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20/11/2023 06:00:00

  “Il teatro comunale devastato, un’offesa a Marsala"

Antonella Ingianni, portavoce regionale di Europa Verde, anche voi siete intervenuti sulla vicenda del Teatro Comunale di Marsala- Al “Sollima” sono stati fatti dei lavori di manutenzione che hanno dato una patina lucida, alterato i colori e il rischio che non sarà recuperata. Si è fatta un’idea?


E’ gravissimo quello che sta succedendo, perchè è esemplificativo di come i beni culturali vengono trattati a Marsala. E’ difficile capire come in un teatro costruito a inizio ‘800 avvengano dei lavori senza la supervisione e la garanzia della correttezza degli interventi che solo la Soprintendenza ai beni culturali può dare.

Il sindaco Grillo ha detto che hanno avuto un ok verbale…

L’ok verbale può andare bene in una cena tra amici, non quando si parla di beni culturali. Devastare i palchetti lignei del teatro è offensivo nei confronti di tutta la città. E’ la rappresentazione plastica di una mancanza di cultura del turismo, dell’accoglienza, dell’opera d’arte, del teatro, della musica di tutto ciò che dovrebbe contribuire al benessere dei cittadini. Se il problema delle città si riduce nello spendere dei soldi o nell’avere le carte a posto forse bisogna fare delle riflessioni importanti. Non possiamo, per aprire il teatro, distruggere il teatro. Per avere l’autorizzazione dei vigili del fuoco non si può rovinare un bene importante. Bisogna che si capisca cosa è andat storto in questo lavoro e bisogna che chi non ha seguito l’iter corretto ne risponda.

Eppure il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, parla tanto di decoro, vuole fare una riunione con i commercianti.

Una città accogliente, pulita, verde, con servizi efficienti deve essere l’obiettivo di ogni amministratore. Noi siamo in una città in cui non si piantano alberi e si continua a cementificare. Rendere impermeabili i suoli è un attentato alla salute del pianeta. Voglio fare un esempio banale. Sul lungomare di Marsala si sta realizzando una pista di skate, sono pochi metri quadrati. E’ significativo il fatto che sia stata fatta in una zona in cui c’era un prato, anziché riutilizzare, ad esempio la zona adiacente l’isola ecologica che poteva essere con poco recuperata. Lo dico come fatto esemplificativo.

Come finirà questa storia del Teatro Comunale?

Spero bene. Spero che venga riportato alla sua bellezza, alla correttezza della sua gestione manutentiva. Nessuno di noi immagina che un danno così evidente non venga riparato. Noi abbiamo scritto alla Soprintendenza per chiedere spiegazioni, ma non abbiamo avuto risposta. Il nostro auspicio è che il danno venga recuperato. Ci chiediamo quanto costerà il recupero a fronte di un’opera fatta male. Su questo vigileremo in maniera costante perchè non vogliamo che nessun altro bene venga trattato così.

Lei è portavoce regionale di Europa Verde, ma soprattutto agronoma. La Sicilia in questo autunno ha sofferto molto la siccità. Secondo i dati è stato l’ottobre meno piovoso della storia. Soffrono anche gli agrumi.


C’è una crisi climatica che non viene riconosciuta per come dovrebbe. Le azioni che si fanno non sono conseguenti. E’ necessario rivedere il sistema delle acque irrigue. Abbiamo dighe mai collaudate. Dobbiamo ostacolare il proseguimento dell’innalzamento della temperatura, dobbiamo fermare l’impermeabilizzazione per via della cementificazione.

Il governo Schifani ha presentato il nuovo piano dei rifiuti che prevede nuovi inceneritori.

Come Europa Verde sosteniamo che i rifiuti debbano entrare in un sistema di economia circolare e recuperarli. Se si facesse bene la differenziata ciò che rimane è davvero poco e ci sono modi per stoccare i rifiuti facendo a meno degli inceneritori. In alcuni paesi europei cercano di smantellarli, in Sicilia se ne vogliono costruire addirittura due.