L’appuntamento è per domenica alle 11 alla villa Falcone-Borsellino di Castelvetrano.
La proposta dell’avvocato John Li Causi è un sit-in, dopo aver letto sui social i messaggi di condoglianze alla famiglia Messina Denaro e aver visto alcune interviste in tv.
“Ci sono stati moltissimi altri che, invece, hanno manifestato il loro disgusto per il suo operato – ha scritto Li Causi in un post su facebook che riportiamo in coda a quest’articolo - esprimendo il loro pensiero contro la mafia e il loro ricordo delle vittime innocenti”.
Nel 1996, l’avvocato Li Causi aveva già organizzato una fiaccolata a Selinunte per ricordare l’anniversario della morte di Borsellino. Una manifestazione che vide la partecipazione di padre Turturro, i familiari di Borsellino e quasi un migliaio di persone.
Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come nasce questa iniziativa?
Sono rimasto sorpreso dalle condoglianze sul web, dove alcuni castelvetranesi esprimevano umana compassione per la morte di Matteo Messina Denaro e per quello che ha rappresentato, senza alcun accenno alle condoglianze da fare e rinnovare invece alle centinaia di parenti delle vittime innocenti della mafia morti nei decenni passati nella lotta alla criminalità. Qualcuno si è dichiarato a lutto, qualcun altro ha posto il presidente della Repubblica Napolitano, deceduto da poco, sullo stesso piano di Messina Denaro, o addirittura peggio. Ma attenzione, sono punti di vista di persone che forse non hanno mai approfondito gli argomenti e si esprimono sulla base delle loro opinioni personali e sistemi di valore.
Qualcuno l’ha già accusata di cercare visibilità. Nella prossima primavera a Castelvetrano ci saranno le elezioni amministrative, ha pensato di candidarsi al consiglio comunale?
No. Non ci ho pensato e non credo che accadrà. Troppo complicato per i miei impegni personali e professionali.
Sarà difficile organizzare un sit-in efficace in meno di una settimana
Ma non c’è niente da organizzare, ho solo lanciato una proposta. I miei impegni familiari, professionali e personali non mi consentono di fare altro. Io non ho alcun ruolo né influenza per raccogliere tante adesioni. Del resto, forse, è meglio così. La partecipazione spontanea sarebbe il messaggio più importante da dare ai soloni con la penna tagliente in mano e ai leoni da tastiera mossi dall’ignoranza.
Mi piacerebbe che la gente venisse perché mossa da uno spirito volitivo di partecipazione. Stare insieme per 20 o 30 minuti come atto di presenza. Anche in silenzio. Sarebbe una voce portentosa proveniente dal territorio, che purtroppo molti definiscono il cuore della mafia trapanese.
Il senso è quello di stimolare chi ha gli stessi sentimenti, la stessa voglia di esprimere il proprio sdegno rispetto alle opinioni di questi “stolti”, le cui idee vengono raccolte solo per vendere qualche copia di giornale in più o per aumentare i like sui social.
Sarebbe bello incontrare gli amministratori, gli insegnanti, qualche rappresentante della chiesa…
Un sit-in praticamente spontaneo e contro la mafia che, evidentemente, non finisce con la morte di MMD?
La mafia è sopravvissuta a Riina e Provenzano, sopravvivrà anche a Matteo Messina Denaro. Il cambiamento non me lo aspetto dalla mafia, ma dai cittadini e soprattutto dai giovani. Niente di rivoluzionario, semmai un passo alla volta in cui io faccio la mia parte, anche infinitesimale. Ma se ognuno facesse il suo, diventerebbe qualcosa di grandioso. Per fare ciò ci vuole tempo ma anche piccoli, costanti e tangibili segni di un nuovo modo d’essere e non solo di apparire.
Ad ogni modo, non credevo che la mia proposta avrebbe suscitato tanto clamore. Pensavo venisse considerata una cosa ovvia. Ma nella valle del Belice, in particolare a Castelvetrano e Campobello, la normalità attualmente è un modo di essere e di pensare ancora da conquistare.