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11/09/2023 08:50:00

Arriva a Segesta la seconda edizione di "Platea Civica": la città si fa palcoscenico

Al via la seconda edizione di “Platea Civica Festival al Capo/ClassicoXContemporaneo”,

manifestazione culturale itinerante ideata e diretta dalla drammaturga Lina Prosa e promossa dall’Associazione Arlenika ETS-Centro Amazzone di Palermo e dal Comune di Palermo.

Dal 12 al 16 settembre 2023, a partire dal Teatro di Segesta vissuto in maniera autonoma, da cittadini drammaturgici, la sede del Centro Amazzone (Salita dello Spirito Santo al Capo) e alcuni spazi del quartiere Capo diventeranno palcoscenico diffuso tra performance di teatro e incontri sull’attualità. Scopo del festival è quello di provare a raccontare attraverso il mito e il linguaggio teatrale i cambiamenti fisici e antropologici che investono i quartieri, le città e i loro luoghi culturali.

In particolare, il Festival porta per la prima volta in Italia progetti internazionali frutto di percorsi di ricerca e sperimentazione teatrale e di nuove relazioni umane ed estetiche. Quest’anno, tra gli ospiti, anche Vanille Fiaux, attrice e regista francese, di ritorno al Centro Amazzone per il progetto “Dal c(u)ore delle donne – In attesa del Blu”, sostenuto dall’Institut Français di Palermo e di Parigi. La restituzione del progetto, che vedrà in scena venti donne, è in programma venerdì 15 settembre, alle 19.30, allo spazio MigraTeatro del Centro Amazzone. Per assistere bisogna prenotare mandando una mail a centroamazzone@gmail.con

“Platea Civica”, per il secondo anno consecutivo, sperimenta una nuova forma di festival: un’unica compagnia per un molteplice approccio scenico diffuso legato al filo rosso di un unico tema drammaturgico che coniuga il classico con il contemporaneo. Dopo le “Troiane” di Euripide prese a modello nella scorsa edizione, quest’anno a tessere le fila di incontri e spettacoli è il mito di Arianna per una riflessione sul femminile e sull’abbandono, sull’insularità che si fa discorso politico sul Ponte di Messina, sullo stato dell’arte di un Sud Italia dimenticato, e ancora sulla violenza di genere.

Il via al festival martedì 12 settembre, alle 15, al teatro antico di Segesta, con un sopralluogo drammaturgico a cura di Lina Prosa, insieme alla numerosa comunità artistica “Platea Civica”. Tema di riflessione “Arianna/l’isola. L’abbandono è classico”, una prova di tutela drammaturgica del sito Isola-Sicilia. Raduno alle 15, alla biglietteria del sito archeologico.

Da mercoledì 13 a sabato 16 settembre, il festival continua tra le strade del Quartiere Capo, promuovendo un’idea di teatro comunitario capace di dialogare con le realtà cittadine e i suoi linguaggi. Il 13 settembre, alle 10.30, al Centro Amazzone, si comincia con un dialogo a più voci dal titolo “Non Una Sola/Arianna, Didone e le Altre”, una riflessione sul femminile. Il mito di Arianna legato diventa canovaccio per parlare dell’attualità politica e sociale che interessa l’Isola e non solo. Partecipano all’incontro Filippa Ilardo (giornalista e regista), Simona Scattina (Docente di Storia del Teatro, Catania) e Marta Occhipinti (giornalista de “la Repubblica”). A seguire, alle 12, dibattito sul Ponte di Messina e la lettura ad alta voce di “Il mito ci salvi dal ponte di Messina”, soliloquio per attrice con Rosaria Pandolfo, scritto da Lina Prosa.

Sempre mercoledì 13, la performance collettiva “Per Filo e Per Paesaggio”, restituzione del laboratorio curato dalla coreografa Raffella Mattioli che si articolerà in due spazi: alle ore 17 al Centro Amazzone e alle ore 18 al Vicolo Discesa dell’Eternità. La performance è dedicata al filo simbolo della tessitura di parole, racconti e memorie ad opera delle donne.

Si continua il 14 settembre, alle 18, con lo spettacolo itinerante di teatro, musica e danza “Fili di Seta-Fili di Acciaio”, tra la Discesa dell’Eternità, il vicolo San Paolino e Piazza Santa Maria della Mercede”. Partecipano alla performance Elisa di Dio con Didone, Vanille Fiaux in veste di cantante, l’attrice svizzero francese Helene Firla, che reciterà il “Testo del Minotauro” tratto da Friedrich Dürrenmatt, la danzatrice Silvia Giuffrè. Venerdì 15 settembre, il festival si sposta ancora una volta al Centro Amazzone, alle 19.30, con lo spettacolo di Vanille Fiaux, mentre sabato 16, la chiusura del festival con una festa finale al Quartiere Capo.

In scena a rendere speciale la comunità artistica “Platea Civica” le attrici del Teatro Studio Attrice/Non del Centro Amazzone ed un gruppo di attrici francesi facenti parte del progetto internazionale “Du C(h)oeur des femmes.

«Questa seconda edizione di “Platea Civica Festival” è l’evoluzione di un progetto permanente che il Centro Amazzone porta avanti per dare un senso forte alla sua presenza nel quartiere Capo di Palermo. Il tema della ferita e della guarigione è esteso alla visione della comunità immersa nella velocità autodistruttiva del presente – dice la drammaturga Lina Prosa -. Centrale è l’idea di una città “palcoscenico totale” le cui risorse provengono proprio da una zona urbana di periferia ma che allo stesso tempo, dinanzi alla crisi della società ricca di oggi, mantiene un patrimonio antropologico unico che altrove è stato perduto. Il progetto lo fa attraverso il teatro, ne recupera le fondamenta sociali ricorrendo anche alla drammaturgia classica al punto da proporre un metodo specifico: guardare il rudere contemporaneo così come si guarda il teatro antico, che per noi è quello di Segesta, da dove ogni volta, fisicamente, comincia il nostro viaggio. A fare da congiunzione tra i ruderi evocati è quest’anno la figura di Arianna, che accanto al racconto dell’abbandono da parte di Teseo, ci fornisce il “filo” poetico per entrare ed uscire dal labirinto. Tutta materia per parlare della condizione femminile oggi».



Native | 2024-07-16 09:00:00
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