Che ci sia una speculazione e una aggressione diretta ai danni della Riserva dello Stagnone di Marsala è ormai chiaro da tempo, prova ne sono il Kite selvaggio, l'antropizzazione di zone SIC ZPS, la presenza di troppe auto e di troppi, tanti chioschi, cresciuti come funghi. Ora, non solo rimangono oltre la data prevista del 31 ottobre, diventando dunque "abusivi", ma i gestori chiedono di prolungare la loro attività, facendo fare la richiesta alla Regione direttamente al Comune.
I gestori dei chioschi non rispettano il regolamento - Nei primi mesi del 2023, per la stagione estiva, di nuovi chioschi ne sono sorti almeno una decina, ma ora i gestori vogliono e chiedono di più, sono andati in delegazione ( in rappresentanza di oltre 60 imprese) al Comune di Marsala e incontrato l'amministrazione Grillo, alla quale hanno manifestato il loro disagio nel non poter prolungare la loro attività oltre il 31 di ottobre - già questo è una violazione di quello che prescrive il regolamento - e per questo motivo hanno chiesto all'amministrazione, guidata dal sindaco Massimo Grillo, di farsi portavoce e chiedere all'assessorato regionale Territorio e Ambiente di consentire il prolungamento della permanenza delle loro attività.
Legambiente ha chiesto la revoca delle autorizzazioni - Nelle settimana scorse, visto che ben oltre la data del 31 ottobre nessun chiosco era stato smontato, il circolo Legambiente Marsala - Petrosino aveva chiesto la revoca delle autorizzazioni, vista la palese violazione di quanto prescrive il regolamento. L'autorizzazione a poter realizzare i chioschi, infatti, era stata rilasciata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali per tutti i manufatti purché venissero rimossi alla fine della stagione estiva, in quanto il permanere degli stessi andrebbe a limitare la fruizione visiva del sito di eccezionale rilevanza paesaggistica.
L'amministrazione Grillo non fa rispettare il regolamento e chiede a nome dei gestori il prolungamento dell'attività - Nei giorni scorsi l'amministrazione Grillo, anziché far rispettare il regolamento, dicendo ai gestori dei chioschi che attualmente stanno facendo un abuso e i chioschi non sono più regolari, invitandoli dunque a smontarli, scrive, invece, che sono in corso le procedure per la redazione del piano di sistemazione della Preriserva, che dovrebbe essere pronto a breve e chiede all'assessorato Territorio e Ambiente di allungare il periodo della permanenza dei chioschi in zona B di preriserva e in aree private ricadenti nel piano paesaggistico.
Su quanto sta accadendo abbiamo sentito l'ex presidente del Circolo di Legambiente Marsala Petrosino, Letizia Pipitone: "Preme sottolineare che se l'assessorato accogliesse la richiesta del Comune di Marsala, vanificherebbe totalmente il Piano paesaggistico che nell'area dello Stagnone vieta ogni forma di edificazione. E pertanto noi facciamo appello all'Assessore del Territorio e Ambiente affinché non accolga la proposta del Comune di Marsala che, con questa richiesta, ha dimostrato ancora una volta di non essere affatto soggetto istituzionale idoneo a gestire la Riserva nell'interesse del territorio e di tutti, ma solo di un piccolo gruppo di elettori. La vicenda in questione, inoltre, ricorda tanto la vicenda del solarium di Levanzo. Anche in questo caso, concesse le autorizzazioni, nessun Ente preposto alla tutela del territorio, si è premurato di controllare che le prescrizioni imposte venissero rispettate dai titolari dei permessi".
Niente controlli dal Libero Consorzio Comunale di Trapani - In tutto ciò bisogna ricordare che chi è preposto al controllo diretto su ciò che avviene nella Riserva dello Stagnone, è il Libero Consorzio Comunale di Trapani, quale Ente gestore per conto della Regione, ma di controlli non ce ne sono e tantomeno multe, come già avviene da tanti anni, per coloro che dovrebbero smontare il chiosco e, invece, finita la stagione continuano a tenere il chiosco in piedi e ora sperano di poterlo tenere aperto pure d'inverno.