
Trapani, il mafioso va al ristorante. Quell'estorsione da cinquanta euro ...
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C'è anche un'estorsione piccola, ma significativa, di sole cinquanta euro, tra le pieghe dell'operazione antimafia di oggi che ha coinvolto Custonaci, Valderice, Trapani.
Riguarda Gioacchino Barraco, classe '73, uno degli indagati dell'operazione antimafia di oggi, e Pietro Armando Bonanno, criminale con una condanna per omicidio e associazione mafiosa, appartenente alla cosca dell'agro ericino, e oggetto di numerosi capitoli dell'inchiesta. Il boss mafioso di Trapani fu arrestato nel 2005 in Argentina dopo un anno di latitanza: era scappato dall’Italia il giorno dopo la sentenza di condanna all’ergastolo resa definitiva dalla Corte di Cassazione per omicidio. Bonanno abbandonò il Paese in fretta e furia prima che la condanna diventasse esecutiva. Nell’’89, Bonanno uccise a Trapani Pietro Ingoglia.
A Barraco e Bonanno gli investigatori contestano il reato di estorsione. E' il 10 Marzo 2022. Siamo a Trapani. I due costringono un ristoratore trapanese, Ivan Bosco, a restituire 50 euro come "rimborso" di parte del prezzo pagato da Bonanno, che aveva mangiato al ristorante di Bosco, e non era rimasto soddisfatto.
Bonanno ha una macelleria a Trapani. E' uno che vuole "rispetto", che incute paura. E insomma, va a mangiare in un ristorante, e considera il conto troppo esoso. Piuttosto che lamentarsi su TripAdvisor, come fanno tutti, pensabene di chiedere le scuse del ristoratore e un rimborso.
Così il 27 Febbraio chiama Andrea Ferrara per chiedere informazioni su come avvicinare il titolare del ristorante. I modi sono fini: "Chi c'è lì che è amico di questo cornuto?". Bonanno è arrabbiato per la mancanza di rispetto: "Perciò vai da quello e gli rubi i soldi di faccia e faccia?" e chiede all'interlocutore di attivarsi per una "riparazione".
Pochi giorni dopo è Gioacchino Barraco a dire a Bonanno di aver parlato con il gestore del ristorante, il quale, avendo saputo solo dopo che si trattava di Bonanno, si proponeva di restituirgli 40 euro oltre che
acquistare della carne presso la sua macelleria ("...Pietro mio domani ti viene a porta dice quaranta euro e ti porta pure ... e si prende pure la carne.. capito Pietro mio?... Noo... diceva...eh... Gioacchino non lo sapevo che era Pietro... gli ho detto ma tu come ti comporti così con Pietro.. ci fai pagare ottanta euro pezzo di cornuto.. Lui lo sai le cose che ha passato nella vita").
E così, il giorno dopo Ivan Bosco, titolare del ristorante "Delizie di Mare" di Trapani, si reca nella macelleria di Bonanno, si scusa per quanto accaduto e per non averlo riconosciuto ("secondo te se ti conoscevo... che cosa facevo?... a scusami se ti non conoscevo... se ti conoscevo... sapevo cosa dovevo fare"), restituisce la somma di cinquanta euro ("Quanto ti devo fare, cinquanta?"). Bosco si scusa addirittura e si dichiara a disposizione ("Grazie... scusami... buon lavoro... ciao grazie... quando vuoi, a disposizione").
La vicenda può fare sorridere, ma, nel suo piccolo, è comunque un'estorsione, e racconta benissimo cos'è la forza dell'intimidazione del mafioso, sapendo che sono questi comportamenti che rendono, purtroppo, la mafia fortissima. I comportamenti cioè di chi non è in grado di dire no ad un pregiudicato mafioso che ritiene troppo esoso un conto al ristorante ...

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