Lettera aperta a tutti i maschi più o meno alfa del globo terracqueo
di Katia Regina
Lo so, siamo arrivate sulla Terra senza un libretto di istruzioni, come quelli che tanto vi piacciono per montare le cose. Ecco, appunto, non siamo cose!
È ormai evidente che siete smarriti, confusi dagli ormoni che vi sono stati dati in dotazione di serie. Forse quello di cui avete bisogno potrebbe essere un bel bugiardino che non è la stessa cosa delle istruzioni per l'uso, richiede una lettura più attenta e comprende diversi aspetti: dalle avvertenze alla composizione fino alla posologia passando per gli effetti collaterali. Non vogliamo essere la vostra malattia, possiamo essere semmai la cura.
Andiamo con ordine: siamo nate da una talea costolare staccata da voi, per chi ci crede, nulla rispetto ai dolori del parto, per noi è un tantino più doloroso se decidiamo di dare la vita.
Ora facciamo un bel salto fino ai nostri giorni, l'avevo presa da troppo lontano, me ne rendo conto. Nel frattempo si è consolidato il ruolo che altri uomini ci hanno affibbiato, è andata avanti per diversi secoli, in alcune regioni del mondo ancora regge, ma dalle nostre parti le cose sono cambiate, nonostante ci sia ancora tanto da fare. Il problema più disturbante, rispetto alla cronaca, risiede soprattutto nella vostra incapacità di capire quando è il caso di fermarsi.
Questa storia del rapporto che a un certo punto può finire non è contemplato in molti di voi, possiamo solo sperare che sia il difetto di un intero lotto di produzione che non si può ritirare dal mercato, per cui dobbiamo solo aspettare che sparisca per estinzione. Nel frattempo però dobbiamo attrezzarci per potervi riconoscere e magari sperare che si possa rimediare al danno estirpando i fattori che scatenano la malattia.
Posto che ormai qualche segnale di emancipazione della donna vi è arrivato, che vi piaccia o no, si è stabilito che, in teoria, abbiamo pari diritti, piano piano poi si arriverà anche ad averli nella sostanza. Nel frattempo dovreste concentrarvi su alcuni dettagli non da poco, proverò a dirlo con parole semplici.
Avvertenze: gli uomini che non si ritrovano in queste generalizzazioni possono cercare il fenotipo tra i conoscenti. Tutte le eccezioni inverse, ossia esempi di donne cattive, le potete trovare nel libro del consigliere del ministro dell'istruzione Valditara, Alessandro Amadori.
Una relazione può finire, prendete noi come esempio, quando veniamo lasciate non ammazziamo.
Il consenso sessuale non è dato una volta e per sempre o per tutto. Sono finiti i tempi in cui la moglie doveva adempiere ai doveri coniugali, lo stupro legalizzato portato avanti per diverse generazioni e mai denunciato dalle nostre nonne, ma anche madri.
Se accetto di salire a casa tua e poi scopro che non c'è la chimica per avere un rapporto sessuale (basta un dettaglio), non sei autorizzato a stuprarmi. Ti faccio un esempio più chiaro: se mi chiedi di fare il bagno con te nella jacuzzi, magari mi piace, se per un tua parafilia fai scorrere solo acqua bollente, ebbene io salto fuori, mi rivesto e me ne vado dandoti del pervertito. Chiaro?
Se ti dico: basta. Fermati! Ti devi fermare! Non è sempre vero che se una donna dice No vuol dire Sì, anche se lo hai letto su facebook.
Una donna può smettere di provare piacere senza che nessun muscolo visibile lo certifichi, a parte quelli del viso che non potete vedere se guardate solo altro e che comunque non sempre siete capaci di interpretare. Fate come noi, quando succede a voi, minimizziamo, vi rassicuriamo, nonostante la tempesta di emozioni autolesive che ci portano a pensare che non siamo state all'altezza delle vostre aspettative.
Quando Battiato cita il senso del possesso che fu pre-alessandrino non intende dare dignità alla vostra gelosia malata, esalta invece il coinvolgimento folle di due menti e due corpi che si fondono nel piacere di entrambi, ecco solo in questo caso è bellissimo perdersi in questo incantesimo... avete frainteso, il possesso che intendete voi non ha più dignità storica, rassegnatevi.
E infine, ti comunico che anche se vai con una prostituta, se questa a un certo punto ti dice di fermarti, la legge la tutela, così come se vuoi fare il furbetto e non pagarla dopo aver soddisfatto i tuoi bisogni basici, anche in questo caso rischi di andare in galera per strupro. Per tutto il resto c'è la comunità BDSM, ecco lì, puoi anche picchiare o farti picchiare senza problemi.
La cronaca non vorrebbe concederci la libertà di ironizzare sugli orrori che attraversano il mondo femminile. Siamo scese in piazza, piazzato panchine rosse in ogni dove, fatto leggi, spettacoli teatrali e film... per denunciare il dramma dei femminicidi, non so quanto sia servito tutto ciò, in ogni caso continueremo, lo dobbiamo fare anche per le vittime, per Giulia, solo l'ultima delle 106 di quest'anno, fino a oggi. Nel frattempo nessuno ci strapperà la capacità di continuare a sorridere alla vita.
Consigli per la lettura: Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa di Michela Marzano, Rizzoli editore
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