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11/09/2023 06:00:00

Sicilia, le grandi manovre sulla spartizione delle poltrone nella sanità

 La sanità siciliana è imbrigliata in tutte le cose che non funzionano, problemi di sempre e risolti mai.

Dalle liste di attesa che non scorrono ai pronto soccorso intasati e senza medici, reparti che funzionano a singhiozzo, carenza strutturale di capitale umano medico e paramedico. In mezzo ci sono i malati, i pazienti, le cure che non vengono prestate se non in ritardo, la prevenzione che è stata cancellata. Chi può va dal medico privato, chi non può si affida alla miracolosa speranza, che spesso diventa buia.


In questo tam tam, imbarazzante per chi la sanità la amministra e la gestisce, per i medici che non ce la fanno più, c’è la sempre eterna guerra per la spartizione delle poltrone. Perché la Sanità è politicizzata e sono i partiti a decidere chi deve stare con chi e dove stare.


Così la politica regionale litiga sulle poltrone
, sul valzer dei nomi, perché l’occhio è pure puntato alle elezioni europee. Una linea guida interna pare che ci sia: sei manager dovrebbero essere di Fratelli d’Italia, sei di Forza Italia, due per la Lega, due per la Dc, due per l’MPA. Una spartizione a regola d’arte che dovrà tenere conto dei due elenchi dei manager:“idonei” e “maggiormente idonei”.

Ad opporsi a questo modo di procedere è Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’ARS e componente della commissione Salute: “Lo diciamo da sempre, la politica deve andare via dalla sanità, se vogliamo questa funzioni.  E lo spettacolo indecente che sta caratterizzando in queste ore la spartizione delle poltrone che la governeranno, tra i partiti che sostengono Schifani, è a dir poco indecente, specie se si considera che ciò avviene mentre il sistema sta praticamente collassando, con i pronto soccorso alla canna del gas e le liste di attesa interminabili. Ai partiti diciamo però una cosa: occhio alle nomine, all’Ars non faremo sconti sui curricula e sulle competenze. Sappiamo che il parere della commissione non è vincolante sulle scelte, però siamo pronti a denunciare pubblicamente la minima stortura. La salute dei cittadini va messa nelle mani solo di chi è più competente, non di chi ha più santi in Paradiso”.

De Luca sa che i cittadini hanno delle difficoltà enormi per accedere alle cure e alle diagnosi: “A tutto c’è un limite, ma il governo Schifani lo sta ampiamente oltrepassando. I partiti della maggioranza, anziché pensare a come dare risposte ai cittadini, che trovano sempre crescenti difficoltà a curarsi a causa dell’interminabile sequela di disservizi che incontrano, pensano solo a litigare. E la cosa sta penalizzando non solo la sanità, ma anche l’attività parlamentare, prova ne sia che questa settimana, per trovare a sala d’Ercole un deputato della maggioranza, lo dovevi cercare col lanternino. Finché, infatti, non saranno decisi i nomi dei diciotto manager di Asp ed aziende ospedaliere, all’Ars non si voterà nulla di veramente importante”.

 

“Un grandissimo plauso ai Nas per i controlli effettuati in Italia, Sicilia compresa, che hanno consentito di scoprire diverse irregolarità nella gestione delle liste d'attesa per le visite mediche e gli esami diagnostici. Controlli frequenti, sicuramente, potrebbero contribuire a scoraggiare comportamenti fraudolenti e favoritismi a scapito dei cittadini che, spesso, per accelerare i tempi, sono costretti a ricorrere a prestazioni a pagamento. Occhio, però, che i casi scoperti potrebbero essere solo la punta dell'iceberg, per questo esortiamo gli inquirenti e anche i cittadini a non abbassare la guardia”. Ha aggiunto De Luca.
“I comportamenti irregolari – continua De Luca – sono comunque favoriti da un sistema che evidentemente non funziona o funziona pochissimo. Il governo Schifani non fa altro che annunciare provvedimenti volti alla risoluzione del problema. Noi aspettiamo i risultati che, onestamente, al di là delle belle parole, ad oggi, non mi pare ci siano, come testimoniano pure le numerosissime lamentele e le segnalazioni che arrivano al nostro sito sossanitasiciliana.it che abbiamo messo in piedi proprio per consentire ai cittadini di segnalare i principali disservizi sanitari in Sicilia”

 “La nostra Organizzazione si farà promotrice di una class action contro il Governo Regionale per la violazione del diritto alla salute”. Fp Cgil Sicilia annuncia l’iniziativa dopo lo scandalo scoperto sulle liste di attesa gonfiate e bloccate a vantaggio delle attività libero professionale in regime di intramoenia. “E’ una ulteriore conferma, qualora fosse necessaria, di come la sanità dell’Isola sia profondamente disorganizzata - affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale, Monica Genovese - questo improprio ed inqualificabile modo di operare si traduce di fatto in un grave danno per i cittadini, costretti a pagare le prestazioni oppure a rinunciarvi. Occorre fare chiarezza ed intervenire subito, anche attraverso l’annunciato piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, che prevede l’accorpamento dei reparti doppioni. Ed in questa sede venga affrontata, prioritariamente, proprio la questione delle liste d'attesa per garantire ai pazienti il diritto alla salute. E’ necessario porre immediatamente fine al valzer delle nomine con assunzioni di responsabilità nelle scelte. Come Funzione Pubblica – concludono Agliozzo e Genovese - chiediamo alla Giunta Schifani un Piano straordinario per la Sanità che passi attraverso più occupazione e più stanziamenti. I protocolli sulle stabilizzazioni, sia nel comparto che nella dirigenza medica, vanno immediatamente applicati dando risposte ai circa 14 mila precari del settore. La nostra Organizzazione è pronta a scendere in campo per salvaguardare il diritto alla salute dei siciliani che non può prescindere da maggiori risorse, finanziarie e professionali”.

 



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