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14/11/2023 06:00:00

Trapani, Marsala e la guerra

“Le operazioni militari in Ucraina, in Medio Oriente o in Africa ci riguardano da vicino, perché molti aerei decollano da Birgi. È per questo motivo che siamo in guerra”. Antonio Mazzeo, docente messinese, saggista e attivista pacifista, ha aperto così il dibattito sul tema “la Sicilia in guerra”, tenutosi alla chiesa Valdese, a Trapani.

Mazzeo, infatti, ha specificato come, “grazie agli Stati Uniti, siamo venuti a conoscenza che, tramite mezzi decollati da Birgi, sono stati individuati mezzi russi, con le informazioni passate agli ucraini che li hanno colpiti. Ma, ancora una volta sempre grazie alle forze armate americane, abbiamo saputo che proprio gli Stati Uniti forniscono di mezzi, con aerei partiti dalla Sicilia, Israele per le operazioni militari in atto a Gaza. Su queste cose – continua Antonio Mazzeo - dovrebbe essere il parlamento a deliberare e i cittadini dovrebbero essere informati”. Anche nel passato c’era la guerra. “La Sicilia era in guerra nel 2011, quando il 70% dei bombardamenti che colpirono la Libia partivano da Birgi, dove venne bloccato il traffico civile, creando un impatto economico devastante per il territorio, perché venne colpito il turismo. A Trapani si è tornati a volare solo negli ultimi 2/3 anni, con un nuovo incremento delle presenze dei turisti”.

Il dibattito poi si è soffermato anche sulla comunicazione e sulle notizie che, spesso, non trovano spazio sui grandi organi di informazione dei Paesi occidentali. E nel corso dell’incontro si è parlato anche del sempre maggiore coinvolgimento dei giovani in quelle che vengono definite delle campagne di reclutamento delle forze armate: “la militarizzazione della scuola e della società in generale è sotto gli occhi di tutti”. Quindi, per avvalorare questa tesi, è stato portato l’esempio del Festival Comix che ogni anno si tiene a Trapani, alla Villa Margherita: “uno spazio dove sono presenti degli stand di propaganda militare”.

 

Intanto anche Marsala si prepara ad una manifestazione per chiedere lo stop alle armi. L'appuntamento è dalle 11 in poi in Piazza Loggia sabato prossimo, 18 Novembre.