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07/09/2023 06:00:00

Renzi in Sicilia, le grandi manovre per le Europee

 Si terrà oggi pomeriggio alle 16, a Terrasini, un incontro pubblico con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Dal 5 settembre infatti a Città del Mare si sta tenendo la scuola di formazione politica “Meritare l’Europa”, arrivata alla sua quarta edizione.

A Terrasini sono presenti 500 ragazzi, iscritti da tutta Italia, e i parlamentari renziani. I temi affrontati saranno tanti, nelle prime due giornate si è registrata una bella lezione sulla politica estera con Maurizio Molinari, direttore de la Repubblica, di diritti e giustizia ha parlato Gaia Tortora insieme a Roberto Giachetti, ieri lezioni sul cambiamento climatico con Erasmo D’Angelis, e poi ancora  Lucia Annibali sul tema della violenza sulle donne.

Incontro e formazione per tanti ragazzi e ragazze under 30, uno strumento importante quello della scuola, perché la politica è sopratutto studio appassionato, mai improvvisazione e mai populismo.
Il prossimo appuntamento del partito è a Santa Severa, vicino Roma, dal 14 al 17 settembre, una festa di partito.
Poi a metà ottobre l’avvio dei congressi che con molta probabilità non avranno più la doppia figura uomo-donna ma un solo coordinatore o coordinatrice. Occhi puntati, intanto, sulle elezioni europee del 2024: Renzi ha già annunciato la sua candidatura e ha invitato i suoi parlamentari a fare lo stesso.
La lista sarà quella de “Il Centro”, rosicchiando consensi ai forzisti delusi e anche al Partito Democratico.
Si discute nel frattempo di abbassare la soglia di sbarramento dal 4 al 3%, non sono d’accordo, però, i partiti più grandi, che sarebbero i più danneggiati. Con una simulazione fatta da You Trend, con lo sbarramento al 3%, Fratelli d’Italia avrebbe seggi in meno, un seggio perderebbe il Partito Democratico, uno pure il M5S, uno in meno anche per  Lega e Forza Italia.
Il partito di Carlo Calenda, Azione, che viene dato in questo momento quasi al 4% otterrebbe, con l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3%, 3 seggi. Stessa cosa per Alleanza Sinistra-Verdi, stimati al 3,2%.

DE LUCA. “Terzo Polo, Il Centro, Partito della Repubblica… non basta cambiare il nome per rendere innovativo un progetto: la gente vuole proposte concrete. Bisognerebbe confrontarsi su questo, poi il nome è indifferente. Renzi e Calenda dovrebbero smetterla di rincorrersi sui giornali e rubarsi a vicenda parlamentari. È uno spettacolo indecoroso, piuttosto rispettino il mandato degli elettori delle scorse politiche. Davanti a cose serie noi ci siamo, per il resto non abbiamo intenzione di giocare al gatto e la volpe”. Così Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina, in una nota.

PD.  “Sono fortemente contrario all’abbassamento della soglia di sbarramento attualmente previsto per le elezioni europee. E più in generale non condivido comunque la modifica di una legge elettorale a pochi mesi dalla competizione soprattutto se ipotizzata con un colpo di mano da questa maggioranza di Centrodestra che così magari prova ad ammiccare anche ad altri che non hanno i voti necessari”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

“Non consentiremo questa ennesima azione spregiudicata che ci lascia sgomenti e ci preoccupa fortemente. Così come – aggiunge – vigileremo e ci opporremo in ogni sede alla divisione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna. Siamo di fronte ad un atto di arroganza e di preservazione del potere, da parte del governo Meloni e della maggioranza di centrodestra, che – conclude – sfocia nell’abuso antidemocratico”.