Per un 22enne marsalese accusato di stalking è scattato il divieto di avvicinamento nel confronti di una ragazza di 16 anni. Il provvedimento è stato notificato dalla polizia di Marsala in esecuzione di una misura cautelare emessa dal G.I.P. su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le indagini hanno accertato che l’indagato, attraverso una spasmodica ed asfissiante sorveglianza di ogni movimento della fidanzata 16 enne, realizzata anche con la pretesa di un continuo controllo del telefono cellulare della ragazza usato come telecamera per spiarne gli spostamenti e le frequentazioni, ha creato nella giovane persona offesa un costante stato di ansia per la propria incolumità e per l’incolumità della sua famiglia.
Il ragazzo, in più occasioni, avrebbe insultato e istigato al suicidio la fidanzata che ad aprile scorso, dopo l’ennesima umiliazione subita, è stata costretta ad un ricovero urgente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Marsala, dove le è stata diagnosticata una crisi dovuta allo stato ansioso.
Alla vittima era proibito andare a fare una passeggiata con la madre o a prendere un gelato o a fare shopping. Per accertarsi che la ragazza gli obbedisse, il 22enne la costringeva ad effettuare tutto il tragitto verso la scuola a piedi con in corso una videochiamata proprio per dimostrare che non si fermasse a parlare con nessuno.
L’indagato ha anche avuto accesso al registro elettronico della scuola, monitorando i programmi e gli orari scolastici della ragazza.
La Procura ha contestato al 22enne anche l’aggravante di aver commesso il fatto a danno di una minore. A dare l’input all’inchiesta sono stati la madre e l’ambiente scolastico della persona offesa, preoccupati per lo stato ansioso della ragazza che, però, plagiata dal fidanzato ha tentato di ridimensionare i fatti.