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20/10/2023 06:00:00

Castelvetrano. L’emergenza extracomunitari non c’è, ma il centro storico diventa periferia

 Da qualche settimana il problema principale di Castelvetrano sembra essere diventato l’emergenza extracomunitari nel centro storico. Un numero limitato di furti e scippi, in una realtà in cui il rapporto dei giornali on line con i social è sempre più stretto, è diventato “allarme”. Non che si sia registrato un aumento significativo dei reati commessi da extracomunitari rispetto agli anni precedenti, ma sono bastati pochi casi, ben descritti e alimentati dai commenti su facebook, a creare paura: un signore che, nel sistema delle piazze, è andato a prelevare al bancomat è stato aggredito da un ragazzino che voleva rubargli la collana d’oro. Non c’è riuscito perché il signore ha reagito con uno sganassone e lui è scappato via. Poi c’è l’episodio dei tre giovani che hanno scippato una signora lungo il corso Vittorio Emanuele. E quello del tunisino ubriaco che ha danneggiato la fontana di piazza Matteotti.

 

Da lì, è stato un crescendo di messaggi e telefonate al sindaco, travolto dall’indignazione social e da altre segnalazioni (furti o tentativi di furto nei supermercati, ecc…) che lo hanno portato addirittura a chiedere al prefetto la convocazione di un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza (che dovrebbe svolgersi il prossimo 24 ottobre). E dato che i protagonisti di quei reati erano dei ragazzi molto giovani, alla fine più di un suggeritore avrà sicuramente fornito al primo cittadino pure la provenienza: il centro di accoglienza temporaneo gestito nei locali dell’ex oleificio Murania, confiscati e dati in gestione alla Croce Rossa. Lì ci sono più di duecentocinquanta minori, verranno sicuramente da lì. E te li ritrovi in giro anche di notte, perché magari nessuno controlla. Pare che però le forze dell’ordine ci siano andati e nessuno di quella struttura sarebbe risultato collegato né allo scippo, né al tentato furto della collanina.

Inoltre, non è affatto vero che il centro rimane sempre aperto e la sera non c’è un orario di rientro. C’è eccome: entro le 21,30. A quell’ora infatti, i cancelli vengono chiusi e se qualcuno dovesse mancare all’appello, scatterebbe la denuncia.

 

Intanto però Castelvetranonews scrive che il racconto dell’uomo al bancomat “getta nel ‘terrore’ la comunità civica” e che “l’ennesimo episodio di violenza e di paura da parte dei cittadini accresce il clima di ‘terrore’ che avvolge la città”.

Il terrore però, a dirla tutta, ha avvolto proprio il centro di prima accoglienza. Pochi giorni fa, infatti, un ragazzino di quel centro è stato recuperato, spaventatissimo, in zona Pineta, a Marinella di Selinunte. Qualcuno lo aveva adescato. Promettendo che gli avrebbe fatto avere in poco tempo il permesso di soggiorno definitivo, lo aveva fatto salire in macchina e se l’era portato via. Cosa sia successo al ragazzo non lo sappiamo. Sappiamo soltanto che è stato ritrovato terrorizzato, lontano tredici chilometri dalla struttura.

 

Certo, ci sono anche altri centri di accoglienza in città, ma il punto sta nella percezione delle cose, nella misura della realtà. E soprattutto nella consapevolezza che la delinquenza locale è molto più diffusa. Ieri per esempio sono stati arrestati due tizi che, proprio tra il 2 agosto e il 5 ottobre, avevano rubato cavi di rame ed interi quadri elettrici dalle cabine dell’Enel, tra Castelvetrano e Trapani; erano di Mazara del Vallo. Ed erano castelvetranesi quelli che pochi mesi fa rubavano i motorini dell’acqua davanti le abitazioni o aprivano le macchine posteggiate per rubare al loro interno.

 

Ma se l’emergenza extracomunitari non c’è, vuol dire che allora va tutto bene e si può stare tranquilli ad attraversare il centro storico la sera? No, perché purtroppo il cosiddetto sistema delle piazze, dopo la pedonalizzazione di quindici anni fa, si è trasformato in una sorta di periferia degradata e le diverse iniziative di rivitalizzazione si sono rivelate fallimentari. Castelvetranesi o no, il rischio di fare brutti incontri da quelle parti c’è sempre stato. E la possibilità di riapertura anche parziale del traffico, come deterrente, non può che suonare come un’altra sconfitta.

 

Forse il problema è proprio questo: il degrado che in altre città rimane confinato in periferia, a Castelvetrano si è trasferito nel centro storico. E mai come adesso si sente il bisogno di riappropriarsi dei luoghi, di viverli. Ma qualcosa si muove: bene hanno fatto gli Scout a sfilare così numerosi attraversando il sistema delle piazze. Altrettanto bella l’iniziativa dei “baldi giovani”, ultrasessantenni che sono scesi in piazza a cantare e suonare.

La differenza la fanno le persone.

 

Egidio Morici



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