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13/09/2023 06:00:00

Messina Denaro ha le ore contate. Il paradosso di Caino

Matteo Messina Denaro ha le ore contate. Ormai le cure che riceve, all'ospedale de L'Aquila, sono di tipo palliativo, per mitigare i terribili dolori della malattia. La sua condizione di malato terminale era nota già immediatamente dopo il suo arresto, 16 Gennaio scorso. E lo stesso Messina Denaro aveva consapevolezza, nelle poche dichiarazioni che ha fatto, che il momento della fine fosse vicino.  E la fine sta arrivando. I medici hanno sempre dichiarato che, in carcere, a L'Aquila, e nel vicino ospedale, al detenuto più famoso d'Italia vengono applicati i protocolli necessari per la sua cura, dalla chemioterapia fino alla nuova terapia del dolore. 

Ogni volta che su Tp24 pubblichiamo le notizie sull'aggravamento delle condizioni di salute del boss, le reazioni sono inevitabili: c'è chi gli augura di morire in maniera dolorosa, chi si accanisce, e chi - sono tanti - si chiede perchè lo Stato italiano (noi) debba pagare con i soldi pubblici le cure ad un boss così feroce e spietato, neanche pentito,  mentre un normale cittadino ha difficoltà ad accedere alle stesse cure. 

Messina Denaro ha diritto ad essere curato? Si, perché è un diritto che il nostro Paese riconosce a tutti, non solo ai cittadini, nè tanto meno agli "onesti". Ma, ancora prima del dettato Costituzionale, c'è anche il riferimento religioso, ad una famosa espressione della Bibbia: "Nessuno tocchi Caino". Caino è il più malvagio dei malvagi. Uccide il fratello Abele. Dante lo colloca al centro dell'inferno, nella dannazione eterna. Eppure, dice il libro della Genesi: “Disse Caino al Signore: ‘Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà’. Ma il Signore gli disse: ‘Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!’. Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse”.

Matteo Messina Denaro sta subendo cure attente, di qualità. E' stato operato diverse volte. Costa al bilancio dello Stato decine e decine di migliaia di euro. Nonostante sia un criminale, killer, stragista. 

Queste invece sono le parole di Patrizia Bedori. Milanese, è abbastanza nota nella sua città perché ha condotto molte battaglie, ha fatto anche politica, partecipando a diversi comitati cittadini. Patrizia Bedori sta male, molto male. 

Ecco cosa ha scritto, qualche giorno fa: 

Sono qui, ancora una volta. Seconda seduta del terzo ciclo di chemioterapia, recidiva del linfoma, per curare gli altri tumori si deve aspettare, non di possono eseguire terapie multiple anche perché la mia emoglobina è bassissima, per non parlare degli altri valori sballati.

Come ogni mattina faccio la rassegna stampa e ho appena letto che Matteo Messina Denaro è peggiorato. Appena catturato ha chiesto espressamente di essere curato con le migliori terapie e il professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale aquilano che lo ha in cura, ha messo in pratica fin dall’inizio procedure all’avanguardia come da protocolli internazionali per curarlo. L’accesso alle cure deve essere garantito a tutti senza ombra di dubbio ma io non ho mai visto il primario del nucleo linfomi. Né i primari oncologi degli altri reparti e sono passati due anni e mezzo.

Nella prossima vita mi ricorderò di delinquere un pochino. Certo non potrò mai raggiungere il curriculum vitae di Messina Denaro: associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e sicuramente non potrei mai segregare un bambino per 779 giorni, strangolarlo e scioglierlo nell’acido. Né tantomeno essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino oltre alle rispettive scorte.

Sicuramente non avrei la faccia di tolla di chiedere le migliori cure possibili allo Stato, del resto non le ho mai chieste, non chiedo nulla di più che essere curata come tutti, del resto, e non stare con il patema d’animo per trovare posto per eseguire gli esami diagnostici di prassi e sentirsi dire che non c’è posto. Chissà, magari un aiuto-primario passerà a salutarmi oggi. Edit: non ho scritto questo post per fare la vittima e non voglio neanche leggere commenti come ‘forza’, ‘coraggio’, non ne ho bisogno e non è questo il mio intento. La mia è una semplice constatazione dell’atteggiamento di certi personaggi e di come abbiano pure corsie preferenziali. Tutto qui.



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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