Apocalypse Now. È il titolo del film cult di Francis Ford Coppola sulla guerra in Vietnam. È sovvenuto guardando i preparitivi dell'esercito israeliano in risposta all'empietà dell'attacco dei terroristi d'Hamas, che ha procurato quasi mille vittime e circa centocinquanta ostaggi, all'invasione di terra di Gaza City, situata a nord della Striscia e di tutta la parte settentrionale della stessa come riferito dal governo Netanyahu.
Sono stati avvisati gli abitanti, un milione di anime, a recarsi a Sud. In preparazione dell'attacco, superato lo sgomento iniziale e l'incapacità di prevenzione all'azione dei terroristi palestinesi che ha beffato il Mossad, -agenzia di intelligence e servizio segreto della nazione di David - e dello Shin Bet - organizzazione per la sicurezza interna dello Stato - che sono considerati tra i migliori al mondo da sempre, da domenica 8 ottobre sta bombardando l'area causando la morte d'oltre 2600 persone, quasi esclusivamente civili.
"Cosa gli abbiamo fatto? Guardate le nostre case distrutte. Nessuno ci ha avvisato. Siamo civili. Cosa gli abbiamo fatto? Ogni volta che costruiamo qualcosa, loro la distruggono. Cosa gli abbiamo fatto? Vogliamo essere come tutti gli altri, avere libertà di movimento e non avere una guerra ogni anno", urla uno degli abitanti, riportando il sentimento di tutti. Uomini, donne e bambini, la metà non sono Hamas, ma ne dipendono e che a sua volta è finanziata da Qatar e Iran, con il disinteresse d'Israele che ha pensato di relegare la questione palestinese nella Striscia e in Cisgiordania.
"L'ordine di evacuazione di oltre 1 milione di persone dal Nord di Gaza deve essere seriamente riconsiderato" ha sostenuto con forza il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Lo ha ribadito l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, a seguito di "intense consultazioni con i partner" di Arabia Saudita, Egitto, Qatar ed Emirati Arabi. L'unanimità degli analisti militari sostiene, viste le dimensioni ridotte dell'area, che dopo l'entrata dei tank la guerriglia urbana è certa e 'Apocalypse Now, maybe will be for ever'.
Vittorio Alfieri