Ma anche no! La sequenza è comune nella lingua italiana nel caso di precisazioni o rettifiche parziali come: "Un’attività diversa da quella commerciale, che può essere agricola, ma anche no", l’avverbio non ha valore olofrastico, ovvero sostituisce un’intera frase che, nella sua forma pienamente strutturata, dovrebbe essere del tipo "può essere agricola, ma anche non agricola". La grande popolarità della locazione è da attribuire probabilmente alla particolare intonazione sfacciata e disinvolta con cui viene pronunciata fin dalle sue origini in contesti comici televisivi: dalla Gialappa’s Band a Crozza, passando da Maccio Capatonda.
Stefano Bartezzaghi, giornalista, scrittore e semiologo italiano ha preso in considerazione vari tormentoni linguistici, dando una spiritosa interpretazione politica di quello esplicitato: è diventato un tic con il quale il politico riesce, almeno a parole, a fare stare assieme i lavoratori dipendenti ma anche i precari, i ricchi ma anche i poveri, lo yin ma anche lo yang.
E così dal "ma" anche politico che include, si passa al "ma anche no", apolitico e forse qualunquista, che esclude. È indubbio che la sequenza è popolare soprattutto nel linguaggio giovanile, più esposto all’influenza mediatica, e in molti casi è intercalare. Si fa un esempio che è accaduto recentemente al sottoscritto: "Gradisci Belpietro?", la risposta è nell'incipit del pezzo...
Dopo tre anni di amministrazione Grillo, nella valutazione del suo operato si è riscontrato spesso l'utilizzo della locuzione in relazione alle seguenti domande: "Corretta la nomina dello staff della comunicazione a spese della comunità?". "Soddisfatti della gestione servizi rifiuti, idrico e trasporti?"." È stato utile il restyling davanti il monumento ai Mille, in corrispondenza dell’incrocio con via Scipione l’Africano?"." Piace l'ultimo DUP?". "Ai consiglieri comunali Di Pietra, Orlando, Genna, Martinico, Coppola, Alagna: contenti di aver votato il primo cittadino?", la risposta è data dai giudizi espressi nell'assise e nel tempo dagli esponenti citati. Alla luce degli oltre 1100 giorni dell'era Grillo e la cacciata degli assessori Antonella Coppola, Michele Gandolfo, Paolo Ruggieri, Arturo Galfano, Oreste Alagna, Giuseppe D’Alessandro e Michele Milazzo, i rumors "assordanti" della città, all'istanza: vorrei la ricandidatura di Grillo nel 2025? Rispondono: Grazie, "ma anche no".
Vittorio Alfieri