Puntuale a data fissa è arrivato il rapporto ISTAT 2022 sui dati lettura in Italia, e l’articolo de La Repubblica Palermo di venerdì scorso oltre ai numeri - drammatici - ci racconta di una Sicilia che sembra aver alzato bandiera bianca: un’Isola incolta.
Sono dati ufficiali, inutile girarci attorno e cristallizzano uno stato dell’arte dove spesso però a sacche di analfabetismo emergente (300.000 al 2021, e non si contano gli analfabeti di ritorno) c’è un fermento indubbio con azioni dal basso che creano dibattiti oggi e spero nuovi lettori domani.
Patti per la Lettura, Città che Legge, Io leggo perché e altro ancora, tutte buone intenzioni con poche risorse da spendere e con risultati da analizzare in concreto. Ho posto alcune domande a Maria Felicia Fici, libraia de Il Circoletto a Marsala che ha aperto circa un anno addietro, e se come pare leggendo il rapporto è difficile avere nuovi lettori, lei che lavora e opera sull’oggi ovvero su bambini e famiglie è interessante avere il suo punto di vista.
Perché una libreria per i più piccoli?
Il modo delle immagini e delle parole mi hanno sempre affascinata e coinvolta profondamente già da piccola. Mi è sempre mancato l'ardore di fare il grande passo per cui per un po’ ho lavorato come educatrice. Poi é arrivato un momento nella ma vita in cui ho sentito il giusto senso di responsabilità verso i bambini e il dovere di creare un “luogo sicuro” nel mio territorio ed eccomi qui.
E’ di venerdì scorso un articolo de La Repubblica “Addio ai libri l’Isola incolta non legge più”, con dati forniti dall’ISTAT 2022 che come sottolineo da tempo ci condannano all’inconsistenza. Tu da libraia, come vivi questo tempo?
Proprio in questo momento in cui la crisi dilaga, è importante sentire il giusto senso di responsabilità verso i bambini. Il mio intento e tutte le mie energie sono incanalate nel cercare di far percepire la libreria come uno spazio pubblico, fondamentale per la nostra comunità.
Come libraia ed educatrice cerco di essere custode di un luogo che garantisca uno spazio di aggregazione e di continuo confronto. Quali possono essere i luoghi di aggregazione se non le librerie? Onestamente non riesco ad immaginare altro.
Una libreria come la tua parla ai più piccoli, si confronta con le famiglie: queste come rispondono? I dati lettura li hai letti e credo siano trasversali anche sulle classi sociali, una tua considerazione
Credo che questa forte crisi ci sia anche per la poca confidenza che abbiamo con i libri; nessuno pensa più a formare i lettori e si è perso anche il piacere della lettura. Oggi leggere ha a che fare quasi esclusivamente con la scuola e diventa una forzatura, non è più un momento piacevole.
Questa ogni giorno è la mia rivoluzione, riportare i bambini e le bambine a leggere per il semplice piacere di farlo.
In questa mia direzione ostinata e contraria ho creato una alleanza con le famiglie, costruendo dei legami di fiducia, in questo modo la libreria è diventata in poco tempo un presidio sul territorio e attorno ad essa si è creato un tessuto sociale, una piccola comunità.
Il Circoletto è una libreria per bambini, per cui la responsabilità è maggiore, noi formiamo i nuovi lettori di domani ed è un ruolo importante questa è una cosa da fare tutti insieme e un passo alla volta.
Ogni giorno cerco di offrire quello che Amazon o le grandi catene non hanno: il rapporto tra libraia e lettore. Io credo che questo sia il punto distintivo, oltre che di estrema forza.
In libreria organizziamo molti appuntamenti dedicati alle famiglie e questo passaggio che si è generato, di persone e di idee, è una delle cose amo di più e desidero che continui. Lo sforzo è immane, ma vedere le famiglie rispondere bene ed appassionarsi agli albi illustrati e alle storie, ripaga molto.
La scuola: conosco l’impegno e lo sforzo enorme che dirigent* scolastic* e profossoress* dedicano al tema, avere una libreria non è un’attività solo commerciale ma un presidio autentico e in assoluto nella nostra Città: che forma di dialogo hai con l’istituzione Scuola? (di fatto uno degli ultimi presidi dello Stato sul territorio)
E’ vero l’impegno delle scuole è indiscutibile ma è anche vero che pagano un prezzo altissimo per la mancanza di fondi. Da qualche tempo lavoriamo in sinergia con loro, ci siamo allineati sulla visione e sull’avere un preciso piano editoriale. La libreria insieme alla scuola diventa un luogo di opportunità, di formazione culturale e sociale indispensabile, soprattutto laddove queste opportunità di aggregazione e di confronto non sono cosi frequenti nel nostro territorio.
Ultima domanda, nel rispetto dei ruoli Biblioteche di pubblica lettura in Città e librerie come potrebbero costruire percorsi dal basso per uscire dal cul de sac in cui siamo? (ricordo che Marsala ha quattro librerie, due Biblioteche comunali e una Biblioteca Sociale)
Credo sia fondamentale investire tempo risorse ed energie in opportunità culturali, laboratori, incontri con l'autore, un calendario ricco di offerte che stia alla base della creazione di una rete sociale. Dovremmo lavorare tutti su proposte diversificate che permettano ai lettori grandi e piccoli, di identificarsi. I libri bisogna conoscerli, raccontarli ad alta voce.
Credo anche che sia fondamentale seguire la propria linea senza scendere troppo a compromessi.
Io non so di preciso cosa si possa fare esattamente per far appassionare i bambini alla lettura ma ti dico quello che faccio: se entrasse in libreria un bambino o una bambina e mi dicesse che non ama leggere i libri io non lo forzerei ad acquistarne uno. Lo inviterei soltanto a passare del tempo guardare i libri insieme a me, a sfogliarli, a respirarli, senza fretta e con pazienza.
Se quel bambino o quella bambina tornasse a trovarmi, allora in qualche modo vuol dire che ha cominciato a fidarsi di me, e solo a quel punto potremmo cominciare questo viaggio meraviglioso, perché non e' vero che a lui o lei non piace leggere, semplicemente non conoscono i libri e il potenziale infinito che un albo illustrato di qualità nasconde tra le sue pagine.
Senso di responsabilità, dovere, passione, energia, restituzione di saperi, questo leggo tra le righe della libraia; nessuno credo abbia oggi la ricetta per risolvere una crisi come quella che attraversa oggi la nostra Isola. La buona volontà e il lavoro di molti non è sufficiente, la politica tutta (locale, regionale) dovrebbe comprendere che il costo dell’incultura oggi è già un prezzo salato e non ce lo possiamo permettere.
Una visione di insieme nell’affrontare una emergenza che subiamo tutti, non ammetterlo vuol dire avere un senso della realtà fuori da essa
giuseppe prode