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24/10/2023 09:12:00

Mafia a Custonaci. 21 arresti. Ex vice sindaco in carcere, indagato ex Sindaco Morfino. Tutti i nomi

19,00 -  Durante la sua latitanza, il boss Matteo Messina Denaro si sarebbe occupato di un ammanco nelle casse della famiglia mafiosa di Valderice. Erano, infatti, spariti 50 mila euro, frutto delle estorsioni. Così si sarebbe mosso direttamente “quello con gli occhiali che quelli cercano di continuo” e cioè l’ultimo dei corleonesi.

Emerge da una intercettazione datata 15 agosto 2021. A parlare tra di loro sono Vito Manzo e Giuseppe Maranzano. Di quel furto venne accusato Francesco Todaro definito “u tragediatore” dagli altri componenti del clan e pertanto ritenuto non idoneo alla guida della famiglia.

Il boss latitante avrebbe scritto una lettera, affidandola al cognato Filippo Guttadauro, con un ordine perentorio: “Mettetevi in riga”. In seguito a quella missiva, Francesco Todaro – racconta Manzo - sarebbe stato condotto in un villino abbandonato di Pizzolungo, dove venne picchiato.
Sempre secondo la versione di Manzo, Todaro si sarebbe difeso, accusando dell’ammanco i “santovitari” che avevano eseguito, però, l’estorsione per contro dello stesso Todaro. C’è poi un’altra intercettazione datata primo settembre 2021. A parlare sono sempre Maranzano e Manzo. Quest’ultimo racconta di un incontro avuto con il latitante in una grotta a testimonianza della sua “affidabilità e della fiducia nutrita in lui dai vertici di Cosa nostra”.

 15,00 - Era diventanto consigliere comunale grazie ai voti della mafia, Carlo Guarano, l'ex vice sindaco arrestato all'alba di oggi. Così sostengono le indagini: "Guarano - è scritto nel procedimento in occasione delle elezioni comunali del 2018, è stato eletto con l'appoggio di Mazzara Mario, esponente mafioso della "famiglia" di Custonaci"

Ciò risulta dall'intercettazione del 23 gennaio 2022 nel corso della quale Mazzara , parlando di assessori che erano stati da loro sostenuti ("...Era l'assessore che avevamo noialtri lì..."), indica, prima Marceca Irene, e, poi, quale subentrato a questo, appunto il Guarano ("...c'è mio cugino Carlo che è assessore e... Vicesindaco pure... ehhh... e prima c'era questa di qui (n.d.r. Marceca Irene), poi abbiamo fatto la rotazione, dopo due anni e
mezzo, abbiamo fatto la rotazione, ed è entrato Carlo").

Qui ulteriori approfndimenti.

 13,30 - C'è anche un'estorsione piccola, ma significativa, di sole cinquanta euro, tra le pieghe dell'operazione antimafia di oggi che ha coinvolto Custonaci, Valderice, Trapani.

Riguarda Gioacchino Barraco, classe '73, uno degli indagati dell'operazione antimafia di oggi, e Pietro Armando Bonanno, criminale con una condanna per omicidio e associazione mafiosa, appartenente alla cosca dell'agro ericino, e oggetto di numerosi capitoli dell'inchiesta. Il boss mafioso di Trapani fu arrestato nel 2005 in Argentina dopo un anno di latitanza: era scappato dall’Italia il giorno dopo la sentenza di condanna all’ergastolo resa definitiva dalla Corte di Cassazione per omicidio. Bonanno abbandonò il Paese in fretta e furia prima che la condanna diventasse esecutiva. Nell’’89, Bonanno uccise a Trapani Pietro Ingoglia.

Qui raccontiamo la vicenda.

 12,20 - Ecco i nomi di tutti gli indagati dell'operazione antimafia che, all'alba di oggi, ha scoperchiato un sistema di interferenze illecite della criminalità organizzata con il Comune di Custonaci. L'ex vice sindaco di Custonaci, Carlo Guarano è stato arrestato. L'ex Sindaco Peppe Morfino è invece indagato. Tra gli indagati anche nomi storici della mafia di Custonaci, e diversi imprenditori. Ecco tutti i nomi. Ricordiamo, ad ogni modo, che pubblichiamo questi nomi perchè per Tp24 è un dovere fornire un'informazione il più completa possibile soprattutto quando si parla di rapporti tra mafia, politica ed imprenditoria. Ma siamo consapevoli, e invitiamo i lettori a prendere coscienza di ciò, che per tutti gli indagati sussiste il presupposto di innocenza fino a condanna definitiva.

