A trentuno anni dalla Strage di Via D'Amelio la scomparsa dell'agenda rossa di Paolo Borsellino rimane un capitolo oscuro della storia italiana contemporanea. Nelle settimane scorse si è appreso che le abitazioni della moglie e della figlia, fra Roma e Verona, dell'ex capo della squadra mobile della Questura di Palermo, Arnaldo La Barbera, sono state perquisite su disposizione della Procura di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di Via D'Amelio a Palermo e la scomparsa dell'agenda rossa. Le perquisizioni sono avvenute lo scorso settembre, ma l'agenda, anche nel corso di queste perquisizioni, non è stata trovata.
Secondo le recenti affermazioni dell'avvocata milanese Simona Giannetti, consigliera generale del Partito Radicale e legale degli imputati nel processo sul dossier "Mafia e Appalti", il mistero sembra essere stato in gran parte risolto...
Contrariamente al racconto di questi decenni, sembra che l'agenda di pelle rossa in cui Borsellino annotava i suoi appunti personali non fosse a via D’Amelio il giorno della strage, ma piuttosto sulla scrivania del magistrato presso la Procura a Palermo. Questa rivelazione è documentata nel libro di Vincenzo Ceruso, intitolato “La strage. L’agenda rossa di Paolo Borsellino e i depistaggi di via D’Amelio”, pubblicato da Newton Compton Editor.
L'affermazione sarebbe confermata dalle testimonianze di Salvatore Pilato, pm di turno alla Procura di Palermo all'epoca della Strage il quale ricorda che furono apposti i sigilli alla stanza dell'ufficio di Borsellino dove era conservata l'agenda rossa. Tuttavia, nonostante questa conferma, rimane l'enigma: dov'è l'agenda, perché non si trova?
Il Capitano Arcangioli - L'indagine sulla sua sparizione ha coinvolto Giovanni Arcangioli, all'epoca capitano dei carabinieri, la cui immagine mentre tiene in mano la borsa di Borsellino è diventata virale nel corso degli anni. Un fotogramma, risalente al 19 luglio 1992 e scoperto soltanto nel 2005, ha innescato un'indagine in cui Arcangioli è stato indagato per il presunto furto dell'agenda, da cui è stato però prosciolto definitivamente nel 2009.
Le contraddizioni del Capitano - La sentenza d’appello del processo Borsellino Quater a Caltanissetta ha dedicato un intero capitolo alla sparizione dell'agenda rossa, evidenziando le "molteplici contraddizioni fra le deposizioni dei vari testimoni esaminati". Nonostante l'assoluzione di Arcangioli, i giudici hanno sottolineato il suo comportamento "molto grave". Arcangioli ha fornito versioni differenti sugli eventi, dalle affermazioni su cosa contenesse la borsa alla sua gestione durante quel tragico giorno. Tuttavia, molte delle sue dichiarazioni sono state contraddittorie e poco convincenti, secondo quanto riferito dai giudici.
Le indagini continuano per la verità - Nonostante il tempo trascorso, il dibattito e le controversie intorno alla sparizione dell'agenda rossa di Borsellino persistono. Le testimonianze contrastanti e le incertezze attorno ai fatti hanno lasciato spazio a teorie e interpretazioni discordanti, rendendo difficile giungere a una conclusione definitiva. Tuttavia, l'auspicio di chi continua a indagare su questa vicenda è che la verità emerga, consentendo di fare piena luce su uno degli eventi più bui della storia italiana.