Mentre i cittadini aspettano i risarcimenti, la politica sembra giocare. E a Trapani anche su un tema che dovrebbe unire tutti, cioè i ristori per i danni causati dalle alluvioni di un anno fa, ci si divide e si crea lo scontro.
In realtà, nei giorni scorsi non c’è stata neanche l’occasione di dibattere. Perchè il consiglio comunale straordinario e aperto convocato a Palazzo Cavarretta, per capire a che punto fossero i ristori e sollecitare i governi nazionali e regionali, si è trasformato in un nulla di fatto. Maggioranza che fa cadere il numero legale e opposizioni all’attacco.
Un anno fa in questo periodo Trapani e Misiliscemi venivano colpite dalle alluvioni che hanno messo in ginocchio due comunità. A Trapani ci sono stati danni importanti ad abitazioni e attività commerciali per gli allagamenti in molte zone della città, soprattutto nei pressi di via Fardella. A Misiliscemi l’esondazione del fiume Verderame ha inondato di acqua e fango case, attività, campi e creato parecchi danni.
Un anno dopo quegli eventi non è chiaro se, quanto e quando arriveranno i ristori per i danni causati.
La Regione Siciliana ha previsto somme irrisorie da dividere con le altre province siciliane, e non ha dato nessuna indicazione se ci saranno altri stanziamenti. Si parla di 5 milioni di euro da dividere tra Trapani, Agrigento e Messina.
Nei giorni scorsi a Trapani si è svolto un consiglio comunale straordinario e aperto nel quale si doveva affrontare il tema e unire le forze per chiedere alla Regione degli interventi concreti e veloci.
In aula c’erano anche i deputati regionali Cristina Ciminnisi (M5s) e Dario Safina (Pd). L’esponente dei 5 Stelle si è detta “pronta a battagliare” per concretizzare la promessa del Governo regionale. Mentre Safina ha sottolineato che nella bozza di finanziaria 2024 non è previsto alcun ristoro per gli alluvionati, nemmeno per gli agricoltori.
In questi mesi il sindaco Giacomo Tranchida, al di là dei ristori, ha sempre posto l’attenzione sui problemi strutturali della città, datati 1958 con la soppressione del canale Scalabrino. Tranchida dice che l’amministrazione ha un progetto pronto per fronteggiare gli allagamenti ma ci vogliono almeno 20 milioni di euro, che non si sa dove andare a prendere.
Di concreto, però, dal consiglio comunale non è uscito nulla, se non l’ennesima polemica.
La maggioranza, infatti, dopo gli interventi di alcuni consiglieri comunali, compresi quelli dell’opposizione, e dei deputati regionali Cristina Ciminnisi (M5s) e Dario Safina (Pd), non ha consentito il mantenimento del numero legale necessario per la tenuta e la legittimità della riunione, impedendo al sindaco Tranchida di poter intervenire.
“Probabilmente gli stessi consiglieri di maggioranza, per cui è mancato il numero legale essendo loro sedici su ventiquattro, dopo aver ascoltato gli interventi delle opposizioni hanno preferito allontanarsi dall’aula, onde evitare di sorbirsi la solita narrazione di Tranchida sul canale Scalabrino, su Turano, su via Virgilio, ecc.. anche loro stanchi di una litania cui non crede più nessuno” dice il consigliere di Fratelli d’Italia, Maurizio Miceli.
“Triste, ad ogni modo, constatare che la maggioranza che pure ha richiesto il consiglio straordinario lo ha abortito nel suo finale, bistrattando il proprio sindaco, e quello conta poco anzi è quasi condivisibile, ma soprattutto mortificando gli imprenditori e i cittadini afflitti dai danni dell’alluvione” ha detto Maurizio Miceli che intervistato a Buongiorno24, la diretta del mattino di Tp24, ha attaccato il sindaco, fatto il punto sulle dinamiche all’interno di Fratelli d’Italia e sulla situazione politica a Trapani e Marsala.
Per un altro consigliere di opposizione, Tore Fileccia, dell’Mpa, il consiglio comunale è stato una “passerella inconcludente mentre i trapanesi ancora con le cicatrici che bruciano vivono nella paura delle piogge settembrine”.
“E sul danno la beffa , una maggioranza formata da 16 consiglieri non garantisce un minimo di 13 presenti per garantire l'approvazione dell'ordine del giorno. Come la Proponente prima firmataria Cons. Marzia Patti ammette , non è stato condiviso senza schema di partiti le stesura del suddetto Ordine del giorno e la stessa pretenderebbe ai pochi Consiglieri di minoranza la garanzia del numero legale. Si rimane basiti sulla scarsa serietà che in certe questioni dovrebbero esserci”.
Fuori dal consiglio comunale, Dario Safina ha fatto un sopralluogo ad Erice, in zona Martohna e Sant’Anna, per “verificare le condizioni del sistema drenante realizzato negli anni e per quanto va riconosciuto che le opere siano state realizzate con criterio, oggi si trovano in assoluto stato di abbandono. E’ fondamentale dunque che l’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia intervenga immediatamente prima dell’arrivo della stagione delle piogge”.
Safina nei prossimi giorni presenterà un’interrogazione all’Ars sull’argomento.
“Permettere il regolare deflusso delle acque piovane, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici degli ultimi tempi, è fondamentale per tutelare l’incolumità dei cittadini e salvaguardare le imprese che operano sul territorio”.