Qual è la situazione del porto di Marsala? A che punto è l'iter che vede la Regione Siciliana impegnata nella nuova progettazione? Risposte certe sulla tempistica non ce ne sono, nei mesi scorsi l'assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità ha aggiudicato la progettazione dei “Lavori di messa in sicurezza e dello studio di viabilità portuale/extra portuale”, affidando l'appalto ad raggruppamento temporaneo di professionisti (RTP), costituito dalle ditte Modimar, Technital, Modimar Project, React e IG&P con sede a Roma.
Il primo cittadino, Massimo Grillo, afferma che si attende la formalizzazione del contratto per avere tempi certi sulla realizzazione e a quel punto poter avere il finanziamento di 60 milioni che dovrà consentire di realizzare il porto.
Porto declassato - Intanto, nell'attesa che si concluda l'iter procedurale della Regione, che dovrebbe portare all'inizio dei lavori, il porto di Marsala, con l'ordinanza dello scorso anno da parte dell'autorità marittima che vieta l'ingresso alle imbarcazioni con pescaggi superiori a 4 metri, è stato declassato. Un porto che, se fino a qualche anno fa consentiva l'arrivo delle navi da carico che trasportavano soda, vetro, legna o pietrisco, ora, con un pescaggio così ridotto a causa della posidonia oceanica, può mettere a rischio la stessa navigazione degli aliscafi o degli stessi pescherecci. Dal lato opposto, nella zona del porticciolo, sono ormai anni che imbarcazioni di una certa stazza non possono entrare e sono costrette a navigare verso altri porti, anche solo per fare carburante.
Nuovi danni causati dalle intemperie - Oltre alla situazione attuale di insicurezza, con l’area dell’intero bacino portuale che necessita dell’escavazione dei fondali, il mese scorso a causa del forte vento si è verificato un parziale distacco di una parte della Torre Faro che è vicino alla biglietteria della Liberty Lines. L’area in quell'occasione è stata dichiarata pericolosa e interdetta al pubblico. Qui un breve video sul fondale:
Il porto di Marsala e l'Autorità di Sistema Portuale - Anni fa, nel 2004/2005 quando si creò l'Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, si prospettò un ingresso anche del porto di Marsala, ma ci furono in quell'occasione dei no da parte anche di alcuni operatori marittimi. Alla luce dei risultati, degli investimenti e dello sviluppo per i porti che ne fanno parte, li ricordiamo: Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Gela e Licata e con il porto di Sciacca che è in procinto di entrare, ci si rende conto del danno che è stato fatto ad un porto e alla sua città, non essere entrati in una rete portuale. Ora sembra che si muova qualcosa in tal senso. Il sindaco Grillo conferma in una intervista di voler attivare tutte le procedure di richiesta per far entrare il porto di Marsala all'interno dell’Autorità Portuale di Sistema della Sicilia Occidentale che consentirebbe di inserire la città e la sua infrastruttura in una rete di portualità e godere dei benefici e degli investimenti che può generare.
Gaspare Panfalone, "Il porto di Marsala ha enormi potenzialità" - Riguardo al futuro infrastrutturale del porto di Marsala, la nostra redazione ha sentito uno dei massimi esperti in porti e gestione portuale, Gaspare Panfalone, amministratore delegato della Riccardo Sanges & C., storica agenzia marittima, attiva in diversi porti siciliani e terminal operator, ed impresa portuale operante nel porto di Trapani, di Mazara del Vallo e di Porto Empedocle.
“Mi fa enorme piacere verificare un rinnovato interesse nei confronti del porto di Marsala; ho sempre pensato che il porto lilibetano - ci dice Panfalone - in base anche al suo non così lontano importante passato commerciale, con un reale miglioramento della sue infrastrutture (banchine e soprattutto pescaggio), avesse enormi e reali potenzialità per fare rete con il porto del capoluogo, potendo in questa maniera migliorare l’offerta complessiva di banchine e di servizi portuali dei porti dell’estremo occidente della Sicilia. Il porto di Marsala adeguatamente ristrutturato ed il porto di Trapani garantirebbero in definitiva rinnovate ed importanti possibilità d’intercettare nuovi traffici commerciali e di consolidare quelli già esistenti, sia nel settore turistico (cruising e yachting), che nel settore delle merci. Tale circostanza valorizzerebbe, appunto, ancora di più il porto di Trapani che oggi grazie alle iniziative industriali e commerciali dei suoi operatori e soprattutto grazie all’importantissima attività d’infrastrutturazione compiuta dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, guidata dall’infaticabile lavoro del suo presidente Pasqualino Monti può definirsi come un porto attivissimo ed in continuo movimento. I lavori già eseguiti (nuove stazioni marittime) e soprattutto i nuovi lavori di dragaggio (pescaggio sulle banchine occidentali fino a metri 11) che sono già partiti e che saranno portati a compimento entro giugno 2026, sono sotto gli occhi di tutti".
"Per altri versi, la situazione del porto di Marsala è strutturalmente ed economicamente inaccettabile - continua Panfalone -. Le banchine commerciali non sono più in sicurezza, nei fondali a causa della scomparsa dei traffici commerciali è fiorita la posidonia, impedendo ulteriormente l’eventuale nuova operatività commerciale del porto. Inoltre, con apposita ordinanza della Capitaneria di Porto di Marsala, conseguente ad apposita “Commissione Accosti”, il pescaggio ufficiale è stato portato a circa mt. 4,50 declassando in questa maniera lo stesso porto. Tale notizia , tra l’altro è passata praticamente inosservata".
"Tra le priorità strutturali di un porto quella del pescaggio è quella più importante. Ogni metro recuperato dal dragaggio garantisce a quel porto maggiore fatturato e maggiore sviluppo e nel frattempo i porti di Licata e Gela si sono aggiunti ai porti dell’Autorità Portuale della Sicilia Occidentale, potendo in questa maniera confidare in un tempo certo e un non lontano miglioramento strutturale ed economico. In ultima analisi, se per un verso si può condividere il nuovo interesse nei confronti del porto marsalese, per un altro verso è giusto affermare, con forza, che non ci può essere futuro per il porto di Marsala al di fuori dell’Autorità Portuale guidata da Pasqualino Monti. Chi fa politica vera per Marsala per il suo porto ed in generale per la portualità del trapanese - conclude Panfalone - deve lavorare in questo senso".
Il cantiere che ci crede e investe - Se da un lato le cose da tempo non vanno proprio bene al porto di Marsala, dall'altro c'è chi non demorde e crede che questa infrastruttura possa dare ancora tanto. Si tratta del Cantiere Polaris - ne abbiamo parlato nelle settimane scorse - ha investito e portato al porticciolo turistico una mega gru mobile, chiamata "Travel lift", che consente operazioni di alaggio e varo di grandi imbarcazioni. Con una portata di sollevamento pari a 70 tonnellate, il nuovo "travel lift" migliorerà l’efficienza complessiva delle operazioni di varo e alaggio in un porto come quello marsalese che ambisce a divenire un importante hub diportistico del territorio e arricchisce i servizi offerti da Polaris.