Ecco i nomi:

1. BARONE Andrea, nato ad Erice il 28.04.1974

2. BARONE Gaetano, nato a Valderice il 10.11.1950
3. BARRACO Gioacchino, nato a Erice il 26.03.1973
4. BONANNO Pietro Armando, nato a Trapani il 30.06.1959 GS
5. BUZZITTA Andrea Maurizio, nato ad Erice il 12.09.1968
6. CAMPO Baldassare (Sasa), nato a Custonaci il 09.06.1953
7. CAMPO Giovanni Battista, nato a Erice l'11.04.1984
8. CASTIGLIONE Antonina, nata ad Erice il 07.07.1976
9. CASTIGLIONE Giuseppe, nato a Erice il 6.10.1986
10. COSTA Giuseppe, nato a Custonaci il 10.02.1963

11. COSTA Santo, nato ad Erice l'8.01.1960

12. CULCASI Caterina, nata a Trapani il 26.5.1957
13. GIGANTE Gaetano, nato a Trapani il 20.10.1958
14. GRISPO Luigi, nato a Erice il 23.07.1982

15. GRISPO Vittorio Giuseppe, nato a Erice il 19.01.1983
16. GUARANO Carlo nato a Custonaci il 13/08/1966

17. GUERINO Maria, nata a Trapani il 27.07.1976
18. FERRANTI Salvatore nato a Carini l'11.08.1971
19. INTERNICOLA Andrea, nato a Palermo il 15.02.1990

20. LAZZARUCCI MONTELEONE Antonino, nato a Erice il 23.12.1986
21. LIPARI Francesco, nato a Trapani il 26.01.1960

22. MAGRO Paolo nato a Custonaci il 25/04/1964
23. MALTESE Giuseppe, nato a Valderice il 16.11.1956
24. MANZO Vito, nato a Trapani il 25.08.1963
25. MARANZANO Giuseppe, nato a Valderice il 20.06.1964
26. MARCECA Giovanni, nato a Custonaci il 31.10.1962
27. MAZZARA Mario, nato a Custonaci il 23.11.1948
28. MAZZARA Vito, nato a Custonaci l'1.01.1948
29. MELITA Roberto nato a Trapani il 25.02.1966

30. MINORE Mariano, nato a Trapani il 02.01.1952
31. MORFINO Giuseppe, nato a Custonaci il 28.11.1951

32. ODDO Alberto nato a Trapani il 09.02.1972
33. PERALTA Vito, nato a Paceco il 06.07.1972

34. ROQUE ERRICA AMBOY, nata nelle Filippine il 26.08.1981
35. SANTORO Rosaria, nata a Valderice il 03.05.1967

36. TODARO Francesco, nato a Valderice il 13.8.1955
37. ZICHICHI Giuseppe nato a San Vito Lo Capo l'1.9.1944

 11,30 - Ecco i nomi delle persone arrestate nell'operazione antimafia di oggi a Custonaci. Le accuse sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, estorsione e intestazione fittizia di beni.

In carcere sono finiti: Pietro Armando Bonanno, Trapani 64 anni; Andrea Maurizio Buzzitta, Erice, 55 anni; Giuseppe Costa, Custonaci, 60 anni; Santo Costa, Erice, 63 anni; Gaetano Gigante, Trapani, 65 anni; Luigi Grispo, 41 anni, Erice; Vittorio Giuseppe Grispo, 40 anni, Erice; Carlo Guarano, 57 anni, Custonaci; Andrea Intercola, 33 anni Palermo; Francesco Lipari, Trapani, 63 anni; Paolo Magro, 59 anni, Custonaci; Giuseppe Maltese, 66 anni, Valderice; Vito Manzo, 60 anni Trapani; Giuseppe Maranzano, 59 anni Valderice; Vito Mazzara, 75 anni Custonaci; Roberto Melita, 57 anni, Trapani, Francesco Todaro, 68 anni.
Poi ci sono degli indagati, tra cui l'ex Sindaco Peppe Morfino.

Il suo vice sindaco Carlo Guarano, secondo gli inquirenti sarebbe stato eletto con i voti dei clan costituendo un punto di riferimento in giunta per le cosche. “Ancora un ‘altra vita ha … altri cinque anni si deve… a lui…a lui in questi cinque gli è servito di fare scuola guida… ora deve portare la macchina..”, dicevano di lui due mafiosi intercettati parlando del ruolo che aveva avuto il politico nel favorire i loro affari e di quel che ancora avrebbe potuto fare.

