Cosa sta succedendo all’interno della compagine della maggioranza del Consiglio comunale di Salemi?
E sufficiente sostare alcuni minuti in piazza Liberta’ per sentirsi porre la domanda dai chi ancora (pochi, in verità) ama seguire le vicende politiche cittadine, credendo che il cronista ne sappia qualcosa in piu’.
Convinzione errata, ovviamente, in quanto non possediamo una sfera di cristallo.
Sappiamo solo che da un anno circa il gruppo consiliare che sostiene l’Amministrazione del sindaco Domenico Venuti, in piu’ di una occasione, ha mostrato qualche falla.
Per l’approvazione di alcuni provvedimenti amministrativi, taluni abbastanza importati, si sono infatti resi necessari i voti determinanti dei consiglieri di opposizione.
L’ultimo episodio e’ avvenuto lo scorso 26 settembre, quando è stato approvato il nuovo Regolamento Edilizio Comunale, atto elaborato dalla commissione urbanistica di concerto con i tecnici comunali.
“Un atto che riveste un'importanza vitale per il tessuto urbano cittadino, che ha definito con precisione ed in armonia con le norme nazionali e regionali, la disciplina che regolerà le attività edilizie della comunità nei prossimi anni.”, hanno tenuto a sottolineare in una nota firmata in rigoroso ordine alfabetico i consiglieri di opposizione Asaro Giusy, Brunetta Antonio, Grimaldi Biagio, Loiacono Giuseppe, Terranova Adelaide e Vultaggio Giuseppe, che, a questo punto, sarebbe piu’ corretto definire di minoranza.
E, rincarando la dose, i sei consiglieri hanno fatto rilevare come, ancora una volta, la maggioranza consiliare, da tempo si trova in grande difficoltà politica e soprattutto numerica, dimostrando in questo modo “un'assenza di responsabilità nell'affrontare anche questa importante decisione, nonostante l’importanza dell’argomenti trattato, non avendo saputo garantire il numero legale necessario per l'approvazione della delibera, mettendo consapevolmente a rischio il progresso della città.”
Parole dure come le pietre.
I consiglieri di minoranza hanno anche ribadito che non e’ la prima volta che ciò accade. Sono episodi che si ripetono da tempo.
Mantenendo il numero legale necessario, e ringraziando i tecnici comunali per l'indispensabile contributo nell'elaborazione del regolamento “la minoranza ha fatto sì che il Comune di Salemi si dotasse di un importante strumento per il futuro, garantendo la stabilità e la crescita responsabile della nostra città. Il nuovo Regolamento Edilizio Comunale è ora una realtà grazie, va ribadito, all'impegno e alla dedizione della minoranza, che ha assunto una posizione di guida e di responsabilità quando la maggioranza ha mostrato il contrario.”.
Il tutto, aggiungiamo noi, mentre e’ avvenuto il cambio di postazione da parte di Giuseppe Vultaggio, già capogruppo del PD, passato dagli scranni dell’Aula consiliare della maggioranza a quelli dell’opposizione.
E mentre la vice presidente del Consiglio Elisabetta Favuzza presentava nei mesi scorsi le dimissioni dal PD.
Che la maggioranza all'interno del consiglio stia incontrando difficoltà o incertezze nella gestione delle decisioni e che i voti dei membri dell'opposizione stanno svolgendo un ruolo cruciale nell'approvazione di determinate proposte e provvedimenti, e’ ormai un dato di fatto conclamato. Negarlo, sarebbe come non ammettere che la Terra giri attorno al Sole.
Uno scenario simile quando può verificarsi? E’ la domanda legittima.
In generale accade in situazioni politiche in cui la maggioranza non ha una stabilità o in cui ci sono disaccordi interni.
In questi casi, i membri dell'opposizione, se intendono giocare con intelligenza le loro carte, sfruttano questa debolezza per determinare l'esito delle votazioni, traendone in questo modo un vantaggio politico anche nei confronti della pubblica opinione.
E se questa benedetta pubblica opinione esistesse davvero, sarebbe legittimo chiedersi quali sono le ragioni per le quali una maggioranza consiliare mostri di essere in più occasioni in difficoltà politica o numerica.
In generale sono le piu’ svariate. Divisioni interne, mancanza di coesione, cambiamenti delle dinamiche politiche, controversie.
Ma, molto banalmente, quando alla passione politica subentra l’abulia e la delusione.
In assenza di pubblico dibattito, sappiamo solo che tra poco meno di otto mesi si andrà al rinnovo del Consiglio Comunale, mentre qualcuno si diverte a farci il nome del probabile prossimo sindaco.
Franco Ciro Lo Re