Sono Alberto Vella e Daniel Giudice i due autisti di Favara, rispettivamente di 34 e 32 anni, morti nell'incidente sull'autostrada A1 mentre trasferivano un gruppo di migranti da Porto Empedocle in Piemonte con un autobus delle autolinee Patti Tour di Favara.
L'incidente, in cui sono rimasti feriti 25 migranti ma nessuno in modo grave, è avvenuto durante la notte all'altezza di Fiano Romano. Il pullman ha tamponato il mezzo pesante che lo precedeva, secondo quanto ricostruito da Autostrade per l'Italia.
"Perdo delle persone cui mi legava una sincera amicizia", ha dichiarato il sindaco di Favara, Antonio Palumbo. «Quando le salme torneranno a Favara sarà proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali. Sono vicino alle loro famiglie», ha concluso.
Giudice era tornato a Favarada Milano, dove faceva il tranviere. I due, oltre che colleghi, erano amici, legati dalla passione per le tradizioni popolari e facevano parte del gruppo "Fabaria Folk," con cui hanno girato l'Europa.
«Ill bus era partito in orario, gli autisti avevano rispettato i regimi di riposo e pausa previsti dalla legislazione. La causa dell'incidente può essere stata anche stanchezza, ma certamente non addebitabile ad un errore della ditta o ad un nostro trattenimento eccessivo. Siamo sconvolti anche noi che quotidianamente ci confrontiamo, fra gli altri, con le ditte di autolinea e con i loro lavoratori», dichiara la Prefettura in una nota.
«Abbiamo il cuore spezzato per la tragedia che si è verificata durante la notte sull'autostrada A1. Si tratta di due autisti molto giovani, uno dei quali figlio unico di genitori anziani. Il dolore per queste tragedie è sempre grandissimo», ha dichiarato il prefetto di Agrigento, Filippo Romano. «Ho già parlato con il titolare della ditta, Patti Tour, che è addoloratissimo. È una ditta piccola, a conduzione familiare, in cui si conoscono tutti e si frequentano abitualmente», ha aggiunto il prefetto.
Così li ricorda un loro amico su facebook:
«Anche oggi è una giornata nera sul fronte delle morti sul lavoro con il decesso degli autisti. Ancora dolore, dunque, ancora cordoglio per un'altra tragedia, dopo quella della Caronte, dopo quella dell'autocisterna dei forestali, dopo le tante altre accadute», scrivono in una nota congiunta Francesco Lucchesi, segretario confederale della Cgil Sicilia, e Alessandro Grasso, segretario regionale della Filt Cgil. «È una situazione insostenibile», sostengono i due esponenti sindacali, «su ogni tragedia si indaga, si cercano responsabilità, ma c'è un dato di fatto inconfutabile: che sul fronte politico istituzionale le bocce sono ferme e invece c'è tanto da fare, si apra subito un tavolo regionale sulla prevenzione».
Così li ricorda un loro amico su facebook: