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12/09/2023 06:00:00

Sicilia, lo stop alle elezioni provinciali che manda in fumo i piani dei partiti

Partiti in fermento per il paventato stop alle elezioni provinciali, che si trattasse di elezioni in bilico, quasi certamente da congelare, era già cosa nota, visto che i conti sono in rosso e per organizzare delle elezioni ci vogliono tanti soldi. La spesa pubblica non potrebbe sostenere un altra emorragia come questa.


Sono tutti ad aspettare le elezioni provinciali, soprattutto i trombati delle elezioni regionali, legittime aspirazioni, da chi vuol fare il presidente della Provincia a chi il consigliere semplice o chi ancora l’assessore e poi una serie di sottogoverni.

I partiti hanno elaborato strategia e spartizione anche in vista delle elezioni amministrative, chi fa cosa e dove. Piani che potrebbero non realizzarsi, perché di mezzo c’è adesso il governo nazionale che frena sulla riesumazione dell’ente intermedio, necessario ma pure dispendioso, Fratelli d’Italia fa slittare tutto al dopo Finanziaria, non ci sono i soldi per rimettere in piedi il carrozzone delle Provincie

Che fine farà però il ddl regionale? La commissione Bilancio non si è ancora espressa e dovrebbe trovare le coperture, ma se anche ci fossero si tratterebbe sempre di un ripristino in contrasto con il governo nazionale. Non si esclude un altro tam tam tra Forza Italia e Fratelli d’Italia sulla questione, i rapporti tra i due partiti sono già tesi.


Esulta il M5S, il capogruppo Antonio De Luca non ci ha mai creduto: “Ci dispiace per i nostalgici ma siamo felici per le tasche dei cittadini che potranno risparmiarsi di mantenere lo stipendificio delle cariche politiche nelle province. Lo diciamo da anni, ma oggi finalmente anche il governo, di centrodestra, lo stesso del presidente Schifani di cui comprendiamo l’imbarazzo, ha detto la parola fine alla restaurazione delle province regionali. Schifani è il governo che si piazza primo, per le cose inutili. Morale una gran magra figura di livelli colossali”. 
De Luca poi continua: “Lo diciamo da anni alle ex province servivano contenuti, non poltrone politiche. Lo abbiamo ripetuto a gran voce anche all’attuale presidente della Regione Siciliana Schifani che, dal momento della sua elezione, parla di questa vera e propria restaurazione, individuando addirittura una data per le elezioni, liste, pensando ad apparentamenti politici e cariche. Oggi è il suo stesso partito a decretarne il requiem. Cosa intendono fare adesso per il pasticcio dei commissari? Un’altra proroga? Nel frattempo grazie al centrodestra a pagare saranno sempre i cittadini”.

Se, dunque, non ci saranno le paventate elezioni cosa accadrà? Si parla di altri commissari, questa volta indicati tra i dirigenti regionali.
Tuttavia si dovrà tenere necessariamente conto della sentenza della Corte Costituzionale che ha intimato alla Regione di stoppare i commissariamenti e di procedere con le elezioni di secondo livello.