Non dirà se fa parte della massoneria oppure no. Lo ha detto a chiare lettere l’assessore di Campobello di Mazara, Massimiliano Sciacca, durante il consiglio comunale dello scorso 11 novembre. “Quella legge è anticostituzionale – ha sottolineato - viola l’articolo 18 e tanti altri articoli ed è stata anche impugnata presso la Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Si tratta della legge Fava del 2018, che obbliga anche gli amministratori locali a fare una dichiarazione sull’eventuale appartenenza ad una loggia massonica o “ad associazioni similari”.
Di questa omessa dichiarazione dell’assessore Sciacca ne avevamo parlato qualche settimana fa (qui l’articolo). Ad accendere i riflettori era stata un’interrogazione consiliare dell’opposizione politica, composta da Giuseppe Fazzuni, Tommaso Di Maria, Isabel Montalbano, Liliana Catanzaro e Carla Prinzivalli, già rimasta senza risposta nel consiglio comunale del 19 luglio scorso ed affrontata nuovamente, appunto, l’11 novembre.
Il gruppo ha evidenziato ancora una volta l’opportunità di tale dichiarazione, anche in base alle rilevanti deleghe dell’assessore: Finanza pubblica, Urbanistica, Edilizia privata, Energia e Sviluppo sostenibile.
Ma Sciacca è stato irremovibile. E dopo aver citato Nelson Mandela, “Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri”, ha precisato agli interroganti che “la legge, come voi ben sapete, dice di fare una dichiarazione e i nominativi di chi non la fa vengono pubblicati sul sito del comune: tizio, caio e sempronio non hanno presentato la dichiarazione. Finisce lì. Superando quel limite si entra nella vita privata delle persone”.
“I cittadini di Campobello conoscono l’assessore Massimiliano Sciacca - ha detto parlando di sé in terza persona – e sanno di che pasta è fatto. Non Perché lo hanno voluto come proprio rappresentante sin dalla sua prima volta in politica, questo è un fatto consequenziale, ma perché tutti sanno che sono sempre stato una persona per bene, scevro da qualsiasi condizionamento e a disposizione di tutti i cittadini indistintamente, sia nella vita amministrativa che nella vita sociale e professionale. Caro signor presidente, oggi per me la politica ha fallito e ha usato, come altre volte, in maniera pessima i soldi dei contribuenti”.
Una cosa è certa. Dopo la sua risposta all’interrogazione e il conseguente interesse della stampa, l’inserimento del suo nome sul sito del comune sembra una misura ormai puramente accessoria. Così come la sua “crociata” contro la legge Fava, non può che lasciar intendere la sua effettiva appartenenza alla massoneria.
Adesso però il caso è chiuso. Se no diventa una persecuzione.
Egidio Morici