla lotta per la parità di genere ed alla non violenza, è un valore e non, certamente, causa di vergogna o di dimissioni.
Ribadisco ancora una volta la necessità di convocare subito gli “Stati generali sulla parità di genere e contro la violenza di genere”. Non possiamo, non posso più rimanere in silenzio. La mia vicinanza e la mia solidarietà, da donna e da politica di questo territorio, a Giuliana Zerilli, con l’auspicio che, con quel coraggio, quella forza, quella voglia di cambiare che l’hanno sempre caratterizzata siano, da domani, ancor più determinanti e diventino d’esempio per tante altre donne e tanti altri uomini".
ANDE. Interviene anche l'Ande, l'Associazione Nazionale Donne Elettrici, con una nota della presidente Giuseppina Passalcqua: "L’ANDE, sezione di Marsala, esprime forte dissenso per il provvedimento adottato dalla Commissione Pari Opportunità di Marsala e dall’Assessora Piraino nel chiedere la revoca da Presidente della suddetta commissione di Giuliana Zerilli, designata a suo tempo dall’ANDE. Tale decisione sarebbe motivata, non per l’operato di Giuliana Zerilli in qualità di Presidente della C.P.O., ma per l’apprezzamento dalla stessa mostrato (soltanto con qualche battere di mani) nei confronti scrittrice Valentina Mira, vittima di violenza. Tale gesto avrebbe suscitato l’indignazione del Sindaco Grillo e dell’Assessora, che hanno chiesto una convocazione urgente della C.P.O. per ottenere la revoca dell’incarico di Presidente a Giuliana Zerilli. L’ANDE si chiede se esiste per l’A. C. la libertà di esprimere le proprie idee. Questo episodio, ovviamente, ha suscitato l’indignazione di Giuliana Zerilli, delusa anche dai voti contrari di alcune componenti dei centri antiviolenza, per cui ha deciso di rassegnare le dimissioni anche da componente della Commissione. L’ANDE di Marsala interviene per esprimere solidarietà alla socia andina, condividendo la sua irrevocabile scelta di dimissioni. Appare chiaro che l’A.C. di Marsala intende mettere a tacere tutte le persone che hanno autonomia di pensiero e che non vogliono essere omologate. Si tiene , inoltre, a precisare che, durante la presidenza di Giuliana Zerilli , la C.P.O. si è distinta per iniziative ed operatività, vedasi tra tutte la proposta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto, condivisa dal Presidente del Consiglio, V. Sturiano, per consentire alle realtà locali di confrontarsi dopo il femminicidio di Marisa Leo, che ha visto pubblico ed interventi numerosi e qualificati. A questo punto, si è delineata all’interno dell’Associazione, l’ipotesi che il ruolo di Giuliana Zerilli, indicata dall’ANDE per il suo impegno pluriennale nei confronti delle politiche di genere, non era gradito alla A.C. perché non espressione della stessa coalizione. Questo è molto grave ed antidemocratico, perché è noto che l’ANDE è un’associazione apartitica e certamente non animata da alcun intento di apportare nocumento all’Amministrazione Comunale".
IACONO. "Esprimo la mia piena solidarietà a Giuliana Zerilli, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Marsala. La convocazione della Commissione su richiesta dell'Assessora Piraino per comunicazioni urgenti circa il comportamento di Giuliana Zerilli durante l’evento del 23 novembre al teatro Sollima sul tema della violenza sulle donne, e la richiesta di revoca del ruolo di presidente da parte di otto membri della commissione, sono per me fonte di preoccupazione.
