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28/09/2023 06:00:00

Cuffaro alla riscossa. Sarà il prossimo presidente della Regione? 

 La chiamano già Cuffaro Football Club. E’ la squadra di calcio del partito. Si, perché hanno fatto anche la squadra di calcio, quelli della Nuova Dc, il partito del segretario nazionale Salvatore Cuffaro. La formazione ufficialmente si chiama “Football Sicily Dc”. E nasce perché “anche lo sport serve per fare avvicinare la gente alla politica” dice il mister, Giuseppe Giordano, che è anche responsabile del dipartimento sport. Partite giocate, finora, zero. Ma per mancanza di avversari, mica per la rosa. Anzi, con tutti questi giovani tesserati, c’è la fila per giocare a calcio sotto le insegne del Maradona della politica siciliana, Totò Cuffaro. Già, perché la nuova Dc ha anche il movimento giovanile, con tutti i crismi, i circoli, ed i responsabili di collegio. Cosa porti un giovane di venti anni, nel 2023, in Sicilia, a scegliere di fare politica nel partito di Totò Cuffaro è roba da sociologia hard, ma intanto così è.

Totò Cuffaro il nuovo che avanza della politica siciliana. E questo articolo potrebbe anche finire qui. Ma c’è da raccontare quello che accade, e quello che accade è che nel centrodestra siciliano il primo partito, nei fatti, è quello inventato dall’ex governatore dopo aver scontato la detenzione per la condanna per favoreggiamento alla mafia. Cuffaro non riesce a non fare politica, la politica siciliana ha sempre voglia di Cuffaro.

Lo si capisce aggirandosi tra i tantissimi delegati del primo congresso della Nu0va Dc, che si è tenuto sabato 16 Settembre, a Palermo. In tanti non sanno neanche perché sono lì. E’ un congresso nazionale? E’ regionale? “Siamo qui per Totò” dicono. E tanto basta. Cuffaro che gigioneggia, dà le carte ma dice che non è il mazziere, si fa vedere e si nasconde. Trama con il presidente attuale della Regione, Renato Schifani (“Con Cuffaro siamo amici da 25 anni”) e con l’ex Raffaele Lombardo, per fare breccia in quel che resta in Forza Italia e costruire un grande centro che faccia man bassa di voti alle prossime Elezioni Europee e alle elezioni provinciali, che in Sicilia mancano da undici anni: “Il nostro obiettivo è rafforzare il rapporto con Forza Italia e costruire una casa comune sotto le insegne dei Popolari Europei” spiega. Ma è un diversivo. La vera partita Cuffaro se la vuole giocare alle provinciali. A quest’ultimo appuntamento Cuffaro tiene moltissimo, tanto che ne fa un punto del suo programma: il ritorno delle province. Sa che il consenso si costruisce dal basso, consigliere dopo consigliere, paese dopo paese. Non c’è stato sagra in cui non l’abbiano avvistato, questa estate. Solo che c’è una differenza rispetto ai tempi d’oro in cui lui era il Totò Vasa Vasa a capo della Regione: “Prima dovevo chiamare io le persone, adesso sono loro che vengono da me”. E’ proprio vero, la nuova Dc di Cuffaro è l’unico partito in Sicilia che attira consensi e adesioni, che organizza feste e congressi (e squadre di calcio). L’asse Cuffaro - Schifani, irrita gli alleati, soprattutto dalle parti di Fratelli d’Italia. C’è una partita aperta sulle nomine dei manager della sanità pubblica, e il nervosismo aumenta. Qui Cuffaro dà il suo meglio: “Le nomine non mi interessano - dice -, anzi, vi sfido a trovare una sola persona indicata da me. La verità è che la Nuova Dc è un partito aperto e plurale, per questo che raccoglie adesioni e consensi”.

Per la cronaca l’assemblea regionale della Nuova Dc ha eletto segretario regionale Stefano Cirillo, che a molti non dirà nulla, ma anche lui è un coniglio uscito fuori dal cilindro del nuovo corso cuffariano. Cirillo è infatti medico e manager della sanità - e qui niente di nuovo - ma, è anche il fondatore, con l’amico Totò, della onlus “Aiutiamo il Burundi”. Nel Burundi, infatti, Cuffaro ha dedicato il suo impegno di volontario dopo essere uscito dal carcere, gestendo una struttura sanitaria in un’area abitata dai pigmei. Per gli amanti del genere, c’è anche un film che racconta l’impegno da volontario del nostro, si chiama “1768 giorni”.

Cirillo è stato eletto per acclamazione dai 1200 delegati. “Siamo un partito moderno - commenta Cuffaro - e non vogliamo una politica che torni al passato”. Si, lo ha detto proprio lui, Cuffaro, il segretario nazionale, che aggiunge: “Sto facendo di tutto per rimediare ai miei errori. Mi addolora quando si ricordano gli eroi di questa terra, Falcone e Borsellino, e si tira in ballo il mio nome. Ho sbagliato. E cerco di spiegare ai giovani che la politica si fa con passione e senso della legalità”. Gli stessi giovani che si fanno i selfie mentre cantano l’inno del partito, “O bianco fiore / simbol d’amore …” e si commuovono quando il caro leader, dal palco, ha un pensiero, con gli occhi lucidi, per le sofferenze dei carcerati, “esseri umani che hanno bisogno di opportunità di riscatto” e ricorda il sacrificio di sua moglie “che si faceva cinque ore di attesa in piedi per venirmi a trovare in carcere”. Tra i volti del corso nuovo c’è anche Caterina Pirandello, pronipote del premio Nobel, e responsabile del dipartimento turismo. Qualche giorno fa ha portato in giro per la Sicilia, a nome del partito, una delegazione da Bruxelles della “Commissione Europea per la cultura e il turismo. E’ andata benissimo, “grazie alle capacità di attrazione del ficodindia siciliano” dice. Il trisavolo ci avrebbe scritto su una novella.

Tornando alle cose pratiche, Cuffaro cresce e fa paura al centrodestra: adesso conta su 5 deputati, 2 assessori regionali, 46 consiglieri comunali, 12500 tesserati.
E un presidente: Renato Schifani, con cui ha stretto un patto di ferro. Sul piatto: le nomine di sottogoverno in vista delle Europee. Dai manager delle Aziende Sanitarie Provinciali e dei grandi ospedali, fino ai membri dei consorzi universitari.

Lui dice che non è interessato, che non si candida, che la politica gli piace da dietro le quinte, eccetera. Ma già circola una voce, con insistenza, nei corridoi di Palazzo dei Normanni. Che gira che ti rigira, il ritorno al futuro è appena iniziato. E proprio Cuffaro sarà il prossimo presidente della Regione Siciliana, nel 2027, forse anche prima. Poi non dite che non ve l’avevamo detto.