A svelare i rapporti tra Guarano e i clan, oltre alle intercettazioni, sono state le rivelazioni di un altro ex esponente della Giunta che ha raccontato che l' elezione di Guarano era stata sostenuta dai boss Giuseppe Costa e Paolo Magro.

Oltre a sovrintendere alle gestione illegale dei buoni spesa in favore delle persone segnalate da Cosa nostra, Guarano avrebbe spinto per l’assunzione del mafioso Costa in un cantiere lavoro del Comune di Custonaci da settembre a dicembre dell’anno 2020.

Il 13 settembre 2021, inoltre, è stata registrata una conversazione di Guarano con altri due mafiosi, Mario Mazzara e Giovanni Marceca dalla quale emergono con chiarezza sia i rapporti personali tra i tre, sia gli interessi di Mazzara riguardo all’attività politica dell’ex vicesindaco. E ancora il 21 settembre 2021 i tre discutevano di un affare relativo alla gestione di un supermercato grazie ad una variante del piano regolatore sul cambio di destinazione per alcuni terreni di proprietà della suocera di Costa.

 

 10,00 - L'ex vice sindaco di Custonaci, Carlo Guarano, classe 1966, è il politico arrestato oggi nell'operazione antimafia che ha portato all'esecuzione di 21 arresti tra Custonaci, Valderice, Trapani. Con lui, tra gli indagati, anche l'ex Sindaco della città, il medico Peppe Morfino, che ha subito, all'alba di oggi, una perquisizione. Indagato anche l'ex assessore Giovan Battista campo. C'è anche un altro politico indagato, un attuale consigliere comunale.

Guarano è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, gli viene contestato di essere stato l’elemento di collegamento tra la cosca mafiosa e il municipio.

Le intercettazioni l’hanno sorpreso mentre mostrava tutta la sua insofferenza per le manifestazioni in ricordo delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Il 20 maggio 2022 fu registrato mentre diceva: «Hanno sempre ‘sto minchia di Falcone Borsellino Falcone Borsellino, porca della miseria».

 

I boss imponevano al Comune i nomi di chi doveva ricevere i contributi economici post-Covid. Sarebbero anche riusciti a pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, una delle quali aveva assunto fittiziamente un ergastolano solo per consentirgli di beneficiare della semilibertà.

I mafiosi addirittura si vantavano di aver fatto eleggere un consigliere comunale, di aver determinato la nomina di un assessore.

Le intercettazioni hanno anche seguito le mosse dei fedelissimi di Matteo Messina Denaro. Uno degli arrestati diceva di averlo incontrato in una grotta.

 

07,00 -  Operazione antimafia a Trapani:  21 arresti tra Custonaci e Valderice. Tra loro un ex assessore di Custonaci. Indagato anche un ex sindaco.

La Direzione Investigativa Antimafia, la Polizia di Stato di Trapani ed il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, con cui sono state disposte 21 misure restrittive, di cui 17 in carcere e 4 ai domiciliari, nei confronti di altrettante persone ritenute appartenenti alle famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani, appartenenti al mandamento di “cosa nostra” del capoluogo trapanese.

Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni anche nei confronti di ulteriori soggetti indagati a piede libero ed è stata altresì acquisita documentazione tecnico-amministrativa e contabile presso il Comune di Custonaci: tra gli arrestati figura un esponente di spicco della precedente giunta municipale custonacese, mentre un ex sindaco e un consigliere comunale di maggioranza in carica, indagati a piede libero, sono stati perquisiti.

 

 

 

L’operazione congiunta denominata “Scialandro”, durata due anni, cui hanno lavorato la D.I.A. di Palermo e Trapani, la Squadra Mobile della Questura di Trapani, nonché  Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Trapani, ha permesso di raccogliere a loro carico gravi indizi di colpevolezza per reati di natura associativa di stampo mafioso o comunque per reati connotati dall’aggravante mafiosa.

Nello specifico, le indagini hanno portato alla luce sinergie e rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e le consorterie mafiose grazie ai quali queste ultime riuscivano ad imporre all’ente locale i nominativi dei beneficiari di contributi solidaristici per far fronte alle condizioni di disagio economico dovuto alla pandemia da Covid-19 o a pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona, una delle quali aveva proceduto all’assunzione fittizia di un ergastolano allo scopo di consentirgli di beneficiare della semilibertà.

Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato anche attraverso estorsioni e intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole per dissuaderli dall’acquisto di terreni finiti nel mirino dei sodalizi mafiosi.