La decisione della dottoressa Zerilli di dimettersi è un atto di coraggio nel difendere la libertà di espressione e di opinione, valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. È importante riconoscere il suo impegno senza alcuna discriminazione politica: la sua integrità e dedizione alle questioni di pari opportunità meritano rispetto e sostegno da parte mia e di tutta la comunità. Una vicenda grave non solo per il corto circuito istituzionale con la commissione Pari opportunità, resa una semplice derivazione di chi comanda, ma per il messaggio che si vuol fare passare: accettiamo solo chi è allineato e coperto con il potere. Se alzi la testa, sei fuori. Adesso l’Amministrazione comunale chiarisca cosa è effettivamente successo e reintegri la dottoressa Zerilli nel suo ruolo. E magari, chieda scusa alle donne e alla città". Lo dichiara in una nota la deputata del Partito Democratico eletta nei collegi di Trapani, Agrigento e Caltanissetta Giovanna Iacono.
TRAPANI. L'ex consigliera comunale di Trapani, Francesca Trapani, ricorda un precedente del capoluogo, e del Sindaco Tranchida: "Nel 2021, l’Amminatrizione Tranchida ha voluto un regolamento per la Commissione Pari opportunità - da noi emendato più di 6 volte! - che garantisse che la stessa CPO fosse uno strumento di propaganda, un contenitore vetrina per consigliere ed assessora, di proprietà dell’Amministrazione. Nei fatti, questa CPO non ha prodotto assolutamente nulla, nemmeno di solo simbolico, rimanendo silente davanti ai patrocini di iniziative contro la L. 194, per esempio. Tanto è vero che allo stato attuale la CPO di Trapani non si è riformata e due bandi di partecipazione sono andati deserti, e l’amministrazione ha dovuto cooptare ad personam. Vorrei ricordare a chi ci rappresenta che il tema delle pari opportunità non è certo una questione alla quale attribuire forzatamente una bandierina politica. La pelle delle donne non può diventare terreno di scontro politico e di posizionamento. Mi auguro che ciò che accaduto anche a noi nel 2021, dove questa amministrazione ci ha messo il bavaglio sia da monito per la classe politica trapanese per fare meno retorica e aprirsi per prima al dibattito reale e concreto su temi tanto delicati".
PD. Questa è la nota di Domenico Venuti e Valentina Villabuona per conto del Pd provinciale: "Abbiamo atteso qualche ora per provare a comprendere ciò che è avvenuto a Marsala, in un momento in cui si dovrebbe parlare di violenza sulle donne accogliendo l'invito garbato del padre di Giulia Cecchettin, come proveremo a fare nei prossimi mesi con un'assemblea provinciale del Pd tematica e aperta ai contributi esterni.
Parlare di femminicidi e violenza di genere, ma parlarne bene, questa potrebbe essere la sintesi di ciò che non è avvenuto a Marsala, dove un'iniziativa per il 25 novembre rivolta alle studentesse e agli studenti è stata gestita malissimo, con il disappunto manifestato dalla stessa autrice del libro e che alla fine ha portato alla richiesta di revoca e conseguenti dimissioni della Presidente della Commissione pari opportunità Giuliana Zerilli.
Episodi frequenti che si registrano anche a livello nazionale, non ultima la vicenda di Paola Concia, che dimostra, se ce ne fosse la necessità, quanto è difficile per una certa destra trattare questi temi e farlo in modo costruttivo.
In questa brutta storia si evidenziano tutte le disattenzioni del Comune di Marsala nei confronti delle donne, la necessità di organizzare un evento quasi per obbligo nella Gionata internazionale contro la violenza sulle donne e non certo per costruire percorsi di consapevolezza e la totale indifferenza verso le politiche di genere.
Quello che è successo a Marsala rappresenta un danno soprattutto per il messaggio che non è arrivato alle studentesse e agli studenti, per le polemiche che sono seguite dopo e per il percorso che questo Comune non ha mai intrapreso e che non intende intraprendere nei confronti delle donne.
Una seria riflessione andrebbe intrapresa invece dall'amministrazione, a partire dall'Assessora alle pari opportunità, unica presenza femminile in giunta nella quinta città della Sicilia e per obbligo di legge.
In un momento così delicato e in una provincia in cui sono ci sono stati due femminicidi in pochi mesi, il disastro marsalese è preoccupante e non può lasciarci indifferenti".