Assisto sconvolta, da ieri mattina, ad accuse anche gravissime e a tratti diffamatorie, nei miei confronti e della Amministrazione di cui faccio parte a seguito delle dimissioni della prof. Giuliana Zerilli da membro della Commissione pari opportunità.
Le dimissioni citate sono avvenute quale conseguenza della revoca dell’incarico di presidente della Commissione voluta dalla netta maggioranza dei suoi membri.
Senza entrare nel merito dei contrasti che già da tempo vi sono in seno alla Commissione per un atteggiamento divisivo della sua Presidente, per quanto mi riguarda posso solamente affermare che si sono venute a creare le condizioni che hanno determinato la sfiducia, fatto frequente nelle dinamiche degli organi collegiali e ciò a garanzia della collegialità e rappresentatività.
Assisto, però, ad un attacco che è diventato strumentalmente politico seppur la Zerilli era stata indicata in seno alla Commissione senza alcun ruolo partitico ma come rappresentante di una associazione.
Da ieri, invece, scopriamo che tale ruolo era esercitato come esponente del PD e di una parte politica che non ha perso tempo a levare gli scudi, non conoscendo nemmeno come sono andati i fatti.
Questo è imbarazzante anche per gli stessi partiti.
La prof. Zerilli è stata revocata dall’incarico con una votazione che ha visto 8 voti favorevoli contro 4 contrari, non è stata sfiduciata perché come strumentalmente raccontato, ha applaudito ad una autrice di un libro ma perché, dopo una serie di comportamenti che creavano malumore all’interno della Commissione da mesi e che la ponevano in palese contrasto con i centri antiviolenza, ha addirittura, scordando il proprio ruolo istituzionale, ritenuto corretto sostenere palesi attacchi alle Istituzioni tutte, non solo politiche, oltre a sostenere ed applaudire ad un attacco pubblico contro un’altra donna, membro di un centro antiviolenza e della CPO con buona pace del contrasto ai comportamenti violenti soprattutto verso le donne.
Dispiace notare che un voto a maggioranza, nella cultura politica della Zerilli, venga percepito come un atto violento e non come la quintessenza della democrazia.
Ebbene, non mi scompongo di fronte agli attacchi che mi sono stati gettati addosso, non hanno riscontro e non sono una offesa ma non sosterrò mai né pensieri né persone che rimarcano o applaudono posizioni che sono un attacco diretto alle Istituzioni, creando un clima di sfiducia nei confronti della autorità tutte.
Le istituzioni vanno rispettate!
Ed infine, si sta strumentalizzando politicamente quanto avvenuto per attaccare una Amministrazione non gradita.
La verità è che l’Amministrazione è estranea a quanto avvenuto, ha un rappresentante in seno alla commissione, cioè l’Assessorato che rappresento, membro al pari degli altri e, pertanto, con la possibilità di esprimere un voto.
Purtroppo per il politicamente corretto, che avalla l’astensionismo di fronte alle posizioni difficili, questo Assessorato è rappresentato da me che ho un’idea di politica fatta di scelte, di assunzione di responsabilità e che soprattutto lavorerò sempre per garantire il valore sacro delle Istituzioni e della democrazia e questo anche quando ciò appare impopolare.
Allo stesso modo dichiaro il mio supporto ai centri antiviolenza che sono stati messi a tacere troppo spesso in seno alla commissione pari opportunità e che sono, invece, fari nel tunnel buio della violenza.
Non permetterò ancora di utilizzare posizioni politiche per mistificare quel che è accaduto o, peggio, per cristallizzare posizioni personali politiche che nulla hanno a che fare con il vero intento della Commissione Pari Opportunità".
VALENTINA PIRAINO
vicesindaco Marsala