Egr. Direttore di Tp24,
In riferimento all’articolo di Tp24 del 02 Settembre dal titolo "Il caso Bucaria /5: 50 mila euro per la campagna elettorale e non solo" urgono da parte mia necessarie ed opportune precisazioni.
Apprendo dai Vostri articoli di questi giorni il contenuto della sentenza di condanna, l'unica mia conoscenza degli atti del processo è la testimonianza che ho reso nel luglio del 2022.
Non è certamente mio interesse o competenza sindacare sulla decisione del Collegio Giudicante di non ritenere veritiera la mia deposizione, ma posso serenamente confermare di avere adempiuto al mio dovere di testimone dicendo la verità dei fatti, di cui ho avuto conoscenza diretta, in piena libertà e senza alcun condizionamento, compreso l'eventuale legame di parentela Anagrafica con l'imputato.
Nell'articolo testualmente si riporta "Perché Katia Bucaria parla di questo “incontro serale”? Per smentire la versione dei due uomini che hanno negato di aver mai avuto alcun rapporto di amicizia o altro. Il Tribunale non le crede, così come non crede al movente del centro scommesse. I Bucaria hanno sempre insinuato l’idea di un “rapporto intimo” tra i due. Ma non ci sono stati mai riscontri". Non ho insinuato nulla nè confermato alcuna relazione sessuale ma solo testimoniato il fatto di avere visto il Gervasi ed il Cuntuliano insieme, deposizione agli atti del processo.
Relativamente alle dichiarazioni rese dal signor Bucaria del patto economico elettorale che vedeva il versamento della somma di € 50.000 al Gervasi, preciso di non essere mai stata a conoscenza di un simile accordo lo apprendo solo oggi dalla stampa. Se un fatto simile è accaduto esula dalle mie conoscenze e non concilia nemmeno lontanamente al rispetto della libertà di voto che ho sempre dato nelle campagne elettorali, condannando ogni azione volta all'acquisto di voti.
All'epoca, ovvero nel 2012, conoscevo certamente il Gervasi come chiunque nel territorio oggi di Misiliscemi, ma di certo non sapevo che questo soggetto fosse vicino ad ambienti mafiosi, questo vale a contestare quanto da lei riportato ovvero "Più interessante, invece, è la conferma che Katia Bucaria fa di essere stata aiutata nel 2012 da Gervasi, in campagna elettorale, nonostante la sua vicinanza alla mafia, tanto da aver ingaggiato la figlia nel comitato elettorale." Di sicuro laddove avessi saputo che il Gervasi era vicino agli ambienti della mafia, mai questo soggetto sarebbe stato vicino a me anche nelle competizioni elettorali.
La figlia Anna Gervasi è stata nel mio comitato elettorale, non di certo assunta un candidato non credo possa mai qualificarsi datore di lavoro, ma solo perchè mi era stato chiesto dal padre di coinvolgerla così da potersi distrarre un pò essendo giù moralmente e mai ripresa dalla morte del fidanzato.
I mali degli altri non possono ricadere sui familiari, seppure oggi apprendo di tutti questi fattacci, la figlia senza percepire alcunché da parte mia, non ho mai fatto alcun accordo di pagamento di somme, quotidianamente teneva aperto il mio comitato elettorale mettendo a disposizione degli elettori i FAC SIMILI e nulla di più. Per ringraziarla del tempo speso in occasione del suo onomastico le ho regalato un orologio, allora in voga, spendendo meno di 30 euro!!! Fatti da me puntualmente deposti nel processo penale.
Ogni accordo diverso da quanto qui sto precisando non mi riguarda, ne prendo le distanze come già anzitempo ho fatto con le parti coinvolte direttamente ma alcuni anche indirettamente nel processo.
Diffido chiunque tenti di screditare la mia persona a desistere, poichè non consento a nessuno di coinvolgermi in responsabilità, anche morali, per fatti e circostanze non inerenti la mia persona, porto sempre alti i valori che mio padre mi ha insegnato onorando personalmente il suo nome.
La prego Direttore voler pubblicare integralmente queste mie precisazioni, con l’occasione le porgo i miei cordiali saluti.
Anna Bucaria