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06/10/2023 06:00:00

Migranti stagionali a Campobello. Il problema è il campo di accoglienza, non le panchine

 Il sindaco di Campobello di Mazara non ha tolto le panchine per impedire ai migranti di bivaccare: “Gli extracomunitari hanno sempre bivaccato qui e non sono mai stati disturbati – ha spiegato Giuseppe Castiglione a Tp 24 - Ho tolto le panchine semplicemente perché erano praticamente distrutte e avevano bisogno di urgente manutenzione. Direi che non sono queste sei/sette panchine che avrebbero potuto risolvere il problema dell’alloggio dei migranti stagionali che stanno arrivando in massa per la raccolta delle olive”.

 

In effetti, il punto non sta nelle panchine della villa comunale in centro, ma nel mancato allestimento del campo migranti presso l’ex oleificio “Fontane d’Oro”. Un’alternativa, certamente parziale, ma che negli ultimi anni aveva quantomeno ridotto il problema, attraverso il montaggio e la gestione delle unità abitative dell’Unhcr da parte della Croce Rossa Italiana di Castelvetrano.

Quest’anno no. La Regione ha fatto sapere che non finanzierà né la gestione del campo, né il montaggio e lo smontaggio delle unità abitative. Ecco il perché del corteo di migranti e associazioni che abbiamo raccontato nei giorni scorsi, con l’inequivoco striscione con su scritto “Aprite il campo subito, chi raccoglie le olive non deve dormire in strada”.

 

Il rischio che si formino grandi accampamenti spontanei, con le derive igienico sanitarie e di ordine pubblico ormai tristemente conosciute, ha portato il sindaco Castiglione a fare un appello ai cittadini affinché affittino le proprie case ai braccianti stagionali. E agli imprenditori agricoli affinché garantiscano l’ospitalità dei lavoratori impiegati nelle proprie aziende, anche permettendo un attendamento nei propri spazi, fornendo luce elettrica, acqua e l’uso di un bagno.

 

Ma perché si è arrivato a questo? Che sarebbero arrivati i centinaia di braccianti per la raccolta delle olive era una cosa risaputa. Di seguito l’articolata spiegazione del sindaco di Campobello ai microfoni di Tp24:

 

Ogni anno si mette in campo un iter amministrativo con la regia della prefettura ed i tavoli tecnici che iniziano già dal mese di agosto, per allestire un campo che possa dare un minimo di accoglienza almeno a buona parte dei lavoratori. Quest’anno le cose sono andate diversamente, perché la Regione Siciliana ha la scadenza di un progetto sulla loro accoglienza, che scade nel mese di ottobre e dunque non ha potuto garantire il finanziamento. Proprio ieri (l’altro ieri per chi legge), ho ritentato di avere un finanziamento sulla gestione del servizio di accoglienza a Fontane d’Oro, che ogni anno è stata assegnata alla Croce Rossa di Castelvetrano, che l’ha svolto in maniera egregia e professionale. Un importo che è stato ridotto al minimo indispensabile e che spero in questi giorni possa essere accettato, in modo da garantire anche se in ritardo l’alloggio di circa 250 lavoratori. Comprendo bene che non potranno essere 1000. Già l’anno scorso, attraverso il prefetto, che si è fatto attore principale verso il ministero dell’Interno, siamo riusciti ad avere due finanziamenti. Uno, di 350 mila euro, in fase di realizzazione, per una piattaforma su cui collocare ulteriori unità abitative in legno per altri 250 posti letto. Però, a causa dell’occupazione di Fontane d’Oro, in seguito allo sgombero dell’ex cementificio, l’impresa è stata costretta a bloccare i lavori nel mese di maggio. Poi, per una variante il corso d’opera, il ministero dell’interno ci ha dato l’ok soltanto  quindici giorni fa, per cui il campo non è risultato pronto per essere utilizzato.

C’è poi un altro finanziamento di un milione e 300 mila euro, nella fase di progettazione esecutiva, che doveva essere pronto quindici giorni fa, ma aspettiamo ancora un parere del ministero che non è ancora arrivato”.

 

Dunque, al momento, non c’è nessun campo di accoglienza, ma anzi una disposizione della prefettura nel vietare l’ingresso a Fontane d’oro, impedendo anche qualsiasi forma di insediamento abusivo nel territorio.

Rimane dunque l’appello ai cittadini campobellesi per l’affitto delle case e quello di garanzia dell’alloggio agli imprenditori agricoli. Oppure che la Regione Siciliana dica di sì al finanziamento in base alla proposta al ribasso sui costi di gestione del campo.

 

Egidio Morici



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