E' stato istituito, alla Procura di Trapani, un pool investigativo, con una strategia che coniuga prevenzione e repressione, contro gli incendi che, durante la stagione estiva, flagellano il patrimonio boschivo, mettendo anche in pericolo l'incolumità dei cittadini.
E' proprio grazie a questa nuova struttura – come ha sottolineato il procuratore Gabriele Paci nel corso della conferenza che si è svolta, ieria mattina, al comando provinciale dei carabinieri di Trapani – che sono stati individuati e arrestati gli autori di tre incendi divampati ad Alcamo, Custonaci e Paceco.
“Oggi – ha anche sottolineato il capo della Procura trapanese – disponiamo anche della tecnologia che ci consente di raccogliere elementi per risalire a chi appicca il fuoco. Ma molto importante è l'attività di prevenzione e quella di repressione. Gli incendi sono una piaga da debellare”.
Ed soprattutto nelle giornate di scirocco – quelle scelte dai piromani per entrare in azione – che viene intensificata l'attività di prevenzione con i carabinieri impegnati a tenere d'occhio le aree a rischio.
Tutto ciò però potrebbe non bastare perchè è impossibile eseguire un controllo capillare del territorio. In questa direzione il procuratore ha chiesto anche la collaborazione dei Comuni che “devono riappropriarsi del territorio, eseguendo un'azione di monitoraggio per verificare se i proprietari di terreni rispettano le ordinanze, emesse dai sindaci, che impongo loro di rimuovere le erbacce. Anche le Amministrazioni devono fare la propria parte”.
L'azione dei piromani, infatti, è incentrata due fattori: il vento di scirocco e le aree incolte dove vengono creati i punti di innesco. E tra gli arrestati c'è anche un operaio stagionale della Forestale di Alcamo, ora ai domiciliari.
A essere stati raggiunti dalle misure cautelari sono stati: un 56enne di Alcamo, operaio stagionale antincendio del Corpo Regionale Forestale, che il 27 agosto alle ore 07.00 circa in C.da Costa di Alcamo cagionava un incendio, sviluppatosi per sette ore, su un’area di circa 12 ettari. Le fiamme distruggevano la macchia mediterranea, automezzi, un paio di immobili, sfiorando un istituto scolastico, arrivando quasi a raggiungere un deposito carburanti. Nei confronti dell’uomo, ancorché incensurato, il GIP del Tribunale di Trapani ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto.
Ci sono anche un 49enne di Custonaci (gravato da numerosi pregiudizi di polizia, alcuni dei quali per analoghi e pregressi episodi di incendi) che il 20 settembre alle ore 15.30 circa, appiccava un incendio alla vegetazione in quel comune (tra via Dante Alighieri e Piazza Campicello). Nei confronti dell’uomo, incensurato, il GIP del Tribunale di Trapani ha disposto l’applicazione della misura cautelare in carcere.
Un 51enne di Paceco, pastore, gravato da pregiudizi di polizia che, il 13 ottobre alle ore 16.00 circa, appiccava il fuoco in due punti della riserva naturale orientata “saline di Trapani e Paceco” cagionando un incendio su un’estensione di terreno di circa 1 ettaro, distruggendone la macchia mediterranea e la vegetazione. Le fiamme venivano domate dopo circa un’ora grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco di Trapani.
L’indagine avviata dai militari della Compagnia Carabinieri di Trapani consentiva di giungere in poco tempo alla compiuta identificazione dell’uomo che, dalle testimonianze raccolte e dalle immagini del sistema di videosorveglianza della riserva veniva immortalato dalle telecamere mentre si allontanava dal terreno interessato dalle fiamme a bordo di un motociclo (una vespa PK 50 di colore blu).
Nei confronti dell’uomo il GIP del Tribunale di Trapani ha disposto l’applicazione della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e divieto di comunicare con soggetti diversi dai conviventi.